Capitolo 40

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Finalmente siamo a casa.

Finalmente posso aprire questa dannata porta ed entrare.

Corro sulle scale per raggiungere il nostro ingresso, tiro fuori le chiavi e apro alla velocità della luce. Appena mi fiondo in casa non guardo nemmeno in faccia Nate e Scarlett sdraiati sul divano a guardare la tv, né tanto meno ascolto Jace che mi sta seguendo da quando siamo saliti continuando a chiedermi che cosa avessi.

Il mio unico pensiero è raggiungere il bagno, e quando lo faccio mi chiudo la porta alle spalle a chiave. Mi appoggio sul lavandino e prego perché questo peso sul petto scompaia il prima possibile.
Ma più resto qua più la nausea e il dolore aumentano drasticamente.
Mi appoggio totalmente sorreggendomi dai gomiti, e per un attimo sento come la sensazione di dover vomitare.

Con le poche forze che ho mi avvicino al wc e resto in attesa. Chiudo gli occhi e provo a respirare in modo più sistematico, ma il blocco che mi parte dallo stomaco e corre su per il petto arrivando fino alla gola mi rende la respirazione molto più complicata.

Diamine... non voglio rientrare in questo incubo.

"Emma!" Ad un tratto sento del movimento fuori dalla porta del bagno. "Tutto bene?" È la voce preoccupata di Scarlett.

Merda... e ora che faccio? Non voglio che capisca.
Non deve capire assolutamente nulla, né lei né Jace o tantomeno Nate.
Decido quindi di alzarmi e raggiungere la doccia e con un movimento macchinoso apro l'acqua per fargli credere che sto andando a lavarmi.

"Oh, vuoi rispondere?!" Stavolta è Jace a bussare più violentemente.
"Jace, stai calmo e non agitare le cose ancora di più." Ora è Nate a parlare, quello che tenta sempre di far ragionare il più possibile mio fratello.
"Si è chiusa a chiave... lo sai che-"
"Devo solo farmi la doccia." Lo interrompo io, con non so quale forza.

So perché sono così preoccupati: quando vomitavo mi chiudevo a chiave in bagno e ora devono aver sospettato qualcosa.

"Emma, vogliamo solo sapere se stai bene." Adesso è Nate che mi sta rivolgendo parola col suo solito tono dolce.
"Sì, tutto a posto!" Rispondo con un po' di forza. "Sono già in doccia." Dico, nonostante sia quasi sdraiata per terra.
"E perché diavolo ti devi chiudere a chiave, razza di idiota-"
"Jace." Scarlett lo interrompe bruscamente. "Falla finita."

Poi cala il silenzio. Momento in cui spero si allontanino dalla porta del bagno.

"Se hai bisogno di qualcosa faccelo sapere." Dice mia sorella.
"Va bene." Rispondo tentando di sembrare naturale.

Poi, con qualche parola sottovoce, li sento allontanarsi.

A questo punto mi riavvicino al wc sentendo salire un conato di vomito.
Diamine, mentre ero da sola con Alison stavo bene. Poi da quando sono arrivati Jace ed Heric non so cos'è successo... o meglio, lo so ma non riesco nemmeno a spiegarmi.

Il blocco al petto non fa altro che crescere. Se non vomito qua va a finire solamente peggio.
Prendo coraggio e decido di rifarlo dopo anni: mi inginocchio davanti al wc, apro la bocca e lentamente infilo due dita. A poco a poco arrivo alla gola e quando comincio a sentire il bisogno di liberarmi mi lascio andare.

So che è uno spreco, ma lasciando andare l'acqua della doccia non corro il rischio che Jace, Scarlett o Nate possano sentirmi. Anzi, dopo aver vomitato un'altra volta comincio a stare un po' meglio a tal punto da volermici infilare davvero, nella doccia.

Tiro lo sciacquone, mi tolgo i vestiti e mi butto sotto l'acqua calda cercando di rilassare i muscoli. Le gocce mi ricadono sul viso scorrendo giù per l'intero corpo.
Vorrei farmi scivolare addosso i mille pensieri esattamente come quest'acqua, ma è praticamente impossibile.
Appoggio la fronte sulle piastrelle umide, chiudo gli occhi e provo a cercare tra i cassetti della mente qualcosa che possa farmi sollevare.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora