{Jade's pov}
I giorni successivi al matrimonio furono divertenti, ma anche molto faticosi. Un giorno Stella e suo marito ci accompagnarono a visitare i luoghi più importanti di Napoli; nonostante fossimo state numerose volte in Campania, non avevamo mai visitato quella città.
La domenica prima di partire, Alex si precipitò in camera mia, senza nemmeno bussare; per fortuna mi stavo solo truccando.
"Alex, ma ti sembra il modo! Senza neanche bussare!"
"Scusa Jade, ma ho bisogno di una risposta immediata a ciò che ti sto per chiedere" lo guardai incuriosita
"Ti va di andare a pranzo da Pierluca? Se si dimmelo, perché in questo momento stanno comprando il necessario per mangiare, e nel caso gli devo dire di tenere in conto due persone in più"
"Pierluca? Chi sarebbe?" cercavo di scavare nei miei ricordi, ma quel nome non mi diceva assolutamente niente
"Jade! Come fa a non ricordarti di lui? E' il mio migliore amico, quello che da piccolo stravedeva per te"
Subito mi ricordai; da piccola ero solita andare a giocare a casa sua, e sua nonna ci faceva sempre la torta cioccolato e pistacchio che tanto amavo.
"Allora? Ci andiamo?"
"Si, va bene" ero contenta di rivedere un mio vecchio amico d'infanzia; era così tanto che non lo vedevo e non gli parlavo, che il suo nome mi era sembrato sconosciuto.
Quando scesi dalla macchina, mi ritrovai davanti ad una villetta, fatta di mattoni rossi e ad un giardino, minuziosamente curato, con l'erba verde smeraldo, e tanti ciliegi in fiore. Ero rimasta incantata a fissare quegli alberi, perchè mi davano un senso di familiarità.
"Jade, da questa parte" mi disse Alex
Mio cugino suonò il campanello, e ad aprirci alla porta fu Pierluca. Era un ragazzo alto, dai capelli castano chiaro, con due immensi occhi azzurri. Era cambiato molto, tuttavia riconobbi il suo sorriso, perché era l'unico che conoscevo a farlo in quel modo; tendeva a sollevare di più un angolo della bocca, che l'altro.
"Jade, sono felice di rivederti" mi corse incontro e mi abbracciò. Il suo saluto fu estremamente caloroso, forse troppo.
Durante il pranzo parlammo di molte cose; non potei fare a meno di sentire costantemente il sul sguardo puntato su di me. Ogni tanto lo guardavo anche io, per educazione, ma tutto ciò era estremamente imbarazzante; Alex, che era perso nelle sue chiacchiere, non notò niente.
"Quindi Jade ce l'hai un ragazzo?"
Mio cugino stava per parlare al mio posto, e sapevo dove sarebbe andato a parare; gli avrebbe raccontato della sera in cui, dopo aver bevuto un pò troppo, avevo chiamato qualcuno, che lui sospettava essere il mio fidanzato. Tuttavia feci in tempo a bloccarlo, e a dire qualcosa prima di lui
"No" risposi, poi ci ripensai. No, effettivamente non avevo più un ragazzo.
"Una ragazza bella come te, senza un ragazzo? Non si può sentire. I coreani non hanno proprio il senso estetico" mi stava palesemente lusingando
Grazie al cielo, quel pranzo era finito. Pierluca era cambiato dall'ultima volta che lo avevo visto, era diventato un pò viscido, e il suo atteggiamento mi aveva infastidita.
"Jade, vado a prendere in macchina il regalo che abbiamo preso"
Così rimanemmo soli, io e Pierluca. Non avevo nulla da dirgli, ma lui evidentemente sì.
"Jade, perchè non ci scambiamo i profili Instagram? Magari un giorno potrei voler fare un viaggio in Corea" ammiccò facendo l'occhiolino.
L'ultima cosa che volevo fare era condividere qualcosa con lui, tuttavia non sapevo come scampare da questa situazione, se non accettare.
"Fantastico" disse dopo che avergli dato il nome "Adesso ti seguo, però tu ricambia ehh"
"Certo" gli risposi con il sorriso più falso del mondo
Finalmente Alex tornò, e io potei tirare un sospiro di sollievo.
La giornata si concluse velocemente; ero consapevole che l'indomani sarei dovuta partire e per quanto mi dispiacesse lasciare i miei parenti, mi mancava casa.
Il giorno dopo...
Io e mamma ci svegliammo presto, perché quella mattina alle otto avremmo avuto il volo per tornare a Seoul. Finimmo di fare le valigie e Alex ci accompagnò all'aeroporto; pianse come un bambino, e anche io feci lo stesso, perché sapevamo entrambi che non ci saremmo visti per tanto tempo. Quando finalmente l'aereo era alto in cielo, mi sentii entusiasta di tornare alla mia vita quotidiana all'università e di vedere Jong Suk; purtroppo non potei non pensare a Jungkook, il quale ormai, non faceva più parte della mia vita di tutti i giorni.

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My Dream
Fanfic"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...