Capitolo 68

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Un rumore improvviso mi fa saltare sul posto.
Totalmente rincoglionita dal sonno apro gli occhi guardandomi attorno. Heric sta ancora dormendo profondamente sul mio petto e una mescolanza di colori come l'arancione, il giallo e il rosa che dipingono il cielo sopra di noi mi fa intendere che il sole sta sorgendo.

Osservo i ricci biondi di Heric brillare alla luce tenue dell'alba e mi viene quasi naturale passarci le dita per accarezzarli dolcemente.
Sopra le nostre teste volano alcuni uccellini che si rincorrono tra loro passando da un albero all'altro.

Wow, che pace...

Quante albe mi sono persa nella mia vita per rimanere impressionata da un qualcosa che, letteralmente, accade ogni singolo giorno?

Mi metto più comoda sul lettino facendo attenzione a non svegliare Heric e godendomi a pieno quest'alba meravigliosa.
Da una parte mi piacerebbe vederla assieme a lui, ma più guardo il suo viso dormire più mi convinco che è meglio lasciarlo riposare.

E poi si sa quanto questo ghiro ami dormire. Meglio evitare di svegliare il lunatico, prima che gli si giri la luna.

Rimanere così all'esterno, con quest'aria fredda e completamente nudi però rischierebbe di farci solo male. Heric è sopra il mio corpo e mi tiene abbastanza al caldo, ma ci metto un attimo a notare la sua pelle d'oca.

Facendo attenzione a non svegliarlo mi allungo verso il pavimento afferrando la sua maglietta da terra. Appena la acchiappo gliela avvolgo lungo il corpo avvinghiato a me, e in poco tempo la pelle d'oca sparisce.
Gliela avrei messa addosso, ma non saprei come cavolo fare senza svegliarlo. Senza tenere conto che non riuscirei nemmeno a sollevargli un solo braccio.

Poi mi rilasso per pochi istanti; gli accarezzo i capelli e mi godo il sorgere del sole che sta colorando il cielo come una tavola dipinta.

Fino a che non sento un altro rumore.

Mi giro di scatto verso l'ingresso della piscina interna e appena sento delle voci provenire dall'interno mi sale il panico.

Merda.

"Heric." Lo scuoto leggermente per svegliarlo. "Heric!" Lo richiamo vedendo che non dà segni di vita.
"Mh..." Si lamenta lui avvinghiandosi di più a me.

Diamine... idiota, ti devi svegliare!

"Heric svegliati, c'è qualcuno in piscina." Sbotto scuotendolo ancora.
"Eh?" Domanda alzando il viso addormentato guardandosi attorno.

Quando si allontana leggermente da me inizio a sentire l'aria fredda corrermi sulla pelle.

"Che cazzo...?" Impreca sottovoce. "Merda, è l'alba." Realizza strizzando gli occhi. 
"E c'è qualcuno dentro la piscina." Gli ricordo infilandomi rapidamente l'intimo e i vestiti.
"Sì, l'ho capito." Risponde scazzato, come suo solito quando si sveglia.

A questo punto si infila rapidamente i boxer e i pantaloni, ma nel momento esatto in cui sta per infilarsi la maglia le voci provenienti dall'interno si fanno più forti.

Spalanco gli occhi immobilizzandomi, ma Heric mi afferra da un polso per portarmi dietro una grande pianta che ci copre totalmente dalla visuale dell'entrata.

Pochissimi secondi dopo appaiono due ragazzi giovani, sicuramente addetti dell'hotel a giudicare dalla maglietta azzurra con su la parola staff.

"Ogni mattina la stessa storia." Inizia a lamentarsi uno di questi andando a prendere una scopa per spazzare in alcuni punti. "Ci tocca aprire all'alba per iniziare a vedere la gente arrivare oltre le nove del mattino." Continua sbadigliando.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora