{Jungkook's pov}
Qualche ora prima...
"Ragazzi andiamo a mangiare al ristorante italiano stasera?" chiese Taehyung a tutti, mentre stavamo uscendo dalla sala prove.
Anche se ero molto stanco e non avevo molta voglia di uscire, accettai, perché quella sera non volevo restare in casa da solo, siccome tutti sarebbero andati tranne me.
Arrivammo in un locale chiamato Tomi's, in cui non ero mai stato, nonostante non fosse la prima volta che mangiavo italiano. Si preannunciava una serata tranquilla, soprattutto perché avevamo prenotato una saletta privata, quindi il rischio di essere disturbati da qualche paparazzo o giornalista era inesistente. Quando entrammo rimasi colpito dall'atmosfera calda e familiare di quel ristorante; ogni parete raffigurava qualche monumento dell'Italia. Mentre stavamo aspettando che ci accompagnassero al tavolo, iniziai a scrutare ogni dipinto; potei riconoscere la torre di Pisa, il duomo di Milano e il Colosseo, dove avevo sempre desiderato tenere un concerto. In lontananza sentii una risata molto forte e fui, per qualche strano motivo, curioso di scoprire da quale tavolo provenisse; così, quasi spontaneamente, cercai con lo sguardo attorno a me e rimasi stupito nel vedere lì Jade. I nostri occhi si incontrarono per pochi istanti, ed io rimasi impalato a guardarla, senza accorgermi che gli altri erano già andati a sedersi."Jungkook, il nostro tavolo è da questa parte, perché resti lì?" chiese Namjoon avvicinandosi a me.
Probabilmente si accorse cosa stavo fissando, o meglio chi, e immediatamente mi trascinò via.
"Namjoon, devo andare a salutarla, perché mi porti via?"
"Jungkook, capisci che non puoi e non devi assolutamente parlarle? Primo perché gli altri non sanno di lei, e secondo perché è pieno di gente che potrebbe riconoscerci e fotografarci...ti sei scordato di essere un idol?"
Annuii senza più dire una parola. La serata sembrò interminabile; non potei fare a meno di pensare e ripensare a Jade, a Jade e al suo accompagnatore, a Jade che lo imboccava, a Jade che rideva a squarciagola con lui. Provavo una sensazione strana, come un fermento, come se dovessi fare qualcosa, lasciare tutto e correre da lei. Io e lei eravamo due magneti, che continuavano ad attrarsi nonostante fossero lontani. Ciò che più mi infastidiva e che non mi dava pace, era che io, in quel momento, non potevo fare assolutamente nulla, se non mandarle un messaggio.
{Jade's pov}
Quando incontrai lo sguardo di Jungkook il mio corpo si congelò per qualche istante; i suoi occhi erano diversi dal solito, mi guardavano con una luce differente, ma non riuscii a dare una spiegazione a ciò. Fui tentata di alzarmi e andargli incontro, ma quando mi accorsi della presenza degli altri ragazzi, mi trattenni dal farlo. Continuai a pensare a quello sguardo tutta la sera, senza però renderlo esplicito a Jong Suk, il quale non si era accorto di nulla. Finita la cena, il mio amico propose di andare al karaoke prima di riaccompagnarmi a casa; non potei rifiutare l'offerta, siccome amavo alla follia cantare a squarciagola. Non appena la porta della stanza assegnatoci si chiuse, non esitai un istante, misi la mia canzone preferita e iniziai ad esibirmi. Nel frattempo notai Jong Suk fare smorfie e facce strane, mentre si tappava le orecchie con le mani; non ci feci caso e continuai a cantare, dimostrandogli quanto fossi una brava cantante, o forse no. Era ormai abbastanza tardi, le due di notte; per fortuna avevo avvisato la mamma che sarei tornata a casa tardi, e lei non era preoccupata perché diceva sempre che 'Jong Suk è un bravo ragazzo e di lui mi fido completamente'. Mentre eravamo sulla strada del ritorno, notai una notifica sul mio cellulare; così lo sbloccai in fretta e furia, temendo fosse un messaggio di mia madre. Quando vidi che la persona ad avermelo mandato non era mia mamma, bensì Jungkook, rimasi a fissare lo schermo del cellulare per alcuni secondi. Il karaoke mi aveva fatto scordare per un attimo l'incontro con lui al ristorante.
Lessi il messaggio.
'Stasera vengo sotto casa tua verso mezzanotte, va bene? Mi manchi'
Subito controllai nuovamente l'orario, nonostante fossi ben consapevole essere più tardi dell'orario proposto da Jungkook. Non potei però fare a meno di sgranare gli occhi quando mi accorsi essere quasi le tre. Il senso di colpa iniziò a struggermi per non avergli risposto, ma in quel momento non c'era più nulla che io potessi fare. Ero sicura che ormai, a quell'ora, lui fosse già tornato a casa da parecchio tempo.
"Siamo arrivati" annunciò il mio amico quando giungemmo davanti a casa mia.
"Grazie mille per il passaggio" sorrisi "Ci vediamo domani all'università"
"Non mi saluti?" disse con tono lamentoso non appena accennai ad aprire la portiera.
"Perché, non l'ho già fatto?" non capivo che cosa volesse dire.
"Come si deve intendo!" esclamò.
Il suo sorriso divenne un broncio e gli occhi sembravano essere più grandi del normale; quando faceva quella faccia capricciosa sembrava proprio un bambino di cinque anni, tuttavia non potevo negare che sapeva essere davvero tenero.
Decisi di accogliere la sua richiesta, e prima di scendere dall'auto lo abbracciai."Contento ora?" gli diedi qualche colpetto in testa proprio come si è solito fare con i più piccoli per tranquillizzarli. Lui annuì e mi salutò ancora una volta con la mano.
Mi avvicinai al cancelletto di casa e iniziai a frugare nella borsa per trovare le chiavi. Improvvisamente, una mano mi toccò la spalla; balzai per lo spavento, mi girai di scatto, e mi ritrovai faccia a faccia con Jungkook.
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My Dream
Fanfiction"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...