Capitolo 27

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Questa giornata non poteva andare peggio di così. Ho una confusione in testa e un nervoso che mi stanno facendo veramente perdere la pazienza.

Butto lo zaino per terra, proprio di fianco al divano, appena metto piede in casa.

"Già nervosa, demone?" Inizia a rompermi Jace, che entra in salotto dopo di me facendo lo stesso gesto che ho fatto io con lo zaino.
"Non iniziare." Sbuffo sedendomi sul divano e accendendo la tv.
"Pronto?" Jace, che pensavo stesse per continuare a stuzzicarmi, risponde improvvisamente al telefono. "No, sono già a casa." Dice, e dall'altra parte sento una voce nervosa molto familiare: Scarlett.

"Le chiavi di Nate?" Domanda guardandosi attorno. "E dov'è la tua borsa?" Jace si allontana per entrare in camera mia. "Sí, trovate." Dice tornando con in mano il solito mazzo di chiavi che Nate dimentica quasi sempre nella borsa di nostra sorella.

Il problema è che poi lei ne cambia cinque al giorno, di borse, e quindi quel poveretto si ritrova sbattuto fuori casa.

"Non puoi passare tu?" Domanda Jace, ma dalla faccia scocciata capisco subito che Scar gli abbia dato una risposta negativa. "E come faccio? Sono già sceso dal pullman!" Esclama. "Chiedere a qualcuno? Mh... l'unico é Heric, che ha la moto." Propone. "Ok, adesso lo chiamo e provo a chiederglielo." Dice, e dopo un rapido ciao attacca.

Jace si mette di nuovo il telefono all'orecchio e se ne va in cucina.

Non presto attenzione a cosa stia dicendo, un po' per concentrarmi sul programma in tv un po' perché meno contatti, anche indiretti, ho con quel cretino di Heric e meglio è.

"Oh, ma ti vuoi dare una calmata?!" Urla improvvisamente Jace calciando la porta con un piede.

Ma che diavolo gli prende ora?

A questo punto mi giro stando seduta sul divano e vedo Jace cominciare a camminare tra la cucina e la sala.

"È tutto il giorno che mi rispondi di merda, che cazzo c'hai?!" A questo punto Jace si reca nuovamente in cucina con agitazione in corpo. Si appoggia al lavello e infila la mano libera in tasca fissando il pavimento. "Va beh, lascia stare." Sbuffa infine. "Se hai i cazzi tuoi da fare-" Poi si blocca per ascoltare dall'altra parte. "No, ma se mi devi rispondere sempre col cazzo girato ti chiudo in faccia e trovo qualcun altro che possa farmi il favore." Dice, stavolta tentando di tenere più moderati i toni.

Fa un attimo di pausa, per poi roteare gli occhi.

"Ok, ti aspetto qua." Poi mette giù, senza nemmeno salutarlo. "Quando fa così gli tirerei un pugno...!" Jace si siede sul divano portando entrambe le mani in faccia. "Non so chi sia più fastidioso fra te e lui."

Io non gli rispondo, anzi tento proprio di ignorarlo in ogni modo.

Se mi metto anche a discutere con lui va a finire che oggi ammazzo davvero qualcuno.

Butto violentemente il telecomando sul divano, poi mi alzo per andarmene in camera mia chiudendo la porta alle mie spalle.

Se Heric deve venire a prendere le chiavi di Nate preferisco rimanermene qua. Non ho proprio nessuna voglia di vederlo.

Passa nemmeno un minuto, però, che sento bussare alla porta.

Miracolo di Dio: da quando Jace bussa prima di entrare? Di solito fa irruzione che manco l'F.B.I.

"Cosa c'è?" Domando, continuando a guardare il cellulare stando stravaccata sul letto.
"Dov'è finita mia sorella?" Si appoggia allo stipite della porta, dopo averla spalancata.
"Eh?" Io alzo un sopracciglio, guardandolo confusa.
"Prima non mi hai risposto."
"E quindi?" Faccio spallucce.
"E quindi non mi piace. È noioso se mi lasci l'ultima parola e non mi rispondi come fai di solito."
"Ritieniti fortunato, perché è l'ultima volta."

Il Migliore Amico di mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora