Capitolo 50

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La situazione sta prendendo una piega totalmente inaspettata. Non riesco nemmeno più a fare mente locale su quanto tempo non abbiamo un contatto fisico, e pure Heric sembra quasi stia per perdere il controllo.

Dalle mie labbra comincia a scendere lentamente lungo il mio collo. A quel gesto sento le gambe cedere. In mezzo a queste un formicolio mi fa rotare indietro gli occhi dal piacere.

Mi godo i baci di Heric tentando di contenermi, ma appena questo affonda lentamente i suoi denti nella mia carne mi scappa un gemito trattenuto.

"Ah-" Scoppio infilando le mani tra i suoi ricci. Qua non si trattiene più neanche lui: mi afferra per le cosce tirandomi sempre più vicina a lui e alla sua erezione che percepisco improvvisamente.

Ci stringiamo forte, lui che mi bacia il collo, le spalle e il petto spostandomi leggermente i vestiti, e io che incrocio le gambe intorno alla sua vita.

Quando senza pensarci troppo sto per infilare le mani sui suoi pantaloni, la campanella che segna la fine dell'intervallo ci fa saltare sul posto svegliandoci da questo sogno proibito.

I nostri sguardi si incrociano per pochissimi istanti provocandomi un infarto bello e buono. I suoi occhi non riesco proprio a sostenerli da quanto mi sento morire di vergogna in questo momento.
Ed è proprio appena sentiamo la serratura della porta girarsi che io ed Heric ci allontaniamo nervosamente con uno scatto improvviso.

Lui si schiarisce la gola, quasi come per ricomporsi, mentre io sento solo la mia saliva scendere giù con fare fin troppo rumoroso, tanto che ho paura di poter essere sentita.

Dalla porta fanno il loro ingresso proprio Alison e Jace, quest'ultimo che ci guarda con faccia da pesce lesso e la bocca semiaperta. Punta il dito contro me ed Heric e inizia a balbettare qualcosa.

"T-tu-" Si rivolge al suo migliore amico. "L'hai toccata." Lo accusa con aria scettica.
"Jace...!" Alison lo richiama non riuscendo a trattenere una risata a causa della sua buffa espressione sconvolta.

Deve averci visti vicini proprio mentre era ancora fuori e stava per riaprire la porta con la chiave.

Alla sua reazione Heric si limita a rotare gli occhi senza però dire una parola.

"Ho visto bene?" Insiste lui.
"Volevi che chiarissero, no?" Domanda Alison. "Beh, direi che l'hanno fatto!" Sorride battendo le mani.

Merda, tutto questo sì che è imbarazzante. Mi sta salendo la voglia di scomparire dalla faccia della terra.

"Ti avevo chiesto di non toccarla!" Esclama Jace ad Heric.
"Cosa ti aspetti se ci chiudi in una stanza?" Risponde lui con tono fin troppo tranquillo provocando una reazione ancora più nervosa da parte di mio fratello.

Bravo Heric, mettici anche il tuo zampino! Non bastava già la situazione in sé, vero?

"Beh, non ha tutti i torti..." Sussurra Alison beccandosi un'occhiata storta dal suo ragazzo.

Jace fa per riprendere a parlare, ma appena vede il suo migliore amico superarlo per uscire dalla biblioteca si gira confuso.

"E ora dove diavolo vai?" Chiede.
"È finito l'intervallo, Jace." Heric continua a camminare guardando di fronte a se col suo solito tono menefreghista, le mani in tasca e lo sguardo impassibile. Dalla sua bocca esce solo un piccolo sbuffo.
"Oh certo, lo studente modello non può fermarsi nemmeno due minuti per parlare!" Jace invece porta le braccia al cielo con modo sarcastico, ma Heric non si ferma. Se ne va senza più dire una parola lasciandoci qua, da soli, noi tre.

"Ma perché deve sempre fare così?" Domanda ad Alison riferendosi al lato passivo e menefreghista di Heric.
"Beh, ma anche tu lo istighi..." Alison tenta di accennare un sorriso per alleggerire la situazione, ma vedendo il velo di nervoso di Jace che sembra non sparire si sente chiaramente in imbarazzo.
"No. Io non ho istigato nessuno-"
"Oh Jace, falla finita un po' e chiudi quella cazzo di bocca." Stavolta a parlare sono io, in preda ad un momento di nervoso.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora