Capitolo 7

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È vero, volevo starmene da sola. Ma devo ammettere che tutto sommato non è stato male trovarmi in compagnia di Nicholas e del suo gruppo. La canna mi ha rilassato parecchio, e ne avevo davvero bisogno.
Non ho idea di quanto tempo sia passato, ma sono rimasta qua a chiacchierare con lui e qualche suo amico senza tenere conto dell'ora.

Diciamo che tra il fumo e qualche sorso di birra mi sono goduta un momento di relax.
Relax che, purtroppo, è durato troppo poco.

"Ei ma..." Nicholas stoppa improvvisamente il suo discorso. "Quello non è tuo fratello?" Domanda, guardando oltre me.

Quando mi giro vedo Jace venire a passo svelto verso di noi.

"Seh, cazzo." Sbuffo, tornando a guardare Nicholas. "Oh, mi si vedono gli occhi tanto rossi?" Domando sbrigativamente avvicinando la mia faccia alla sua e sbarrando bene gli occhi.
"Che cazzo ne so..." Ride lui. "Sono fattissimo pure io."
"Fanculo." Mi arrendo, consapevole di dover sopportare quel rompi scatole di Jace.

Quando mi volto nuovamente eccolo qua, davanti a me, anche lui con due occhi rossi da far paura.

"Sei stata qua tutto 'sto tempo?" Domanda.
"Sì." Dico soltanto.

Silenzio. Si sente solo Nicholas ridacchiare tentando di trattenersi.
Quando anche i suoi amici si accorgono della presenza di mio fratello si zittiscono un attimo, per stare ad ascoltare.

I cazzi vostri no, eh?

Ora che lo guardo non so dire chi sia più sballato tra me e lui. Faccio quasi fatica a rispondergli al solito modo per quanto mi sento rilassata e calma.

Jace si avvicina a me, scrutandomi il volto. Poi tira un'occhiataccia a Nicholas e a tutto il suo gruppo.

"Hai fumato?" Domanda nervoso. Lo vedo stringere i pugni.
"Mi sembra che tu abbia fatto lo stesso." Lo sfido.

Jace mi guarda male, talmente male che se potesse mi salterebbe addosso.
Ma non puoi fratellino, mi dispiace.

"Muoviti, dobbiamo andare." Dice afferrandomi per il polso, ma io strappo la presa.
"Chi ti ha detto che voglio andare via?" Sbotto, incrociando le mani.
"Non me ne frega un cazzo di cosa vuoi. I prof stanno iniziando a cacciare gli studenti." Sento che per quanto è fatto parla più lentamente, quasi come per concentrarsi. "Se ti vedono così sono cazzi."
"Ehm, posso portarla io." La voce di Nicholas blocca la nostra discussione.

Alle sue parole Jace sposta l'attenzione su di lui.

"Chi cazzo sei?"
"Un suo amico."

Aia. Qua si sente tensione, signori!

Mi godrei volentieri lo spettacolo, ma purtroppo il centro del discorso sono io.

"Tz, da quanti minuti lo conosci?" Ride amaro Jace, rivolgendosi a me.
"Mhh, pochi." Faccio spallucce. "Ma vado più d'accordo con lui in pochi minuti che con te in quindici anni." Rido.
"Ah, ah." Ride falsamente mio fratello. "Se non ti muovi non avrai più modo di andare d'accordo con nessuno, non so se mi spiego."

Sto per rispondergli, ma la voce familiare di un uomo si intromette nel nostro discorso.

"Ragazzi." È il Campcoso. "Stiamo chiudendo."
"Merda." Impreca Jace sottovoce. "Sí Prof, ce ne stiamo andando." Sorride falsamente Jace piazzandosi davanti a me.
"Dai." Ci incita lui.

A questo punto Jace mi afferra di forza trascinandomi via.

"Muoviti. E stammi dietro." Sbotta. "Altrimenti rischi che il prof ti veda quegli occhi..."

Fanculo.
Non aggiungo nulla. Ma vorrei tanto ricordargli che è conciato anche peggio di me.
Chissà quante canne si sarà fatto, a differenza mia che mi sono limitata a una. Divisa con Nicholas, oltretutto.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora