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{Jade's pov}

"Jade, Jade da questa parte!"

Quando arrivammo all'aeroporto di Napoli, vidi una figura sbracciare e corrermi incontro. Lo riconobbi subito, era il mio cuginetto!

"Alex, mi sei mancato tantissimo, come stai? Sei cresciuto un sacco!" gli dissi mentre lo stringevo forte a me, e lui faceva lo stesso.

Non vedevo mio cugino da ormai sette anni;  quando l'avevo lasciato l'ultima volta era a malapena quindicenne, invece ora era un vero e proprio uomo, ed era addirittura più alto di me.

"Zia! Da quanto tempo!" salutò anche mia mamma. Avevo sempre amato il modo di fare affettuoso di Alex; ti faceva sentire sempre a tuo agio.

"Venite, da questa parte ho parcheggiato la macchina"

Nel tragitto per andare a casa sua, dove ci aspettavano tutti gli altri membri della famiglia, vedevo paesaggi che mi erano davvero mancati; il mare blu lapislazzulo, l'imponente Vesuvio, le piccole case colorate sparse qua e là... mi sentivo bene. Ogni tanto però, la mente tornava a Jungkook, e lottavo per scacciare quelle immagini; spesso non ci riuscivo.

Quando giungemmo a destinazione, trovammo tutti che ci aspettavano a braccia aperte; ci riempirono di doni. Stella, la futura sposa, nonché cugina di mia mamma, era così felice della notizia del mio arrivo, che mi aveva comprato un vestito da mettere il giorno del matrimonio. Era blu elettrico, pieno di brillantini e strati di tulle; con quell'abito sarei sembrata una principessa. La ringraziai con tutto il cuore, e finiti i saluti, la zia di mia mamma ci accompagnò in quella che sarebbe stata la nostra stanza per quel periodo.

"Jade, io vado a fare un giro per il paese con Stella, vuoi venire?" mi chiese mamma

Rifiutai l'offerta, perchè per quanto amassi quel tipo di attività, ero veramente stanca dopo il lungo viaggio. Così mentre stavo sistemando i vestiti nell'armadio, qualcuno bussò alla porta, e dalla voce capii che era Alex.

"Avanti" dissi.

"Jade, ti va se stasera andiamo in un locale che conosco io, così festeggiamo il tuo ritorno tra cugini?"

"Certo! Molto volentieri"

Ero davvero felice di passare del tempo sola con lui, come quando eravamo piccoli e venivo qui in vacanza. Quando mi lasciò sola in camera, provai a continuare a disfare la valigia, ma il sonno prevalse, mi stesi sul letto, e mi addormentai in un batter d'occhio.

La suoneria del mio cellulare mi fece svegliare di soprassalto; a chiamarmi era Alex, così risposi.

"Jade, sei pronta? Ti sto aspettando sotto casa in macchina"

"Sotto casa...in macchina?" pensai, poi realizzai che dovevamo uscire!

"Cinque minuti e arrivo, te lo giuro"

In cinque minuti non ce l'avrei mai fatta, tuttavia mi gettai sotto la doccia, mi vestii, e dopo un quarto d'ora ero finalmente pronta.

"Dove andiamo?" gli chiesi salendo in macchina

"Ce l'hai fatta! Avevi detto solo cinque minuti. Comunque stiamo andando in uno dei locali più famosi di Napoli, nonché il mio preferito"

Quando entrammo nel locale, era pieno di ragazzi della nostra età. Ci accomodammo ad un tavolo.

"Verso le due di notte dovrebbero venire anche dei miei amici"

"Verso le due? Così tardi? E poi non avevi detto che sarebbe stata una cosa tra cugini?"

"Suvvia, smettila di brontolare e divertiti. Ordino per te il cocktail più famoso del locale, che è anche quello più forte del menù"

"Fai pure" gli risposi con aria di sfida

Era iniziata una vera e propria gara, e il vincitore sarebbe stato quello che sarebbe riuscito a bere più drink senza stare male. Nel mentre chiacchieravamo; eravamo partiti a parlare della scuola fino alle relazioni sentimentali. Avevo scoperto, che il mio caro piccolo cuginetto, che pensavo fosse tanto innocente, in realtà non lo era affatto. Mi raccontò della ragazza che aveva conosciuto durante un viaggio in Spagna, di quella con cui era stato fidanzato per un mese senza saperne il cognome, di quella dai capelli metà rossi e metà neri...

"Tu invece? Ce l'hai un ragazzo in Corea?"

A quella domanda feci davvero fatica a rispondere. Stavo iniziando a sentirmi con i piedi staccati da terra e la testa mi girava; probabilmente avevo raggiunto il mio limite, ma mi rifiutavo di darla vinta ad Alex. Così decisi di andare a prendere una boccata d'aria.

"Vado un attimo fuori"

Quando mi alzai, facevo fatica a reggermi in piedi, era come se camminassi sulla sabbia; per fortuna, poco dopo le gambe si stabilizzarono e riuscii ad allontanarmi in modo abbastanza dignitoso dal tavolo dove ero seduta. Quando uscii, mi appoggiai al muro, e pian piano scivolai contro di esso, fino a sedermi. Presi il telefono, e iniziai a guardare Instagram. La mia home era sempre piena di notizie sui BTS; ero stanca di vederle, ma non ero ancora stata abbastanza forte da smettere di seguire le mille pagine di aggiornamenti su di loro.

Trovai una foto di Jungkook che non avevo mai visto. Rimasi a fissarla per qualche minuto; i suoi occhi erano profondi e il suo sorriso era brillante come delle pietre.

'Ce l'hai un ragazzo in Corea?' la domanda di Alex mi stava tormentando

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'Ce l'hai un ragazzo in Corea?' la domanda di Alex mi stava tormentando.

In quel momento ero arrabbiata, anzi, furiosa a pensare che fino a poco tempo fa quel sorriso era rivolto a me, e che lui era mio. Mi sentivo come se dovessi fare a tutti i costi qualcosa, così, usando Instagram, lo chiamai.

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