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Quando uscii dal bagno, Jungkook era già vestito, e mi stava aspettando seduto sul letto.

"Andiamo di là ora? Ho già detto ai ragazzi di riunirsi nel salone," mi chiese

"Andiamo"

Mi prese per mano e percorremmo il breve corridoio che portava alla sala principale e che collegava tutti gli ambienti della casa. Mentre camminavamo, il mio cuore batteva sempre più velocemente, e la mia mano, stretta a quella di Jungkook, sembrava l'unica ancora di salvezza, che mi teneva stretta alla realtà. Pochi metri prima di varcare la soglia della sala, Jungkook si fermò di colpo e si girò verso di me.

"Jade, tutto ok?" mi chiese; forse si era accorto del mio stato d'animo

"Sono in ansia, ho paura" gli confidai

Mi prese le mani e mi accarezzò il dorso di entrambe.

"Non hai nulla di cui preoccuparti perché i ragazzi sanno già della nostra situazione. Questo incontro serve solo per chiarire e ufficializzare tutto, una volta per tutte" mi guardava negli occhi, e poco dopo mi disse "Allora, andiamo?"

Acconsentii con un piccolo cenno della testa.

Quando entrammo nel salone, tutti e sei i membri erano seduti sul divano, e mi guardavano, chi con fare interrogativo, perché non mi aveva mai visto di persona, e chi sorridendo. Ci accomodammo anche noi; inizialmente non riuscivo a guardarli negli occhi, poi quando Namjoon prese la parola, vinsi la mia timidezza.

"Allora Jungkook, di cosa vuoi parlarci?"

"Per prima cosa, voglio presentarvi ufficialmente Jade, la mia ragazza. Alcuni di voi l'avevano già vista, mentre per altri, questa è la prima volta" feci un piccolo cenno con la testa per salutarli, che tutti ricambiarono

"Sapete già la situazione difficile in cui ci troviamo, tuttavia abbiamo deciso di affrontarla insieme" afferrò la mia mano

"Spero che voi ci supporterete. La vostra approvazione è per me importante, perché siete la mia famiglia"

"Jungkook, per me non c'è nessun problema, lo sai, la cosa importante è che tu sia felice" disse Yoongi. Rimasi sorpresa nel sentirlo parlare per primo, perché di solito era sempre quello più tranquillo del gruppo.

"Anche per me è lo stesso" disse Taehyung.

Tutti i ragazzi ci diedero la loro approvazione, eccetto Namjoon, il quale rimase in silenzio; era l'unico che conoscevo meglio del gruppo, ovviamente escludendo Jungkook , ed ero sicura del suo consenso, ma il suo atteggiamento mi faceva pensare il contrario.

"E tu hyung, qual è la tua risposta?" chiese Jungkook a Namjoon

"Jungkook, lo sai che io ti sostengo in tutte le tue scelte, quindi non potrei mai oppormi, soprattutto nelle situazioni che implicano i tuoi sentimenti" nel sentire quelle parole, non potei fare a meno che sorridere "Tuttavia, sai anche tu quanto questa situazione sia spinosa, e sai di dover agire con estrema cautela"

"Sì Namjoon, lo so" gli rispose Jungkook

"Quindi cosa hai intenzione di fare?"

"Per prima cosa devo chiudere la finta relazione con Joy , chiarire la situazione con i nostri fan e dire la verità a tutti "

"Lo sai che il nostro manager te lo impedirà?"

"Non può impedirmelo se non lo sa" Jungkook fece un sorriso furbetto

Namjoon e tutti i ragazzi promisero a Jungkook che lo avrebbero aiutato a risolvere la situazione, poi in un momento di silenzio, Jimin mi chiese

"Jade, dicci qualcosa in più di te. Com'era vivere in Italia? Hai mai visto il Colosseo?"

Quella domanda fu solo la prima di tante altre. Fui molto felice di scoprire che tutti i membri erano persone disposte ad ascoltare, interessanti, e divertenti; le battute che faceva Taehyung mi facevano morire dal ridere.

