Capitolo 11

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"E quindi ora sai la verità." Sorride Sophie, giocherellando con un sassolino che si sta passando da un piede all'altro.
"Sì, ma Emma-"
"Non devo dirlo a nessuno, blah blah blah." Interrompo Nicholas. "Ho capito!"

In poche parole: Nicholas è gay, si frequenta con un ragazzo di nome Alan dai tempi delle medie, ma a quanto pare hanno avuto qualche screzio con qualcuno che odia le coppie omosessuali.

Nulla di così fuori dal mondo, in fondo.

A questo punto Nicholas ha chiesto aiuto a Sophie per improvvisare una relazione in modo tale che quegli episodi tra Nicholas e Alan passassero solo come dei malintesi.
Da quel che ho capito non si sono mai fatti scoprire in nessuna situazione intima, ma a giudicare dalla loro vicinanza molto persone hanno cominciato a farsi domande. Tra una battuta e l'altra a poco a poco sono cominciate le prese in giro, gli scherzi e le emarginazioni. A Nicholas non importava, mentre per quell'Alan è stato un trauma passare per quello sbagliato.

Con il finto fidanzamento hanno fatto sparire ogni possibile sospetto, ma questo Alan ha sempre avuto paura a rendere pubblico il loro rapporto.

"Quindi Ruby non sa che sei gay?" Domando con strafottenza appoggiandomi al muretto fuori da scuola.
"Shh, abbassa la voce!" Nicholas si fionda su di me tappandomi la bocca e guardandosi in giro.
"Non l'ho detto ad alta voce." Sbotto, staccandomi da lui.
"No, comunque." Mi risponde. "Non lo sa."
"Tz, vorrei dirglielo solo per vedere la sua reazione." Scoppio a ridere immaginandomi quel pulcino starnazzare come un'anatra.
"Non ci provare!"
"Uff, ero ironica." Sbuffo. "Non si può neanche scherzare ora?"
"Da te posso aspettarmi di tutto." Ghigna. "Sei la persona più imprevedibile che conosco."
"Addirittura? Fiera di esserlo!"
"Scherzi a parte, Nic..." Sophie ci interrompe con aria titubante. "Cos'hai intenzione di fare con Alan?"
"Non lo so..." Ed ecco che Nicholas cambia completamente umore. "Più che dirgli di fregarsene e smetterla di nascondersi cosa devo fare?"
"Boh..." Risponde lei.
"Tz, lascialo perdere." Mi intrometto, infilando comodamente le mani dentro le tasche della giacca. "Se ha così tanta paura."

Ormai è arrivato novembre, il freddo comincia a farsi sentire.

"La fai facile tu." Sospira lui, buttando indietro la testa per appoggiarla al muretto. "Non siamo mica tutti come te."
"Cosa intendi, scusa?" Mi metto subito sull'attenti appena sento il suo tono di sfida.
"Che te ne sbatti il cazzo di tutto e tutti."
"Non posso farci niente se non provo interesse nei confronti degli altri." Rispondo. "È il segreto per vivere in santa pace, bello mio!" Rido acida con il nervoso che già mi sta cominciando a salire.

Sì, lo so che è un paradosso. Ma, appunto, non me ne frega un cazzo.

"Seh, voglio vedere se Evans continuerà a seguirti ovunque se ti limiterai a lasciarlo perdere come mi consigli tu." Ridacchia lui, sempre col suo solito tono da ficcanaso. "Conoscendoti non sarà così, anzi! Diventeresti isterica e nervosa come la sera di Halloween in cui ti ho salvata da lui."

E menomale che avrebbe iniziato a farsi più i cazzi suoi! Pensa se non lo faceva...

"Allora." Mi giro di scatto verso di lui con fare intimidatorio. "Prima di tutto: non ho bisogno del salvataggio di nessuno, tanto meno da parte tua." Chiarisco. "Secondo: lui non lo lascio perdere." Sbuffo. "Non lo considero proprio, è diverso."
"Non mi sembra che lui faccia lo stesso con te."

Giuro che lo ammazzo se continua.

"Senti, io ho poca pazienza e lo so. Ma tu me la esaurisci in meno di due secondi!" Sbotto, prendendogli di scatto il cappuccio della giacca per coprirgli la faccia. O meglio la bocca, così che se ne stia zitto. "Ciao." Alzo svogliatamente una mano, per poi tornarmene dentro scuola.
"Emma..." Sbuffa Nicholas, senza però seguirmi.

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