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La mattina dopo, fortunatamente mi svegliai per prima. Quando aprii gli occhi, vidi Jungkook che dormiva come un angioletto, avvolto in parte, dalla coperta che stavamo condividendo. Per tutta la notte, avevo usato il suo braccio come un cuscino, e in quel momento avevo ancora la testa appoggiata su di lui. Prima di alzarmi, guardai ancora per un po' quel viso che mai mi stancava; pensai al fatto che probabilmente, anzi, sicuramente, dopo quella mattina non lo avrei più visto dal vivo, e una lacrima solitaria mi rigò la guancia. Decisi di non indugiare ulteriormente, prendere le mie cose, che erano sparse un po' ovunque, e di andarmene, prima che lui potesse svegliarsi, prima che potesse impedirmi di fuggire. Ripensai alla serata passata insieme, a quanto amassi quel ragazzo, a quanto male mi avrebbe fatto lasciarlo, ma la mia decisione rimaneva sempre la stessa, perché non potevo permettergli di soffrire ancora una singola volta per colpa mia, né tantomeno volevo che la sua carriera subisse dei rallentamenti. Considerai la notte che avevamo passato insieme come il nostro addio, anche se, dovetti ammettere che le mie intenzioni erano ben diverse. All'inizio, volevo solo ballare con lui, perché era una cosa che avevo sempre desiderato fare, ma poi, i nostri corpi si erano attirati come magneti. Forse solo in quel momento, avevo capito qualcosa in più dell'amore. L'unica cosa che gli lasciai, prima di chiudere la porta dell'appartamento alle mie spalle, fu un piccolo bigliettino, dove scrissi "Jungkook, ti amo". Non aggiunsi nient'altro a quella frase così perfetta che racchiudeva esattamente ciò che Jungkook era stato per me, e quello che sarà in eterno, ovvero il mio primo amore. Quando arrivai in ascensore e le porte si chiusero davanti ai miei occhi, impedendomi di vedere l'entrata dell'appartamento dove si trovava Jungkook, provai un senso di vuoto; era come se qualcosa mi stesse divorando dall'interno. Pensai che forse, quella sensazione si sarebbe alleviata con il tempo, o almeno, lo speravo.

{ Jungkook's pov }

Quando mi svegliai, il posto accanto a me sul divano, era vuoto. Cercai la mia maglietta, che era rimasta tutta la notte sul pavimento. Non diedi molto peso al fatto che i vestiti di Jade non ci fossero più, pensai che forse li aveva già indossati; così andai a cercarla in giro per la casa. Prima in bagno, poi in camera, poi nello studio...la cercai ovunque, chiamando anche il suo nome, ma di lei nessuna traccia. Solo quando andai in cucina per versarmi un bicchiere d'acqua, notai un piccolo pezzetto di carta bianca appoggiato sul bancone. Lo lessi, e capii immediatamente che era stato lasciato da Jade. Presi il telefono, e le risposi con un messaggio

"Anche io ti amo Jade. Perché te ne sei andata così presto?"

Guardai l'orologio del cellulare e mi accorsi che in effetti, così presto non era, e che se non mi fossi mosso, quella mattina avrei fatto ritardo all'incontro con il manager e ovviamente non potevo permetterlo, perché in quel periodo era già abbastanza infuriato.

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