{Jungkook's pov}
Quando vidi Jade arrivare alla caffetteria ero davvero sorpreso; non ero sicuro avrebbe accettato di incontrarmi. All'inizio ero agitato, ma non lo diedi a vedere; fino a quel momento non ero uscito con molte ragazze, quindi non ero sicuro di che comportamento avrei dovuto avere. Inoltre, da quando ero diventato una persona conosciuta, ero terrorizzato da tutte le persone che si avvicinavano a me, perché spesso lo facevano con uno scopo. Non so che cosa mi avesse spinto a voler rivedere Jade, ma qualcosa nei suoi occhi mi aveva ispirato fiducia. Parlare con lei mi faceva stare bene, era come se la conoscessi da una vita. Mi sorpresi anche del suo coreano fluente; non tutti gli stranieri erano capaci di parlarlo in quel modo, e ciò che più mi aveva colpito era l'accento di Seul che utilizzava.
"Quindi cosa prendi?" le chiesi.
"Un banana milk e tu?"
"Anche io" le risposi.
Non potei fare a meno di sorridere, perché all'inizio mi assalì il dubbio volesse quella bevanda solo perché sapeva quanto mi piacesse, ma poi mi ricordai del nostro incontro al minimarket e della lotta che facemmo per l'ultima confezione di banana milk. Quel gesto mi rincuorò, perché mi sembrò essere davvero una persona sincera.
Mi sorpresi e forse anche un po' spaventai, quando vidi Jade scattare in piedi e bloccare con una mano la bocca di quel cameriere; vista la loro confidenza, mi chiesi quale fosse il loro rapporto e se lui fosse il suo ragazzo. Non capii perché nella mia mente affiorarono tutte quelle domande, tuttavia, cercai di scacciarle e ignorare ciò che era accaduto. Il pomeriggio che passammo insieme fu piacevole e pieno di risate. Mi ero trovato bene con Jade, e avrei davvero voluto rivederla; c'era qualcosa in lei che mi incuriosiva. Per quanto fosse una persona estroversa, spontanea e solare, sentivo la necessità di conoscerla meglio, di scoprirla. L'unico modo per mantenere un contatto con lei era il cellulare, ma dovevo trovare un modo per chiederglielo senza sembrare sfacciato.
"Devo ancora trovare un nome per il peluche!" esclamai di punto in bianco, non appena uscimmo dal locale.
Lei, che stava consultando il suo telefono per vedere gli orari dell'autobus , mi guardò con aria confusa.
"Adesso devo proprio andare perché stasera ho le prove con i ragazzi" feci una piccola pausa "Ti va di scambiarci il numero così mi aiuti con il nome?" le chiesi non mostrando il mio imbarazzo. Ero consapevole quella fosse la scusa più stupida che mi fossi mai inventato.
"Certo" mi mostrò il suo codice QR e me lo fece scannerizzare.
La missione era compiuta.
La salutai con un inchino e me ne andai velocemente. Prima di tornare in agenzia, sarei dovuto passare al minimarket per comprare qualcosa; la scusa che avevo usato questa volta per assentarmi era acquistare ramen, che i membri puntualmente finivano, ma che mai nessuno voleva andare a comprare. Mantenni l'incontro con Jade segreto a tutti, perché sicuramente, se lo avessero saputo, mi avrebbero impedito di uscire. Ero consapevole di quanto fosse pericoloso per il mio personaggio pubblico quell'incontro, ma non ne avevo potuto fare a meno. Quel pomeriggio con lei era stato come una boccata d'aria dopo una lunga apnea; mi aveva permesso di distrarmi almeno per poche ore dalla mia vita monotona e stressante fatta solo di allenamenti e prove.
{Jade's pov}
Quando vidi la figura di Jungkook allontanarsi, sentivo un formicolio nella pancia. Non potei non ridere nel ripensare alla scusa che aveva usato per chiedermi il numero; era davvero troppo carino. Mentre mi avviavo verso casa, stavo ripensando al tempo passato insieme a Jungkook, ad ogni singolo particolare, quando mi ricordai del mio amico. Gli dovevo assolutamente una spiegazione, perché avevo l'impressione ci fosse rimasto male vedendomi uscire con Jungkook e temevo si fosse offeso siccome non avevo pranzato con lui. Mi promisi che l'indomani avrei chiarito le cose, proponendogli un altro giorno per andare a mangiare una pizza insieme.
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My Dream
Fanfiction"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...