Jungkook indossava un cappello con visiera e una mascherina nera, accessori che spesso gli avevo visto addosso. Lentamente mi avvicinai a lui.
"Ciao, sei venuta! Siediti pure" mi disse, indicando la sedia di fronte alla sua.
Lui non sembrava essere tanto imbarazzato quanto lo ero io; avevo paura di dire o fare qualcosa di sbagliato. Lo salutai timidamente e mi sedetti.
"Come stai?" gli domandai per rompere il ghiaccio.
"Bene grazie, e tu? Ti è piaciuto l'ultimo concerto? Ho visto che sei riuscita a comprare il pass per il backstage, non mi aspettavo di vederti lì" il suo tono era allegro e brillante.
Così gli raccontai di come ero riuscita ad acquistare il biglietto, e come solo dopo averlo comprato, mi ero accorta di aver sbagliato a selezionarne il tipo.
"Cavolo, non pensavo fosse così difficile comprare i biglietti per i nostri eventi" esclamò stupito.
"Guarda chi ho qui!" disse dopo poco, frugando nella tasca della sua giacca; tirò fuori il piccolo peluche che gli avevo regalato.
"Lo hai portato!" dissi sorpresa.
"Ovvio, un buon padrone deve portare il proprio animaletto anche fuori, non può segregarlo in casa!"
A quelle parole scoppiai a ridere e lui fece lo tesso; finalmente iniziai a sentirmi a mio agio con lui. Improvvisamente si tolse la mascherina, così, ricordandomi della precedente esperienza, lo ammonii per quello che aveva fatto.
"Jungkook, ma non hai paura che ti riconoscano?" gli domandai sottovoce indicando la mascherina sul tavolo.
"Non ti preoccupare, questo è un posto sicuro" mi rispose facendo l'occhiolino. Non avevo idea di cosa significassero veramente quelle parole, ma siccome lui non sembrava essere preoccupato, non era necessario lo fossi neanche io.
Una cameriere ci portò il menù della caffetteria, ed entrambi dedicammo qualche minuto a leggerlo; approfittai di quegli istanti per guardarlo meglio. Non potei non notare quanto fosse bello; aveva i capelli mori leggermente lunghi e mossi che gli adornavano perfettamente il viso. Mentre scrutava il menù i suoi occhi castani scuro sembravano quelli di un bambino che cerca di capire quale caramella sia più buona davanti ad una scelta infinita. Quel giorno era vestito con una felpa a tricolori, che lasciava intravedere sotto una t-shirt nera e con dei semplici jeans chiari; il suo look era semplice ma curato.
All'improvviso i suoi occhi si alzarono, e sperai che non mi avesse colto a fissarlo.
"Quindi cosa prendi?" mi chiese.
Alle sue parole mi risvegliai dai miei pensieri.
"Un banana milk e tu?" sperai non pensasse che io avessi preso la sua stessa bevanda solo per entrare nelle sue grazie.
"Anche io" mi sorrise.
"Ora chiedo a qualcuno di prendere la nostra ordinazione" disse guardando alle mie spalle e alzando il dito per farsi notare.
Quando arrivò il cameriere ero intenta a guardare le innumerevoli offerte di gusti di gelato che il locale metteva a disposizione.
"Cosa posso portarvi?"
Quella voce mi era familiare, così sollevai lo sguardo e scoprii che quel cameriere era Jong Suk; rimasi a bocca aperta.
"Jong Suk!" dissi sorpresa.
"Jade?" rispose lui con fare interrogativo.
"E' questo il tuo nuovo lavoro?"
"Sì, esatto" abbandonò il mio sguardo per osservare Jungkook "Vedo che sei in compagnia" lo stava scrutando con gli occhi.
La sua espressione sembrò cambiare radicalmente, da sospettoso a incredulo, a sorpreso.
"Aspetta, ma lui è Jun-..." riuscii ad alzarmi in tempo e a tappargli la bocca con la mano.
"Fai silenzio" gli imposi "Sì, lui è Jungkook, ma non dire in giro di averlo visto" sussurrai, con ancora la mia mano sul suo viso.
"Va bene, ho capito" si liberò dalla mia presa "Cosa vi porto?" disse lui con fare infastidito.
Jungkook ordinò anche per me e il mio amico si allontanò."Perdonalo, non sapeva che mi sarei vista con te" spiegai a Jungkook.
"Non fa niente, non ha reagito in modo eccessivo, mi è successo di peggio" sorrise.
Iniziò a raccontarmi di aneddoti ed esperienze successe in passato con i fan, ed io non facevo altro che ridere; era davvero divertente passare del tempo con lui e scoprii che Jungkook era una persona semplice e alla mano, al contrario di quello che mi aspettavo.
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My Dream
Fanfic"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?" Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...