Sfrontati

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Il giorno in cui Francesco portò Axel a vedere i daini avevano da poco scoperto che tenersi per mano era una cosa bella.

Una cosa bella bella.

In realtà le loro mani avevano cominciato a sfiorarsi silenziosamente da prima che si baciassero, ma si erano resi conto di quanto quel gesto fosse elettrizzante solo in seguito, quando Axel aveva cominciato a prendere le dita di Francesco tra le sue mentre camminavano.

Inizialmente lo facevano soltanto nei momenti in cui nessuno li vedeva, poi le cose erano cambiate e avevano imparato un nuovo gioco che consisteva nello sfiorarsi le mani in pubblico.

Non sapevano se avessero voluto essere visti o meno. L'unica cosa che interessava loro era il brivido di paura misto a euforia, un tremolio soffuso che li coglieva nel momento in cui uno sconosciuto sembrava volgere verso di loro il proprio sguardo.

Avevano paura di essere visti e, al contempo, avrebbero voluto che chiunque li osservasse.

Volevano che quei loro gesti non scomparissero nel vuoto all'improvviso. Volevano che esistessero testimoni di quella cosa strana che era sbocciata fra loro.

Volevano esistere per sempre.

Anche negli sguardi di sconosciuti destinati a sparire.

Qualche anno prima, Axel aveva fantasticato un po' sulla possibilità di essere il fidanzato segreto di un ragazzo che non avrebbe fatto coming out neanche sotto pagamento. Gli sembrava una prospettiva eccitante. Questo ipotetico ragazzo non l'avrebbe degnato di uno sguardo per tutto il giorno, poi gli avrebbe scritto un messaggio striminzito, contenente solo un luogo ed un'ora. Si sarebbero incontrati lì ed il ragazzo l'avrebbe baciato.

Axel aveva a lungo immaginato Francesco nei panni di quel ragazzo. Aveva immaginato le loro labbra che si toccavano in luoghi nascosti, aveva immaginato la decisione con cui quel ragazzo gli avrebbe chiesto di più. Aveva immaginato il modo in cui lui avrebbe acconsentito a qualsiasi cosa, pur di non vederlo allontanarsi.

Per anni, la prospettiva di essere il segreto di qualcuno era stata la migliore. Forse la più probabile.

Ed anche quando Francesco aveva cominciato a baciarlo, Axel aveva pensato di essere il suo minuscolo segreto. E gli andava bene. Bastava che lui non lo lasciasse.

Poi le cose erano cambiate all'improvviso e adesso lo sapevano tutti.

Eva, Lara, i compagni di classe di Francesco, sua madre.

Tutti.

Ed Axel aveva davvero avuto paura che Francesco lo allontanasse, che lo spingesse via e che gli dicesse è stato bello finché è durato. Era normale avere paura. Ed Axel era abbastanza convinto che non valesse la pena distruggere tutto per stare con lui.

La notte in cui Francesco aveva dormito da Eva, Axel non aveva chiuso occhio.

Gli sembrava di poterli vedere, vicini, stretti. Più stretti di quanto loro due fossero mai riusciti a stare.

Eva lo conosceva da sempre. Sapeva tutto di lui. Axel era l'ultimo arrivato e non avrebbe mai potuto essere paragonato a lei.

Quella notte, Lukas gli aveva detto che di sicuro Francesco ed Eva stavano facendo l'amore.

Axel si era fatto piccino piccino nel suo letto, stringendo a sé le lacrime che non avrebbe mai voluto far uscire.

Fare l'amore.

Eva e Francesco.

Eva era bella. Ed era una femmina.

Se Francesco si fosse messo con Eva sarebbe stato tutto più semplice. Sua madre non l'avrebbe mai mandato via.

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