Capitolo 39

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Sono le 19.45 e tra un attimo Alison dovrebbe arrivare sotto casa mia.

Decido quindi di infilarmi velocemente la maglietta bianca dentro i jeans neri e afferrare una vecchia giacca in pelle che ho nell'armadio. Poi recupero una sciarpa nera e me la avvolgo lungo il collo lasciandola un po' cadente sulle spalle. Prendo una borsa nera completamente a caso e ci ficco dentro le uniche cose che mi servono: telefono, portafoglio e fazzoletti.

"È già arrivata Alison?" Mi domanda Scarlett seduta sul divano assieme a Nate.
"Non credo, ma la aspetto giù." Dico infilandomi le scarpe senza nemmeno usare le mani.

Solo Nate e mia sorella sanno che devo uscire con lei. A Jace non ho detto nulla. Dopo l'ultima litigata che abbiamo fatto fuori casa non ci siamo più rivolti parola. E forse è anche meglio così.

Riprenderemo a parlare a poco a poco, come abbiamo sempre fatto. Facendo passare un po' di giorni.

"Salutamela." Mi sorride Nate, che nel frattempo sta facendo un massaggio alle gambe di Scarlett distese proprio sulle sue.
"Ok." Dico.

Poi esco di casa. Mi copro il più possibile con la sciarpa quando sento una ventata di aria gelida.
La primavera é alle porte, ma queste porte sembrano essere ancora indecise se aprirsi o meno. Il freddo è ancora terribile, e non credo che le temperature cominceranno ad alzarsi nei prossimi giorni.

Rimango in attesa giocherellando con qualche sassolino che trovo sul marciapiede. Poi, ad un tratto, una macchina grande mi si affianca facendomi gli abbaglianti. Quando alzo la testa riconosco subito il suv grigio metallico dei genitori di Alison. Lo stesso con cui Heric mi ha riportata a casa una volta.

Quella volta.

Per un attimo mi prende un colpo quando ricordo quel giorno, ma appena dall'interno vedo due figure femminili guardarmi con un sorriso identico che agitano allegramente la mano mi tranquillizzo: sono Alison e sua mamma, quest'ultima al volante.

"Emma, ciao tesoro!" Mi saluta la signora Evans.
"Ciao!" Sorrido io avvicinandomi al suo finestrino abbassato per salutarle entrambe.
"Sali su cara, o rischi di congelare."

All'invito della mamma di Alison obbedisco e apro la portiera posteriore per sedermi sul sedile in mezzo. Alison si gira verso di me e mi rivolge l'ennesimo dolce sorriso che caratterizza le donne della famiglia Evans.

"Finalmente ti rivedo!" Esclama la mamma di Allie guardandomi dallo specchietto retrovisore. "L'ultima volta, quella mattina con Heric, saranno stati neanche cinque minuti!" Scoppia a ridere con naturalezza.

Alla sua frase però Alison si gira di scatto prima verso di lei, poi verso di me.
Quanto a me si rizzano i capelli e mi si ferma il cuore.

Oh, merda! Alison non sa nulla della volta che sono rimasta con Heric a casa loro dopo quella dannata festa...! Lei era andata a dormire da quella stronza della sua amica...

"In che... senso?" Sul volto di Allie compare una smorfia confusa mista a curiosità e divertimento. Poi comincia ad alternare nuovamente lo sguardo tra me e sua madre.
"Oh, ehm... avevo..." Comincio a balbettare a caso nella speranza mi venga in mente qualcosa. "Avevo dimenticato... la giacca a casa vostra, dopo la festa." La mia voce sembra quasi robotica e innaturale, come se mi stessero puntando un coltello alla gola. "P-piuttosto... dove stiamo andando?" Domando tentando di cambiare il prima possibile argomento.
"Al Time Warner Center!" Esclama Alison euforica. "Ci sarai sicuramente già stata, no?"

Per un attimo mi ammutolisco.

Nella mia testa passano davanti i ricordi con i miei genitori. Non ci sono stata così spesso, a dire il vero. Ma è capitato di andarci nei periodi di Natale e di festa.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora