"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?"
Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...
Aprii leggermente gli occhi, ma non riuscii a vedere niente, perché un raggio di sole proveniente dalla finestra era diretto sul mio viso. Così rinunciai al tentativo di alzarmi e richiusi gli occhi; gradualmente i miei sensi si risvegliarono, e quando mi ricordai dove mi trovavo, ma soprattutto con chi, sbarrai di scatto gli occhi, e movendo solamente la testa mi guardai accanto. Vicino a me, con il viso appoggiato sulla mia spalla, c'era Jungkook. Un braccio era ancora dietro alla mia schiena, mentre una mano era stretta alla mia; non ci eravamo mossi di un millimetro da come ci eravamo addormentati la sera prima. Approfittai di quel momento di tranquillità per ammirare il volto di Jungkook , così dolce e perfetto, con quella tenera cicatrice sulla guancia e i due nei, uno sotto al naso e uno sottostante le labbra.
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Un rumore proveniente dalla cucina, come un fruscio, mi fece mettere in guardia, poi, una sagoma comparse davanti a me, e proprio quando stavo per mettermi ad urlare, realizzai che quella figura misteriosa era mia mamma; mi ero completamente scordata del suo ritorno dal viaggio di lavoro per cui era partita tre giorni prima.
"Mamma, ti giuro che non è come sembra" le sussurrai cercando di emettere meno voce possibile.
Proprio in quel momento, Jungkook, che non sembrava affatto volersi svegliare, mugugnando qualcosa, mi buttò al collo entrambe le braccia, come se volesse abbracciarmi. Io che a malapena riuscivo a respirare, sotto la sua tenace presa , fissavo mia madre, la quale era impalata in piedi davanti a me. Non sembrava arrabbiata, come sospettavo, al contrario, era divertita da quella situazione; lo capii dal suo sguardo e dal sorrisetto stampato sul viso.
"Vi lascio dormire..." disse lei, cercando di tagliare la corda.
"Mamma...mamma!" dovevo impedire che se ne andasse in quel modo, senza spiegazioni e piena di fraintendimenti. Avevo provata a chiamarla svariate volte, ma per mia sfortuna si era già nascosta in cucina.
Forse la mia agitazione fece svegliare Jungkook.
"Jade? " fece una pausa "Jade? " mi chiamò nuovamente; aprì un'occhio, cercando di incontrare il mio sguardo "Sei ancora qui grazie al cielo " sorrise e richiuse gli occhi. Mi strinse ancora di più a sé, e mi lasciò un bacio in fronte.
"Se continui ad abbracciarmi così forte, mi stritolerai" dissi sarcastica.
"Ti piace fare la spiritosa di prima mattina vedo" mi piantò un dito nella guancia; io, che mi volevo ribellare, mi voltai con il volto verso di lui, e gli morsi il dito.
"Ahia! Sei diventata un animaletto per caso?"
"Era solo per svegliarti" mi giustificai.
Così lui prese a farmi il solletico e io a dimenarmi, mentre tentavo di addentare ancora la sua mano. Il nostro battibeccare venne interrotto da un assordante rumore di pentole e da un urlo. All'inizio non capii da dove provenisse, poi realizzai potesse essere successo qualcosa a mia mamma. Mi alzai di scatto, seguita da Jungkook, aprii la porta della cucina e trovai per terra una padella, un coperchio di vetro frantumato in mille pezzi e polpette di carne sparse ovunque. Scoppiai in una risata, forse un po' isterica, mentre Jungkook mi guardava confuso; ero estremamente sollevata non fosse successo nulla di grave.