Sopprimere

476 43 13
                                    

a ventinove messaggi non letti e nessuna intenzione di visualizzare le richieste di aiuto sul gruppo di classe o le ennesime domande strane di Lara. Ebbe un istante di curiosità quando, nell'anteprima del messaggio della ragazza, vide che lei gli chiedeva qualcosa a proposito di come togliere le macchie di birra dai jeans. Fu un istante, perché gli passò subito la voglia di cercare qualche tipo di soluzione. Stava per spegnere il cellulare, quando ricevette una chiamata dalla madre. Accettò, perché accettava sempre.

<Ciao.>

La donna mostrò i denti, il viso stremato dal lavoro. Ed era bella, era bella anche così.

<Come stai?>

Francesco abbozzò un sorriso: <Tutto okay. Ti saluta Eva.>

<Dille che le ho preso la maglietta che le avevo fatto vedere su internet un po' di tempo fa, l'ho trovata oggi in negozio e non potevo non comprargliela.>

A Francesco sembrò divertente che sua madre e la sua migliore amica parlassero di vestiti alle sue spalle, nonostante l'avesse sempre sospettato: <Se glielo dico le rovino la sorpresa.>

<Giusto, allora non dirle niente.>

Francesco sorrise e sua madre, Ilenia, fece lo stesso. Si somigliavano, lo dicevano tutti e Francesco non aveva idea di cosa avessero in comune.

<Ti manca qualcosa?>

<No.>

<Sicuro?>

<Sicurissimo.> Francesco sollevò il pollice e Ilenia fece lo stesso, dall'altra parte del telefono.

<Stasera fai niente?>

<Non penso.>

<Non esci con Eva?>

Francesco aprì la bocca, poi la richiuse. Attese un istante, poi si decise: <Eva si è tipo messa insieme a un tizio. Cioè, non è ufficiale, ma non posso andare lì a gironzolargli intorno come una mosca.>

Ilenia sgranò gli occhi: <Eva si è fidanzata?>

<No, però è come se lo fosse. Non lo dire a sua madre perché non lo sa, per favore.>

La donna guardò Francesco e fu come se volesse perforarlo, scavargli nella pelle e strappargli il cuore. Attese qualche secondo, poi abbassò la voce, quasi come per rivelargli un segreto, le mura del bilocale a illuminare il suo volto: <Sei triste?>

<No. Perché dovrei?>

<Non sei geloso?>

E Francesco realizzò, per la seconda volta in tre giorni, che la gente intorno a lui era convinta che fosse perdutamente innamorato di Eva e che il suo amore per lei non avrebbe mai potuto essere corrisposto perché lei era una specie di principessa bellissima e lui era la sua guardia del corpo scontrosa. Nella teoria di Axel, la guardia del corpo in questione, nessuno sapeva come fosse possibile, era pure gay. Sembrava una sorta di fantasy medievale, prima o poi sarebbe sbucata qualche fata.

<No.> Sorrise, e sperò che sua madre ci credesse.

Lei continuò a guardarlo come si guarda un bambino di sei anni incapace di mentire. Non disse nulla per un po', come se avesse avuto l'intenzione di misurare ogni singola parola, poi sospirò e si fece avanti: <Le ragazze di quest'età sono così, è normale. Tu hai tutte le carte in regola per->

<Mamma, tranquilla, sul serio. Eva non mi piace in quel senso, davvero.> A quel punto, Francesco rise sul serio. Evitò di dirle che il ragazzo con cui stava fosse un idiota, perché di sicuro lei avrebbe frainteso e avrebbe portato avanti l'argomento per decisamente troppo tempo.

LuxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora