Capitolo 29

10K 406 311
                                    

Avete presente quando una vocina nella vostra testa vi sta tentando di far capire in ogni modo che ciò che state per fare in un determinato momento sia la cosa più sbagliata al mondo ma voi la ignorate completamente perché siete degli stupidi ribelli che alla fin fine fanno sempre di testa loro?

Ecco, questa sono io ogni fottuto giorno.

Di solito, però, non mi pento mai di ciò che combino. Ma stavolta ho paura di averla combinata davvero grossa.

~

Quando apro gli occhi mi vedo avvolta da un lenzuolo bianco, completamente nuda.
Noto subito un braccio che passa sotto il mio collo e che si distende lungo il letto e un altro che mi avvolge il corpo abbracciandomi da dietro.

Appena sento un corpo caldo dietro di me realizzo.

No, ditemi che non è successo davvero...

Mi alzo di scatto a sedere tenendo le mani sul petto sia per non far scivolare le lenzuola sia per assicurarmi di non avere un infarto improvviso.
Quando però mi giro lentamente, con la pelle d'oca e le mani tremanti, metto a fuoco una figura che dorme rilassata sul fianco coi ricci spettinati e solo un lenzuolo bianco che gli copre dal busto in giù: Heric sta dormendo profondamente, come suo solito. Mentre io mi sento bloccata fisicamente e mentalmente dallo shock che sto subendo.

Che cazzo ho combinato?

Tento di prendere un profondo sospiro, ma l'ansia che mi sta salendo non fa altro che mettermi in difficoltà.

Merda, mi manca l'aria.

Calma Emma, respira se non vuoi rischiare un attacco di panico.

Sono anni che non mi capitano, e non deve accadere di certo ora.

Seh... ma come diavolo faccio a controllare una cosa del genere? Il cuore sta iniziando a battermi troppo veloce rispetto al normale e non riesco in nessun modo a riempire i polmoni.

Ho bisogno di uscire.
Ho bisogno di andarmene.
Me ne devo andare da qua, il prima possibile.

Sì, ma come? Non riesco a muovermi, cazzo!

"Mh...?" La voce roca di Heric mi risveglia da tutti i miei tormenti, ma appena realizzo ancora di più la sua presenza mi viene un infarto che mi provoca un salto sul posto dallo spavento.

Involontariamente col ginocchio urto qualcosa sotto le coperte, e a giudicare dall'urlo di dolore di Heric capisco che si tratta di quel qualcosa.

"Ah, cazzo...!" Impreca lui girandosi su un fianco e affondando la testa sul cuscino.
"Sc-scusa!" Dico, forse per la prima volta in vita mia.

Heric però non risponde. Gli unici suoni che emette sottovoce sembrano riti per l'evocazione di un demone.

Anche se forse quel demone potrei essere benissimo io.

"Merda..." Sbotta riprendendosi lentamente. Ma ecco che quando si alza sui gomiti con lo sguardo assonnato e dolente mi sale di nuovo il panico. "Non mi dai neanche il tempo di svegliarmi, cazzo..."

Merda, merda...!

Ho le guance che mi stanno andando talmente a fuoco che sento il bisogno di buttarmi in una dannata piscina. Anzi no, direttamente in mare, nell'oceano più freddo che ci sia. E a giudicare anche dall'improvviso silenzio da parte di Heric, pure lui probabilmente non sa come affrontare la situazione.

Diamine, in che casino mi sono andata a ficcare.

"G-girati." Ordino tentando di mostrare il mio lato sicuro dalla sponda opposta del letto.

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora