{Jungkook's pov}
Ero felice che Namjoon avesse capito la situazione senza fraintendere. Tuttavia, il modo in cui la ragazza se ne era andata mi aveva lascito interdetto; sentivo come se avessi avuto un conto in sospeso con lei. Non l'avevo né salutata adeguatamente, né chiesto come stesse, dato che la sera prima sembrava essere a pezzi. Nonostante ciò, quando ripensavo alla situazione che avevo vissuto, mi sembrava impossibile.
Quello era il nostro giorno di riposo, quindi avrei potuto dire addio almeno per un po' alle prove e alla palestra. Quando andai in bagno, per fare una doccia, appoggiato sul lavandino, notai un telefono che non mi apparteneva; lo presi in mano e lo analizzai. Nella cover era presente una mia photocard e alcuni adesivi; immediatamente dedussi non potesse appartenere a nessuno degli altri ragazzi. L'unica persona che era stata lì e che poteva essere la proprietaria di quel cellulare era Jade. Iniziai a riflettere su come avrei potuto restituirlo alla ragazza, ma poiché non conoscevo nulla di lei, fuorché il suo nome, mi sembrava un'impresa ardua. Per quanto fosse un gesto moralmente scorretto, pensai che l'unica soluzione fosse ricavare qualche informazione su di lei dal suo telefono; lo attaccai alla presa, e non appena fu un minimo carico, la accesi e un'ondata di messaggi arrivarono, alcuni da una certa Izumi, alcuni da Sarah, altri da Mamma; fui imbarazzato nel vedere che, persino come blocco schermo, aveva una mia foto. Sperai che il telefono non avesse una password, ma ovviamente mi sbagliai; provai a sbloccarlo con i codici più stupidi che mi venissero in mente, ma nessuno di questi ebbe successo. Impulsivamente provai a comporre con i numeri una figura, assimilabile ad un triangolo, e il telefono si sbloccò; rimasi stupito sia per la mia vittoria, sia perché scoprii che quella ragazza utilizzava la mia stessa password. Aprii la rubrica per cercare un contatto utile e trovai un numero di casa, che non esitai a chiamare.
Dall'altra parte mi rispose una voce che avevo già sentito.
"Pronto?"
Per un attimo esitai a rispondere, non sapevo cosa dire.
"Ciao" mi limitai a dire.
"Buongiorno, con chi parlo?"
"Sono Jungkook, tu sei Jade? Credo che nella fretta tu abbia lasciato qua il tuo cellulare"
{Jade's pov}
In quel momento mi sentivo esterrefatta; non avrei mai immaginato che un giorno avrei parlato a telefono con Jungkook. Mi domandai come avesse fatto ad ottenere il mio numero di casa, ma poi mi ricordai di avere sbadatamente lasciato il mio telefono a casa sua.
"Pronto? Ci sei?" chiese Jungkook dall'altra pare del telefono, notando probabilmente il mio silenzio.
"Si, ci sono" arrancai una risposta "Mi dispiace di averti disturbato di nuovo; quando posso venire al dormitorio per riprendere il cellulare? Domani mattina può andare bene?"
"Al dormitorio non è possibile, perché potresti incontrare il nostro manager o gli altri ragazzi, e generare fraintendimenti. Andrebbe bene domani pomeriggio alle 17 al bar 'Tiffany's? Prima non riesco perché ho le prove"
"Si certo, va bene. Grazie mille" ovviamente, anche se avessi avuto degli appuntamenti, li avrei spostati. La mia priorità in quel momento, era recuperare il mio cellulare.
"A domani" mi salutò, e la chiamata terminò in quel modo.
Dover incontrare Jungkook in un locale sembrava l'inizio di un sogno bellissimo.
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My Dream
Fanfiction"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...