{Jade's pov}
Mentre dormivo tranquillamente, un suono a me sconosciuto iniziò a riecheggiare nell'aria. Non capivo da dove provenisse, così, ancora con gli occhi chiusi e supponendo fosse una nuova sveglia comprata da mia mamma, allungai il braccio verso il comodino; dopo diversi tentativi, riuscii a spegnerla, ma senza volerlo, la feci cadere a terra, e il rumore metallico che sprigionò, simile a dieci bacchette di ferro che cadono per terra contemporaneamente, mi svegliò del tutto. La prima cosa che feci fu controllare il disastro che avevo appena compiuto; il piccolo orologio era andato distrutto in mille pezzi e neanche il più bravo artigiano avrebbe potuto aggiustarlo.
Mi stropicciai gli occhi, ma prima di alzarmi dal letto, mi guardai intorno. Solo a questo punto mi resi conto che quella non era casa mia; non ero né nella mia stanza né nel mio letto. Dove diavolo mi trovavo? La camera in cui ero aveva pareti bianche con scritte coreane, tende nere, un grande schermo piatto, dotato di playstation e un grosso impianto di casse. Iniziai ad ipotizzare dove mi potessi essere; quella non era né casa di Izumi, né casa di Sarah. Il senso di ansia mi assalì e mi compresse il centro del petto; un mal di testa lancinante iniziò a tamburellare.
Cercai di massaggiarmi le tempie, per alleviare il dolore, e improvvisamente mi ricordai tutto, la serata con le amiche, le numerose bottiglie di soju, Sarah che cercava di trattenermi, io che correvo verso il negozio in cerca del banana milk, e il volto di un ragazzo. Lui doveva essere il punto chiave di quella notte; in pochi secondi la mia mente associò quel giovane a Jungkook. Dopo quel momento, nella mia memoria c'era il vuoto; non mi ricordavo nient'altro, e probabilmente il perché mi trovassi in quel luogo era racchiuso in quel momento.
I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che bussò alla porta. Non essendo quella casa mia, non sapevo come comportarmi.
"Avanti" bisbigliai.
Ad aprire la porta fu una signora, bassa, dai capelli grigi e con un sorriso gentile.
"Come sta signorina Jade? Le ho preparato una zuppa per farla stare meglio. Le lascio anche un cambio che il signor Jungkook ha scelto per lei. Quando sarà pronta per tornare a casa me lo dica".
La signora stava per andarsene, ma, saltando giù dal letto, la bloccai.
"Signora aspetti! Mi può dire dove mi trovo e perché sono qui?"
La signora, che scoprii chiamarsi Joanna, mi spiegò che la notte precedente avevo incontrato Jungkook, che mi ero addormentata improvvisamente e che aveva deciso di portarmi al dormitorio siccome non sapeva dove abitassi. Solo quando la porta si chiuse, realizzai che quella era la stanza di Jungkook. Ebbi un momento di panico : se da una parte ero felice di trovarmi in quel luogo, dall'altra ero terrorizzata ed inorridita per il comportamento che avevo assunto e per il modo in cui ci ero arrivata.
Mi venne in mente mia mamma; non mi ero fatta sentire dalla sera precedente, ed ero sicura avesse già chiamato la polizia e avesse già mobilitato mezza Seul. L'unica speranza la riponevo in Izumi e nel suo buon senso; sperai che almeno lei mi avesse coperto, inventando qualche scusa. Il mio telefono era scarico e anche se avessi voluto, non avrei potuto chiamare nessuno.
Decisi di lavarmi la faccia, cambiarmi, bere un sorso della zuppa e andarmene da quel luogo; dovevo tornare a casa il prima possibile, ed evitare di incontrare una seconda volta Jungkook. Fortunatamente alla camera era annesso un enorme bagno; non potei fare a meno di notare i numerosi profumi che erano disposti sulle mensole di cristallo. Una tra tutti mi colpì; la boccetta aveva una forma molto particolare ed era azzurro intenso. Era lo stesso profumo che anche io ero solita usare qualche anno prima, ma che, essendo andato fuori produzione, non ero più riuscita a comprare.
Mi mancava alla follia l'odore di freschezza e dolcezza tipico di quel profumo. Fui tentata di afferrarlo e darmene una sola spruzzata nel collo. Ero sicura che nessuno se ne sarebbe accorto, e che se fosse stato un gesto veloce e repentino, la probabilità di essere scoperta sarebbe stata nulla, anche perché ero chiusa in bagno. Così, con la mano tremante afferrai la boccetta, ne osservai ancora una volta la confezione, ma mentre stavo per spruzzarne un po', la porta del bagno si spalancò.
"Jungkook mi presti il tuo dent-..."
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My Dream
Fanfiction"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...