Quando scesi dalla macchina, Jungkook mi prese per mano, e insieme cercammo di farci strada verso l'ingresso dell'hotel, in mezzo a quel mare di giornalisti. Il suo corpo fungeva da scudo, e anche se quell'ammontare di persone mi spaventava, ancora una volta, grazie a lui, mi sentivo al sicuro. Quando finalmente varcammo la soglia della struttura, potei tirare un sospiro di sollievo; grazie al cielo, la security dell'hotel impedì a chiunque non fosse autorizzato, l'ingresso. Jungkook si aggirava sicuro per i corridoi di quel luogo e io ne rimasi stupita
"Sei già stato qui?" gli chiesi mentre camminavamo
"La maggior parte delle conferenze stampa che abbiamo tenuto sono state svolte proprio qua"
Giungemmo davanti ad una grande porta di legno, che immaginai essere la nostra destinazione. Per un attimo Jungkook rimase immobile, come se non sapesse cosa fare.
"Jungkook, ci sono io con te, qualsiasi cosa ci aspetti non sei solo a combattere, ma siamo in due" dicendo ciò, mi misi davanti a lui e gli afferrai entrambe le mani per stringerle tra le mie
Non rispose nulla, si limitò a sorridermi e mi abbracciò con tutte le sue forze.
In pochi istanti, il suo sguardo sembrò cambiare, e diventare più deciso di prima; ora sapeva esattamente cosa doveva fare. Con una mano afferrò la maniglia della porta e con l'altra me, ed insieme entrammo. Ad aspettarci, in quella stanza, trovai decine di giornalisti, che stavano attendendo il nostro arrivo, seduti ed educatamente in silenzio; fui sollevata di non trovare una situazione uguale a quella all'esterno dell'albergo. Salimmo su un palco, leggermente rialzato, e prendemmo posto, uno accanto all'altro; guardando davanti a me, potevo vedere tantissimi occhi che mi scrutavano, dalla testa ai piedi, alcuni con curiosità, altri con disprezzo, e altri ancora con inespressività. Questi ultimi erano probabilmente, quelli che più mi spaventavano.
Un uomo, uno dei responsabili di quell'evento, annunciò l'inizio della conferenza stampa; dozzine di mani si alzarono e senza rispettare il proprio turno, proposero la loro domanda.
"Signorina Jade, da quando conosce Jungkook?"
"E' vero che tra di voi c'è una terza persona, nonché uno stretto amico di Jade?"
"L'assenza dal concerto di Jungkook è stata a causa sua?"
Tutte quelle voci urlanti e i numerosi flash delle macchine fotografiche, crearono un caos generale, a cui non sapevo come reagire; le mie mani iniziarono a sudare per il nervosismo e il mal di testa che mi era scoppiato poco prima, sembrava peggiorare ad ogni istante. Tutte le domande erano indirizzate a me, come se fossi io la star del momento, ma non sapevo cosa dire e neanche Jungkook mi aveva dato delle istruzioni su come agire. Non avrei mai immaginato che la relazione con un ragazzo, mi avrebbe portato a vivere un momento del genere, ma dopotutto, sin dall'inizio, ero consapevole che la nostra relazione, non sarebbe mai stata ordinaria. In preda al panico, allungai una mano verso Jungkook, il quale mi sorrise.
"Non ti preoccupare, ci penso io" mi sussurrò
Si alzò in piedi, afferrò un microfono e iniziò a parlare.
"Innanzitutto, vi ringrazio di aver preso parte a questo momento, che per me è molto importante. Vi chiedo cortesemente di aspettare a fare domande, e di ascoltare la storia che vi voglio raccontare sin dall'inizio; dopodiché saremo più che felici di esaudire ogni vostra richiesta"
Così Jungkook raccontò tutta la verità, su come e quando ci siamo conosciuti al concerto, sulle nostre uscite segrete, chiarì una volta per tutte il mistero sul triangolo amoroso che coinvolgeva noi due e il mio migliore amico e confessò che la relazione con Joy era stata tutta una farsa per tutelarmi. Parlò addirittura della cosa peggiore che ci era mai successa come coppia, la perdita del bambino, del perché non abbia partecipato all'ultimo concerto e ci tenne a sottolineare l'irresponsabilità di alcuni suoi fan.
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My Dream
Fanfiction"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...