Capitolo 9

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A quanto pare oggi, dopo la fine delle lezioni, si terrà la prima partita del campionato amichevole di basket tra le scuole e blah blah blah.
Insomma, non c'ho capito un cazzo quando Alison me l'ha spiegato.

So solo che mi ha pregato in ogni lingua perché rimanessi a guardarla.

Non mi interessano le partite, però lo faccio per lei. Tanto non ho di meglio da combinare.

Mi addentro in palestra con le mani in tasca. Qua il caos regna sovrano: è pieno di gente che fa avanti e indietro per prendere i posti migliori sugli spalti. Dentro al campo vedo già la squadra avversaria con i propri giocatori e le proprie Cheerleader. Poco dopo a fare il suo ingresso c'è anche la nostra.
Jace, Heric e i loro compagni hanno addosso le tute rosse della squadra, seguiti poi dalle Cheerleader capitanate proprio da Alison. Quest'ultima mi vede di sfuggita, e appena mi riconosce eccola che sventola la sua manina per salutarmi allegramente.

Quando fa così mi ricorda tanto sua mamma.
E un po'... anche la mia.

Ricambio il saluto, agitando bene in su la mano.

Io mi muovo tra gli spalti, per cercare un posto in alto e starmene un po' più isolata. Quando lo trovo mi siedo e sento ridacchiare euforicamente tre ragazzine che saranno anche loro del primo anno.
Rimango ad ascoltare per un po' le loro cazzate, anche perché da quanto urlano non posso fare altrimenti, e quando mi accorgo che stanno parlando di Jace ed Heric soprannominandoli il biondino e quello con gli occhi azzurri scoppio a ridere.

Che poi io dico... per sapere che Jace ha gli occhi azzurri da questa distanza vuol dire che o possedete una vista bionica e la cosa mi sembra molto improbabile... o lo avete già visto tra i corridoi. E per averlo già visto tra i corridoi dovreste sapere che è fidanzato.

"Col biondino fate pure come vi pare, ma quello con gli occhi azzurri vi conviene lasciarlo perdere." Rido, rivolgendomi a loro.
"Ma tu cosa vuoi? Chi sei?" Mi risponde una di loro.
"Sono la sorella." Rivelo. "E vedete la biondina laggiù?" Indico Alison con la sua tuta rossa e i pon pon bianchi che parla con le ragazze del suo team. Loro spostano lo sguardo verso la direzione in cui punta il mio dito. "È la sua ragazza." Sorrido. "E credetemi, non potete competere."

Le tre ragazzine mi guardano male, per poi risedersi imbarazzate e nervose.

Io torno a guardare il centro del campo, schioccando rumorosamente la cicca.

Non lo faccio mica per Jace, ma per la povera Alison sì.
Capisco anche l'età, ma gli ormoni così tanto a palla da rendervi ridicole direi di no, eh!

Mi metto comodamente seduta a gambe incrociate. Poco dopo le Cheerleader della squadra avversaria e anche quelle di Alison vengono chiamate per esibirsi.

Nulla da ridire: Alison è veramente brava.
Ricordo che mi ha pure chiesto più volte se volessi entrare nella squadra. A quanto pare Jace deve averle riferito che so fare qualcosa, ma quel deficiente non ha mica capito che non basta saper fare due ruote o una spaccata per fare la cheerleader.
Ma poi... ti pare che mi metto a sventolare due pon pon e a sorridere a destra e sinistra?!
Bleah, potrei vomitare!

Dopo l'esibizione comincia la partita.
Rimango a guardare la squadra di Jace in netto vantaggio sul possesso palla, ma da bambina avrò visto quei due giocare così tante volte che non mi sembra proprio nulla di nuovo. Eppure quando qualcuno fa un punto qua c'è sempre una mandria di adolescenti che salta di gioia.

Continuo a seguire il resto della partita, ma ad una certa lascio cadere la testa all'indietro.
Sento gli occhi pesanti.

Uff, perché sono rimasta qua? A quest'ora potevo starmene a casa a dormire o a fare qualsiasi altra cosa di molto più interessante.

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