Gli tremavano le labbra e aveva lo stomaco sottosopra.
Eppure gli sembrava tutto splendido.
Un minuscolo contatto, un tocco appena accennato e sottile come un velo. Francesco avrebbe voluto che durasse per sempre.
Stavano fermi, bloccati in un'assenza di apparente movimento che si riversava in miliardi di scoppiettii silenziosi nei loro petti.
Francesco mosse appena le labbra, con lo scopo di equilibrare la luce nel cuore e quella sulla pelle. Sentiva la notte scivolargli sui vestiti, le stelle diventare liquide da qualche parte sul cielo. Voleva continuare, voleva continuare perché era tutto troppo splendido per lasciare spazio al terrore, voleva continuare perché stava baciando Axel.
Alzò timidamente una mano, la portò su, sulla guancia calda del ragazzo immobile sulle sue labbra.
Cercò di accarezzarlo, come aveva già fatto in un tempo che sembrava distante anni luce.
Distante come tutto ciò che orbitava attorno a quella tenerezza spaventata.
Ed era bello. Era bellissimo. Non c'era mai stato al mondo niente di più bello.
A Francesco servì un po' per accorgersi che Axel non stava rispondendo al bacio.
No, proprio per niente.
Gli mancò il respiro, lo cercò, infruttuosamente, nella bocca dell'altro. E, come se si fosse reso conto di aver sbagliato di nuovo, Francesco sussultò all'improvviso.
Si allontanò da quelle labbra troppo calde, scottanti.
Sentì le guance bruciare, il petto divampare di calore mentre le mani vibrarono giù dal volto del ragazzo. Puntò lo sguardo sul pavimento, l'intero corpo sommerso dal terrore.
<Cos'era?> Chiese Axel in un soffio, congelato in una posizione rigida che non avrebbe dovuto esistere.
Non in quel momento, almeno.
Francesco sentì incrinarsi qualcosa sotto la pelle, qualcosa che temeva di non riuscire a riparare.
Perché non si stavano baciando più?
Lui avrebbe voluto che succedesse ancora ed ancora ed ancora.
E non succedeva.
<Ha fatto talmente schifo che non ho neanche reso l'idea?> Francesco tentò di ridere, gli venne fuori solo un gridolino nervoso.
Il suo primo bacio.
Gliel'ho preso, senza chiederlo.
Bisogna chiedere prima di baciare qualcuno che si è appena dichiarato?
Supponeva di sì.
Percepì, piccina piccina, la consapevolezza di essere eternamente inadeguato.
Ovunque si muovesse, faceva passi falsi.
Per quanto gli fosse sembrato perfetto quell'imminente tocco, evidentemente aveva fallito di nuovo.
Per quanto avesse amato quelle labbra sottili, aveva ecceduto, aveva dimenticato i volti che lo foravano solo per essere costretto ad abbassare, di nuovo, lo sguardo.
<Scusa.> Mormorò, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi: <Ti ho spaventato.>
Se avesse avuto un solo momento per poter riflettere nella sua mente i pensieri di Axel, egli avrebbe scoperto di non averlo terrorizzato, di non aver causato alcun tipo di paura nel ragazzo con il quale si era appena scontrato il suo animo.
STAI LEGGENDO
Lux
RomansPer amore la gente fa cose strane. C'è chi stermina eserciti, chi piange per giorni, chi attraversa nazioni intere desiderando un solo bacio, chi legge libri in codice braille in lingue che non conosce. Francesco faceva parte di tutti e quattro i gr...