Effy

195 18 13
                                    

<Sta per essere presentato il modello sette, ricordo ai giudici che possono votare con un numero da uno a dieci e che->

<Eva, sbrigati.>

La ragazza sbuffò rumorosamente ed aprì la porta del bagno, ne uscì con addosso un vestito celeste che a Francesco ricordava il colore di un gesso.

<Non è uguale a quello di prima?> Lara si sporse, tirandosi con i gomiti sul divano: <Che cambia? Cioè, a parte il colore.>

Eva si voltò, rivolgendo la schiena ai tre ragazzi seduti sul divano del suo soggiorno: <La parte dietro, questa è meno sobria.>

<Eva, è una Comunione. Non puoi andarci vestita così... È un po' too much.> Lara avvicinò pollice ed indice fino a farli quasi toccare.

<A me piace. Voto questo.> Axel alzò la mano, come se davvero avesse avuto bisogno di prenotarsi per parlare. Eva lo guardò e sorrise.

<Due giudici si sono espressi, manca il terzo.>

Tutti e tre i ragazzi si voltarono verso Francesco e lui aggrottò le sopracciglia: <Il terzo giudice si astiene.>

<L'astensionismo è la feccia della società.> Eva impuntò i piedi, posando le mani sui fianchi.

<Tanto ti stanno bene tutti, scegline uno a caso e vai con quello.>

Tanto ti stanno bene tutti. Ogni tanto Eva pensava che Francesco fosse la cosa più dolce ed ingenua che avesse mai potuto desiderare. Non diceva mai niente per compiacere gli altri, si asteneva e riusciva lo stesso a rendere il suo giudizio privo di sottinteso. Era bravo.

<Non c'è gusto a sceglierne uno a caso.>

<Allora fai come ti pare.>

Axel cambiò prontamente l'argomento della conversazione, come se avesse avuto paura di veder degenerare la situazione: <Che scarpe ci abbini?>

Eva sollevò le spalle: <Pensavo le sneakers bianche.>

Il ragazzo sgranò gli occhi: <Altrimenti?>

<Se Fra' mi prestasse i Dr. Martens mi metterei quelli.>

Ci fu un momento di confusione generale in cui nessuno stette zitto. Francesco, in particolare, sbottò perché evidentemente non era la prima volta che lui ed Eva avevano una conversazione del genere: <Il tuo piede c'entra due volte nelle mie scarpe! Te le sei provate tutto l'inverno!>

Lara tornò sdraiata sul divano: <Non ci vai in iperventilazione con i Dr. Martens a luglio? Sono trentacinque gradi...>

Eva rispose ad entrambi con la velocità della luce: <Se sono grandi non fanno male, poi se avanza spazio ci entra l'aria e i piedi non sudano.>

<Seh, vabbè.> Lara parlò sommessamente: <Geox, la scarpa che respira.>

Francesco la guardò e finirono per ridere entrambi.

<Se domani me li porti li provo, magari mi è cresciuto il piede.>

<In tre mesi?>

<Non si sa mai.>

Lara e Francesco risero di nuovo, Eva li attese per un po', poi ci rinunciò e cominciò a cambiarsi, seduta sulla poltrona accanto al divano. Notò il silenzio di Axel e gli si avvicinò appena con la testa: <So a che stai pensando.>

Il ragazzo la spronò a continuare.

<Gran figo, Francesco con i Dr. Martens.>

LuxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora