Capitolo 58

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Sono partiti.

Non ci sono più.

Alison, Jace ed Heric sono andati via stamattina presto, mentre ancora dormivo nel mio letto.
In realtà ero sveglia, sentivo chiaramente i passi di Jace farsi spazio per la casa, le raccomandazioni di Scarlett e le risate contenute di Nate nel vedere il solito teatrino tra i miei fratelli.

Esattamente come l'anno scorso è stato proprio Nate ad accompagnarlo al punto di ritrovo prima di andare al bar a lavorare.
Ma prima di andarsene Jace è passato in camera mia. Pensava di trovarmi sveglia, probabilmente.
E così è stato, ma lui non lo sa.
Ho finto di dormire per evitare di salutarlo.

Non mi va di ammetterlo, ma vederlo andare via, con la consapevolezza che sia lui sia Heric ed Allie non ci saranno più per non so quanto tempo... mi crea un vuoto.

È entrato in camera mia col suo solito modo irrequieto e fastidioso, mi ha chiamata più volte ad alta voce, ma vedendo che non riceveva alcuna risposta ha rinunciato.

L'ho solo sentito pronunciare una frase, sottovoce: fai la brava, non metterti nei guai.

Poi se n'è rimasto in silenzio per pochi secondi. Attimo in cui ho percepito il suo sguardo protettivo su di me.

O almeno aspettami prima di farlo, ha aggiunto.

Poi ha richiuso silenziosamente la porta, e se n'è andato.

~

Ho passato un'altra ora e mezza nel letto, speranzosa di prendere sonno.

Ma nulla, non ci sono riuscita. E ora mi tocca alzarmi per andare a scuola e cominciare ad affrontare queste giornate più sola che mai.

Mentre mi lavo la faccia e tento di darmi una svegliata ripenso a me ed Heric ieri, in biblioteca.

Ancora non ci credo che gliel'ho detto.
Gli ho detto ti amo senza pensarci troppo.
Le settimane trascorse senza di lui mi sono servite non tanto per realizzare, ma più per ammettere a me stessa ciò che avevo già realizzato: i miei sentimenti per lui.

Ma ogni volta che ci penso sento le guance andarmi a fuoco. Non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio senza sentirmi in imbarazzo.

È una vita intera che ci conosciamo. Quando eravamo piccoli lo vedevo solo come un altro fratello maggiore con cui giocare o allearmi per prendere in giro Jace. E mi fa strano ora pensare a come sia cambiato il nostro rapporto.

Considerando anche gli anni in cui non ci siamo più visti. Non avrei mai pensato che sarebbe cambiato tutto in questo modo.

Quando ci siamo rivisti la prima volta a casa di Allie, mi è sembrato di vedere un'altra persona.
Non era più quel bambino che giocava con mio fratello maggiore per tutti i campi da basket del quartiere o che ci insegnava ad andare sullo skate, sul quale oltretutto mi sono sbucciata le ginocchia migliaia di volte.
No... era diventato un ragazzo, ormai. Alto, con le spalle larghe, le mani grandi e la voce molto più profonda.

È stato come fare un salto spazio temporale.
I miei occhi da bambina, che lo vedevano come un altrettanto bambino, si sono ritrovati improvvisamente davanti un ragazzo di diciassette anni.

E la cosa più strana è stata quella di iniziare un nuovo anno scolastico proprio con lui.
Un anno pieno di problemi, che non erano più quelli di decidere a quale gioco giocare o a chi toccasse prima prendere la palla.
I problemi sono stati decisamente altri.

Non posso dire con certezza che non ne avremo più, conoscendoci. E soprattutto, conoscendomi.
Ma possiamo provarci. Possiamo provare a diventare delle persone migliori sia l'uno per l'altra sia per noi stessi.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora