Capitolo 48

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Quando schiudo piano piano le palpebre vedo sfocatamente una stanza avvolta dal buio.
Mi stropiccio gli occhi con le dita e provo a mettere a fuoco ciò che mi circonda. La prima cosa che faccio è girarmi sul fianco destro notando immediatamente l'altra parte del letto vuota: Heric non c'è.

Beh, che mi aspettavo? L'aveva detto a Jace che se ne sarebbe andato prima che potessi svegliarmi. E poi sarà sicuramente a scuola esattamente come Allie e tutti gli altri.

Resto immobile a fissare il soffitto della camera di Alison. Non ho idea di cosa fare. Se anche solo provassi a sollevarmi leggermente mi farebbe malissimo la testa e sentirei sicuramente le gambe cedermi all'istante. Diamine, sono proprio k.o.

È tutto un casino. Un enorme casino.

Chissà se Heric e Jace si saranno già parlati. E se sì, di cosa?
Per non parlare di Nic. Ieri sera mi ha fatto perdere le staffe con quelle sue stupide frasi da so tutto io. Come se anche lui non si ficcasse continuamente nei guai. Può preoccuparsi quanto gli pare, ma non ho bisogno di nessuno.
Non ho bisogno di lui, non ho bisogno di mio fratello e soprattutto non ho bisogno di Heric, a differenza di ciò che pensa lui.

L'unica cosa di cui ho bisogno è di essere lasciata in pace, nella mia solitudine, nei miei problemi, nei miei casini. Sono anni che non vedo vie di uscita da questa vita, e non è di certo per colpa di un ragazzo o chissà quale altra stronzata.
Il problema è un altro, e non potrò mai risolverlo.

Flash.

Ad interrompere i miei pensieri è una notifica del mio cellulare. Lo afferro e leggo il mittente: Jace.

Ti sei svegliata? Stai meglio? Dice il messaggio.

Perché ti devi preoccupare sempre così tanto...? Non lo voglio.

Mi risollevo sui gomiti per lanciare il telefono sul comodino di fianco al letto, ma quando l'attenzione mi cade su un bigliettino mi blocco.
C'è scritto solo per Emma. Lo prendo e lo apro con mani tremanti.

Ah, cazzo Emma! Perché diavolo tremi? Da quando sei una pappa molle del genere, diamine?

Inizio a leggere e per un attimo una sensazione strana si fa spazio dentro di me: un misto tra sollievo e... delusione...?

A scrivere è Alison. È stata lei a firmare il biglietto e la scrittura è decisamente più da ragazza.

Per un attimo ho avuto il timore potesse essere un messaggio da parte di Heric, ma vedendo che il mittente è sua sorella mi sento sì più tranquilla, ma qualcosa dentro mi tormenta.
Veramente ho sperato che fosse stato lui a scriverlo? Tz, che cretina.

Ciao Emma, noi siamo andati tutti a scuola. Spero che una volta sveglia tu ti senta meglio. Ti ho lasciato tantissime cose per fare colazione in cucina, nel caso ti venisse fame. Non fare complimenti ;) la casa è a tua completa disposizione, io torno subito dopo le lezioni.
Un bacio :) Allie.

Ripiego il biglietto e lo infilo nella cover del cellulare non sapendo in che altro posto metterlo.
A questo punto decido di alzarmi davvero dal letto nonostante i miei traballamenti.
Esco per attraversare il corridoio e raggiungere il bagno rendendomi davvero conto del silenzio tombale che avvolge l'intera abitazione: non c'è proprio nessuno.

Mi lavo velocemente il viso per darmi una svegliata, nonostante la testa che mi sta rimbombando da impazzire.

Quando esco faccio per scendere davvero in cucina, non per fame, ma più che altro per bere un bicchiere d'acqua. L'alcol di ieri mi ha destabilizzato completamente e sento proprio il bisogno di reidratarmi. Prima di scendere le scale però mi blocco nel bel mezzo del corridoio. Mi giro lentamente, come richiamata da chissà quale strana energia: pochi secondi dopo mi trovo davanti alla camera di Heric.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora