Capitolo 61

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I giorni successivi grazie a Nic sono stati un po' diversi. Ho smesso di passare le giornate da sola chiusa in biblioteca e ho cominciato a uscire in giardino con lui, Sophie e altri loro amici.

Passiamo gli intervalli a fumare, a chiacchierare e a trascorrere il tempo così, insieme, a fare nulla.

Nonostante ciò, anche se forse avevo realmente bisogno di uscire e di non sentirmi più così tanto sola, non riesco a fare a meno di tornarci, in quella biblioteca. Ogni tanto mi risiedo sui banchi, infilo le cuffie e resto in attesa che Heric si faccia vivo entrando da quella porta.

Ma anche aprile sta finendo, e da quella porta ci entro e ci esco solo io.

"Emma, mi passi l'accendino?" Mi chiede Nic seduto poco più in là mentre parla con Fill, uno dei suoi amici più stretti, lo stesso che gli ha rivelato di Alan. Di quest'ultimo non ho più notizie da un po', ma le poche volte che ho provato ad indagare Nic non faceva altro che cambiare argomento.

Non lo dice, ma ci soffre. Lo conosco.

"Toh." Dico lanciandoglielo dopo aver acceso sia la mia sigaretta sia quella di Sophie. "Basta che non me lo freghi, stronzo."
"Quando mai te l'ho fregato?!" Sbotta con voce roca buttando fuori il fumo.
"L'ultimo che avevo è sparito dopo che te l'ho prestato, non mi fotti."
"Allora dopo te ne compro uno." Ride tornando a parlare con Fill, in piedi davanti a lui.
"Da quando avete ripreso i rapporti si vede che sta un po' meglio." Mi dice Sophie sottovoce mentre lo guarda seduta al mio fianco.

Io non rispondo, faccio solo spallucce.

"Avete trovato da fumare alla fine?" Le domando.
"Sì, credo che stasera Fill vada a prendere da un suo amico." Mi risponde.
"Fantastico." Rispondo aspirando dalla sigaretta.

Ho bisogno di una canna, l'ultima che ho fumato è stata troppo tempo fa, forse proprio con Jace.

"Poi appena so qualcosa ti chiamo, così ci vediamo per dividercela."
"Ok."
"È arrivato il mio pullman." Dice Sophie buttando di fretta la sua sigaretta per terra. "Fill, ricordati per stasera." Gli dice passandogli affianco e toccandogli una spalla.
"Sì, tranquilla."
"Ciao Soph." La saluta anche Nic che riprende a parlare con Fill.

Passano pochi minuti, e anche Fill ci saluta dirigendosi verso il suo motorino, mentre Nic striscia sul muretto della scuola per sedersi più vicino a me e ridarmi il mio accendino.

"Visto? Non sono un ladro."
"Tz, sei pure bugiardo."
"Ah, stai zitta un po'!" Ride dandomi un piccolo buffetto sulla guancia facendomela rotare dalla parte opposta.

Un altro amico di Nic si ferma a salutarlo. I due passano qualche istante proprio qua di fianco a me a parlare di qualcosa, ma io continuo a guardare in giro e a fumare la mia sigaretta.
È una giornata bellissima, c'è il sole e sta arrivando quel periodo dell'anno in cui non si sa mai come diavolo vestirsi perché alla mattina fa ancora freddo, ma durante il pomeriggio il caldo inizia a farsi sentire.
Tanti sono in maniche corte, Nic compreso, altri invece hanno delle felpe addosso. Alcuni ragazzi vengono addirittura già con i pantaloncini corti, mentre altri si portano il giubbotto tra le mani.

Continuo a guardarmi intorno finché improvvisamente due figure mia viste prima, su delle moto nere e aggressive, si fermano di fianco a un gruppo di ragazze a così tanto un pelo da loro da farle cacciare un urlo dallo spavento. Due tizi con dei caschi scuri catturano l'attenzione di tutta la scuola. Uno ha addosso una canotta bianca, mentre l'altro una camicia sbottonata a maniche corte di color beige. Tutti gli occhi sono puntati su di loro, e non so se per le moto che si sono fermate di colpo dopo che andavano ad alta velocità facendo un grosso casino con la marmitta, o se per la loro presenza inquietante a tal punto da dare subito nell'occhio.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora