Cartapesta

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Quando Axel gli aveva chiesto di andare a vedere il gatto di suo nonno, Francesco non si sarebbe mai aspettato di trovarsi una mano premuta tra le gambe.

<Devo tornare a casa per pranzo...> Francesco ansimava e si sentiva tremendamente in colpa per non riuscire a parlare normalmente.

<Farai un po' tardi.> La mano premette più forte, Axel cercò di stringere il più possibile da sopra la stoffa dei jeans, ed entrambi non riuscirono a guardarsi in faccia.

Francesco sentiva la realtà dissolversi, il solo contatto esterno con le dita di Axel gli dava alla testa: <Che vuoi fare?>

<Sesso.>

Cadde il silenzio, poi Francesco realizzò, sussultò e i piani di Axel andarono a farsi benedire.

<Ma stai scherzando?>

<No.>

All'improvviso anche Axel ebbe una mano premuta in mezzo alle gambe, anche se non per molto perché Francesco impiegò poco tempo a confermare i propri dubbi: <Non sei duro.>

<Per quello c'è tempo.> Il ragazzo spostò la mano di Francesco dai suoi pantaloni perché aveva la netta sensazione che, se l'avesse lasciata lì, le cose non sarebbero andate come avrebbero dovuto.

Alla fine le cose non andarono per il verso giusto lo stesso, dal momento che Francesco, come se si fosse di nuovo accorto dei centimetri che aveva in più rispetto ad Axel, utilizzò la sua altezza per scansarlo: <Riformulo, che stai facendo?>

<Voglio ricambiare. Se non ti faccio qualcosa non trovo pace.>

Francesco gli sorrise, accertandosi di tenerlo a debita distanza: <Non ho intenzione di fare sesso.>

<Perché no?>

<Hai un preservativo?>

<No.>

<Lubrificante?>

<No.> Axel si rese conto in ritardo di quello che Francesco volesse dire, quindi cercò di risolvere il risolvibile: <Non è strettamente necessario, possiamo fare senza.>

<Ah, sì, certo. Sfondami pure.>

Axel scosse la testa: <Sei tu l'attivo, non io. Saresti tu a sfondare me, semmai.>

Francesco sentì le orecchie cuocersi: <Smettiamola, dai.>

<Non hai voglia? Prima mi sembrava che ce l'avessi, Franci.>

Le mani di Francesco presero il volto di Axel, tenendolo fermo. Gli occhi dei ragazzi si incontrarono e rimasero a confondersi per un po': <Devo solo lavorare un pochino sull'autocontrollo.>

Autocontrollo.

Axel misurò a lungo la parola nella mente. Socchiuse gli occhi, pensò che Francesco fosse la cosa più bella del mondo.

<Nel senso che lo vuoi fare con me, ma non adesso, o nel senso che non lo vuoi proprio fare con me e ti ecciti con chiunque?>

Francesco, da parte sua, non riusciva a ragionare. Gli si era staccata la mente e adesso i suoi pensieri erano un concentrato di che cazzo sta succedendo?

La giornata era stata abbastanza complicata. Prima il coming out con Eva e Lara, poi Matteo, infine anche Axel che cercava disperatamente affetto attraverso mezzi che non era in grado di usare.

Avrebbe voluto dirgli che non era una questione da mi eccito con chiunque, bensì da mi eccito soltanto con te e non riesco a farmene una ragione. Ma Francesco parlava a malapena e temeva che, rivelando qualcosa del genere ad Axel, lui si sarebbe annientato definitivamente.

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