Capitolo 2

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Oggi inizia la scuola.

La maledetta scuola.

L'ho sempre odiata. Studiare non mi piace e socializzare tanto meno.

Però ho promesso a Scarlett che avrei incominciato le superiori col piede giusto. Ora si tratta solo di capire quale sia questo dannato piede giusto.
In qualunque caso, le ho detto che mi sarei comportata bene.
Anzi... "bene". Non le ho mai assicurato i voti eccellenti, sia chiaro.

"Andiamo, o perdiamo il pullman." Jace, sulla soglia di casa con una maglia bianca a maniche corte e dei pantaloncini neri, mi chiama con un toast che gli penzola dalla bocca.
"Seh." Sbadiglio, levandoglielo per dargli un morso.
"Hey! Se ne vuoi uno preparatelo!" Sbuffa, rubandomelo a sua volta.
"Non ne voglio uno." Faccio spallucce. "Volevo solo farti un dispetto." Dico svogliata uscendo di casa.

Percorriamo il tragitto verso la fermata dell'autobus, ovviamente litigando già di prima mattina. Ci siamo svegliati tardi, essendo stati a casa di Alison fino a ieri sera. Ed eccoci qua, a correre e a darci la colpa a vicenda su chi abbia dormito di più o passato più tempo nel bagno.

Per un pelo, però, riusciamo a saltare sopra il bus prima che questo chiuda le porte.

"Menomale..." Sussurra Jace facendosi spazio tra la folla: è pieno di studenti, e la cosa già mi urta.
"Hogan!"

Quando sento pronunciare il mio cognome mi giro verso i sedili in fondo.

"Oh, bella raga!" Mio fratello saluta un gruppetto di tizi seduti agli ultimi posti, per poi farsi spazio per raggiungerli. "Vieni." Mi ordina sottovoce, lanciandomi un'occhiata che ricambio con tutto il mio malumore.
"Scordatelo." Dico, appoggiandomi comodamente a un sedile tenendo l'equilibrio con le gambe larghe.

E chi cazzo ha voglia di sentire i suoi amici, alle 7.00 del mattino, il primo giorno di scuola?!
C'è già troppa gente su questo bus, e il mio umore altalenante potrebbe portarmi solo verso la via del nervoso e del litigio con la prima persona che mi capita sotto le grinfie. E se la prima persona è Jace, ci do dentro come una bestia.

"Di prima mattina sei ancora più insopportabile." Sbuffa andandosene.
"Un motivo in più per evitarmi, allora!" Rido acida infilandomi le cuffiette nelle orecchie.
Prima di far partire la musica, però, sento un ragazzo di quel gruppo parlare.

"Oh Hogan, ma non stavi con la Evans?"
"Sì, perché?" Domanda Jace stringendogli forte la mano.
"E quella chi è?" Quando il suo sguardo si posa sul mio, nota che io lo stavo già osservando.

Osservando male. Molto male, direi.

"Potresti..." Il tizio non finisce la frase che lancia un'occhiata d'intesa a Jace.
"Cosa?" Alza un sopracciglio lui.
"Presentarmela..."
"È mia sorella, coglione."

A questo punto faccio partire la musica.
Non ho intenzione di stare ad ascoltare i discorsi di quei deficienti.

Poche fermate dopo noto che siamo vicinissimi a casa di Alison. Jace mi ha detto che avremmo incontrato anche lei sul bus.

Infatti, poco dopo, il pullman frena ad una fermata piena di altri studenti che ci salgono sopra. E tra questi non posso fare a meno di notare quelle due chiome bionde: una dai lunghi capelli mossi, mentre l'altra di un riccio inconfondibile.

"Ecco gli Evans!" Sento urlare il gruppetto di Jace così tanto da sovrastare la musica nelle mie orecchie.

Che odio.

"Ciao ragazzi!" È la voce di Alison.
"Bella." E questa... bleah. Voce tanto inconfondibile quanto odiosa.

Mi giro dall'altra parte, sistemando le cuffiette. Appoggio la spalla sul sedile dove è seduta una ragazza che sta leggendo un libro.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora