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"Jungkook..."

"Jungkook, non andare!"

"Jungkook ti prego!"

"Jade...Jade...svegliati!"

"Jungkook!" quando aprii gli occhi ero in lacrime. La prima cosa che vidi era il mio ragazzo che mi aveva sollevato per entrambe le spalle nel tentativo di svegliarmi; lo abbracciai stretto a me. La sera precedente mi ero addormentata sul divano mentre stavamo guardando un film tutti insieme, con anche gli altri membri. Dal giorno in cui ci eravamo chiariti, avevo stretto amicizia con ognuno di loro, e non era raro andare a casa loro per mangiare insieme. Quella mattina mi ero svegliata nella camera di Jungkook perché mi ci aveva portato, siccome probabilmente non voleva che io dormissi in salotto da sola.

"Jade, cosa stavi sognando?"

"Niente, lascia stare"

"Lo voglio sapere!" esclamò

"Va bene! Allora...stavamo passeggiando mano nella mano lungo una strada. Il paesaggio era mozzafiato; il viale che stavamo percorrendo era pieno di alberi di ciliegio in fiore, e i petali cadevano come fiocchi di neve. Improvvisamente, una massa di persone ci ha diviso, e ti hanno trascinato lontano da me. Nonostante io cercassi di raggiungerti, tu eri sempre più lontano, ed ogni volta che mi sembrava di esserti vicina, qualcuno mi spingeva e mi faceva cadere per terra. Ad un certo punto la massa era scomparsa insieme a te, e io ero rimasta seduta per terra, circondata da un gruppo di persone che all'inizio si limitarono a fissarmi, ma poco dopo iniziarono ad insultarmi e a dire le peggio cattiverie su me e te, incluso il fatto che non ero abbastanza per te e che non ero la persona giusta per un idol così importante" dissi tutto questo rimanendo tra le sue braccia.

"Jade" mi staccò leggermente da lui, così per potermi guardare negli occhi "Tu sei abbastanza per me. Se hai sognato queste cose, vuol dire che nel profondo lo pensi"

Mi misi a piagnucolare; in quel momento sembravo una bambina in cerca di attenzioni.

"Jade...hai capito? Smettila di essere insicura di te stessa" nel dirlo mi afferrò entrambe le mani

"Allora, non mi rispondi?" ero muta come un pesce

"Si ho capito" mugugnai

"Non ho sentito bene"

"Ho capito!" dissi alzando un po' il tono di voce e facendo un piccolo sorriso

Mi alzai dal letto e cercai in tutta la camera il mio cellulare; quando lo trovai, controllai l'orario.

"Oh mio Dio!!!" esclamai

"Cosa c'è?" mi chiese Jungkook incuriosito

"E' tardissimo! Tra poco inizia la lezione di anatomia ed io non sono nemmeno vestita! Come faccio adesso?"

"Non ti disperare, muoviti, vai a vestirti, ti accompagno io in macchina"

"No, è pericoloso, qualcuno ti potrebbe vedere"

"Jade, cosa cambia se qualcuno sa di noi in anticipo? Tanto tutti lo scopriranno"

Così, nonostante io mi opponessi, non ci fu nulla da fare. Jungkook mi accompagnò fino a davanti all'università, seppure gli avessi suggerito di lasciarmi in una via trasversale. Per fortuna non c'erano troppe persone, e non notai nessuno fissarci.

{ Jungkook's pov}

Qualche settimana dopo...

La finta relazione tra me è Joy doveva terminare, perché io ero stanco di quella situazione e volevo stare con Jade alla luce del sole, uscire con lei come una coppia normale; per quello che mi riguardava, io non ero affatto preoccupato di essere visto in atteggiamenti intimi da fan o giornalisti, ma Jade lo era, così tanto che si rifiutava di andare in posti troppo affollati, e la casa dove vivevo con i ragazzi era diventato il luogo dove ci vedevamo più spesso.

Il prossimo progetto che l'agenzia aveva programmato da realizzare con Joy sarebbe stata una sfilata di moda, in cui avremmo dovuto indossare capi di coppia, realizzati appositamente per l'evento da vari stilisti. L'evento sarebbe stato pieno di fotografi, giornalisti e fan; proprio per questo pensai che fosse la situazione perfetta per chiarire la situazione. Non condivisi con nessuno il mio piano, neanche con Jade, perché conoscendola, avrebbe cercato di impedirmi di fare una cosa del genere per evitare eventuali conseguenze negative. L'unico del quale mi fidavo, perché lo consideravo la persona più razionale che avessi mai conosciuto, era Namjoon. Decisi quindi di confidarmi con lui.

"Tutto bene Jungkook?" mi chiese, quando, dopo aver bussato la porta di camera sua, ero entrato.

"Nam, ti devo parlare di una cosa importante"

Gli spiegai tutto, filo per segno, poi quando smisi di parlare, calò per qualche secondo il silenzio. Il suo viso aveva un'espressione pensierosa e ciò mi preoccupava.

"Jungkook, devo essere sincero con te " lo ascoltavo con attenzione "Il tuo piano sarebbe fattibile, e finalmente risolverebbe questo problema che ti porti dietro da troppo tempo, ma... " fece una pausa e tirò un sospiro " Sai bene che creerà un sacco di problemi"

"Cosa vuoi dire con questo? Che dovrei rimanere in eterno in questa situazione?" ero infastidito dalle sue parole

"Non sto dicendo questo Jungkook. Penso solo che dovresti aspettare la fine del tour mondiale che è stato annunciato ieri, così da evitare effetti negativi sui concerti"

"Perché sei così sicuro che questa notizia porterà solo cose negative?"

"Perché molte persone saranno contente per te, ma altre disprezzeranno la tua relazione e le ricadute sull'intero gruppo saranno inevitabili"

Non dissi nulla, mi limitai a fissarlo.

"Jungkook, lo sai che io ti supporto in tutto, soprattutto in ciò che può renderti felice, però per questa volta ti chiedo di avere pazienza. Fallo per noi"

Uscii dalla stanza, e mi misi a camminare avanti ed indietro per il salone. Effettivamente ciò che aveva detto Namjoon aveva senso; gli effetti di quella notizia sarebbero stati sia positivi che negativi, e io non potevo permettere che questi ultimi influenzassero anche gli altri ragazzi. Decisi che avrei aspettato la fine del tour, che sarebbe durato ben sei mesi. Il solo pensare a quanto fosse grande l'ammontare di tempo mi sentivo soffocare; tuttavia ero rincuorato perché sapevo che quel sacrificio sarebbe stato utile per poter stare con Jade una volta per tutte. Da quando ci eravamo conosciuti avevamo avuto troppi ostacoli da affrontare, troppi tira e molla, ed io avevo voglia di stabilità. Un altro grande problema che mi si sbarrava davanti era proprio il tour mondiale, che non era ancora stato annunciato al pubblico, ma che l'agenzia ci aveva già confermato. Avrei dovuto viaggiare per tutto il mondo senza poter stare, come ero ormai solito fare, con Jade per mezzo anno; sapevo che sarei riuscito a tornare da lei in qualche modo, ma sarei comunque stato per la maggior parte del tempo lontano. Non ne avevo ancora parlato con Jade, ma mi ero promesso che glielo avrei detto il prima possibile.

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