<Hai un piede che è tipo enorme.> Axel tirò su la gamba, piazzando il proprio piede accanto a quello di Francesco, giusto per poterli confrontare meglio: <Penso che sia il piede più grande che io abbia mai visto.> Mosse un po' le dita, cercando di stenderle al massimo e di farle arrivare alla stessa altezza di quelle di Francesco.
Lui non seppe cosa rispondere, quindi lo lasciò fare.
<Però è proporzionato al resto del corpo. Cioè, non sembra strano che è così grande. È che sei altissimo, quindi è normale che sia grande.>
<Considerazione illuminante. Chapeau.> Francesco finse di togliersi un cappello immaginario e Axel rise, perché sapeva anche da solo di aver detto qualcosa di ovvio.
Il fatto era che si sentiva al sicuro. Avrebbe potuto dirgli qualsiasi cosa senza che Francesco smettesse mai di rispondergli. Aveva l'impressione di essere dentro ad una sorta di bolla di sapone speciale che lo proteggeva da tutto ciò che succedeva nel mondo. In quella stanza, tra quelle braccia, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.
<Hai una pianta preferita?> Gli chiese, perché voleva saperlo sul serio.
Francesco ci rifletté su un pochino, poi disse la cosa più ovvia che si possa dire in quei casi: <La pianta delle fragoline di bosco, quella con i fiori piccolini e bianchi.>
A lui sembrò così ovvio da fare schifo, invece Axel si sorprese e rimase alcuni istanti a guardarlo, senza dire niente, ripensando a tutte le fragole che Francesco gli aveva regalato il giorno prima.
<È una risposta così carina da lasciarmi perplesso.>
<Come mai?>
<Boh. Mi aspettavo qualche pianta strana con dei significati nascosti. Invece sei stato solo sincero.>
<Perché dovrei mentire sulla mia pianta preferita?>
<La gente lo fa.>
Francesco si chiese a quanta gente Axel domandasse roba del genere, non si volle rispondere e preferì rimanere col dubbio.
<La tua, invece?>
<Papavero.> Axel non ci aveva mai pensato prima, eppure rispose all'istante. Perché c'erano stati i papaveri, il giorno prima, sotto le balle di fieno. E c'era stata tanta luce, e i papaveri erano stati splendidi. E non c'era mai stato nulla di più bello.
<Risposta carina anche questa.>
Ci sarebbero stati tanti altri modi per conoscersi, tante altre domande da porsi, eppure loro avevano deciso di buttarsi a capofitto in quelle vie traverse che davano centinaia di risposte alla volta, lasciando loro il gusto di districarle le une dalle altre per comprenderle. Erano più divertenti.
<Dio greco o romano preferito?>
Axel ci pensò su qualche secondo: <Demetra, credo. Nella mia testa me la immagino tipo Flora delle Winx, che spara fiorellini e rampicanti e fa il culo a tutti. Ma anche Apollo mi piace. Perché mi piace il sole. Tu?>
Francesco ebbe bisogno di qualche secondo per togliersi il perché mi piace il sole dalla testa per potersi concentrare sulla sua risposta, quando ci riuscì Axel lo guardava ancora, con gli occhioni celesti spalancati e le labbra socchiuse.
<Artemide.>
<Cazzo, risposta interessante.>
<Modestamente.>
<Copertina rigida o morbida?>
<Morbida.>
<Scrivi nei libri?>
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Lux
RomansaPer amore la gente fa cose strane. C'è chi stermina eserciti, chi piange per giorni, chi attraversa nazioni intere desiderando un solo bacio, chi legge libri in codice braille in lingue che non conosce. Francesco faceva parte di tutti e quattro i gr...