Alla fine quell'incontrò andò meglio di quello che speravo. I ragazzi non solo avevano accettato la nostra relazione, ma mi avevano accolto a braccia aperte. Jungkook si offrì di accompagnarmi a casa, e questa volta non rifiutai. Nel viaggio di ritorno pensai a quanto mia mamma potesse essere infuriata con me; d'altronde non le avevo più dato notizie di me, ed era già l'ora di pranzo. Aprii la porta dell'ingresso con tutta la cautezza possibile, perché speravo non si accorgesse del mio arrivo. Tuttavia, quando entrai, mia mamma era seduta al tavolo della cucina che mangiava del ramen; non appena mi vide, appoggiò le bacchette che stava reggendo e si alzò.

"Tu, sei una piccola disgraziata!" mi urlò mentre mi veniva incontro

"Mamma, ti giuro che ho una spiegazione per tutto ciò" le dissi mentre scappavo in camera mia; ero sicura volesse tirarmi qualcosa addosso.

"Jade, apri la porta!"

"Se la apro, mi prometti che parliamo civilmente come due esseri umani?"

"Va bene, lo prometto"

Non appena aprii e la superai per tornare in cucina, mi diede una pacca sul sedere

"Mamma!" le urlai

"Mi è scappato"

Così ci sedemmo e le raccontai cosa avevo fatto durante la mia assenza; ovviamente non potevo dirle tutti i particolari, ma rimasi sul generale.

Quella sera, dopo aver cenato, mi rinchiusi in camera, presi il telefono e chiamai il mio migliore amico; a parte i messaggi che ci eravamo scambiati mentre ero in Italia, era da una vita che non lo sentivo.

"Jong Suk, mi senti?"

"Pronto?" la sua voce era assonnata

"Jong Suk, ma dormi già alle dieci di sera!?"

"Jade, finalmente ti fai sentire! Sei tornata in Corea già da un giorno e non hai avuto tempo per chiamare il tuo migliore amico!" improvvisamente si era risvegliato

"Hai ragione, ma ho avuto una questione importante da risolvere"

"Di quale questione importante stai parlando?" fece qualche secondo di silenzio "Jungkook?"

"Come fai a saperlo?"

"Beh, si dal caso che il ragazzo in questione sia venuto a supplicarmi di dirgli quando e con che volo saresti tornata"

"Jong Suk! Mi hai tradito! Hai dato informazioni al nemico!" scherzai

Gli descrissi com'era stato il mio breve viaggio in Italia e che cos'era successo dal mio arrivo in Corea fino a quel momento.

"Jong Suk, ho una chiamata in arrivo alla quale devo rispondere!"

"Jungkook, vero?"

"Già" ammisi

"Traditrice!"

"Smettila di fare la vittima, ci vediamo domani a lezione"

Quando conclusi la chiamata con il mio amico, risposi a quella di Jungkook

"Jade, sei occupata adesso? Perché ho provato a chiamarti più volte ma diceva utente occupato"

"Ero al telefono con Jong Suk e non mi ero accorta mi stessi chiamando"

"Ah capisco..."

"Perché hai quel tono? Sei ancora infastidito da Jong Suk?"

"Assolutamente no!"

"Mhh..io dico di si. Sei un gelosone!"

"Non è vero!" insisteva lui

"Invece sì" gli dicevo io

"Comunque ti avevo chiamato perché volevo darti la buonanotte"

"La ringrazio signor Jeon, è molto premuroso"

"Signor Jeon? Questa mi è nuova" si mise a ridere

"Adesso vado a dormire, buonanotte Jungkook"

"Buonanotte Jade. Mi manchi"

"Anche tu"

Quella sera mi addormentai con il sorriso sulle labbra, perché sembrava che tutto si stesse rimettendo al suo posto, anche se c'era ancora un immenso ostacolo da superare, del quale, almeno per quella notte, non volevo preoccuparmi.

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