Occasioni

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Taehyun sbatté leggermente le palpebre, abituandosi alla luce che filtrava dalla finestra.

Si rigirò, cercando di riaddormentarsi, maledicendosi per non aver sistemato le tende. Il poggiolo di una poltrona si conficcò nel suo fianco, facendolo sobbalzare. Spalancò gli occhi, accorgendosi di non ritrovarsi sul suo letto. La realtà lo colpì, non era a casa sua e di Jungkook.

Si raddrizzò immediatamente, guardandosi attorno. Il soggiorno di Beomgyu era identico a come lo aveva lasciato la sera precedente, tranne per il fatto che il ragazzo non si trovava più sul divano. Taehyun si alzò dalla poltrona, accorgendosi di avere una coperta addosso. Sorrise, pensando a Beomgyu che lo ricopriva durante il sonno, come lui aveva fatto la sera precedente.

Taehyun ripiegò la coperta, avviandosi verso la cucina. Si appoggiò allo stipite della porta, notando Beomgyu preparare la colazione, con in sottofondo le canzoni che passavano in radio. Taehyun si ritrovò a sorridere, colpito dalla quotidianità di quella scena. Era domenica mattina, Beomgyu stava cucinando indossando degli abiti più comodi di quelli della sera precedente, mentre accennava qualche passo di danza e fischiettava allegramente spostandosi per la cucina a piedi nudi. Taehyun avvertì un improvviso desiderio di avvicinarsi piano al ragazzo, appoggiare le mani sui suoi fianchi e baciarlo sul collo, scostandogli i capelli leggermente lunghi.

Scosse la testa, cercando di riprendersi. Non avrebbe mai tradito Jungkook, nemmeno in quel momento che erano in crisi. Inoltre, Taehyun era spaventato dalla forza con cui desiderava avvicinarsi a Beomgyu in quel modo. Non era mai stato dominante, al contrario, era Jungkook che prevaleva sempre su di lui, in ogni aspetto. Cos'era quindi quella strana sensazione, mai provata prima, quella volontà di stringere possessivamente il corpo di Beomgyu?

Il ragazzo si voltò di colpo, urlando e lasciando cadere a terra il piatto che stringeva tra le mani. "Aish, mi hai spaventato da morire" ansimò Beomgyu, portandosi una mano sul petto. "Scusami, non volevo" ribatté Taehyun, apprestandosi ad avvicinarsi al ragazzo per aiutarlo a raccogliere i pezzi di ceramica del piatto rotto. "Da quanto sei lì a fissarmi?" domandò Beomgyu, il volto rosso per la vergogna. "Abbastanza per averti visto ballare" rispose Taehyun con un sorriso. "Lo sai che è inquietante, vero?" si lamentò l'altro, dimostrando però di essere più tranquillo.

"Era una visione troppo carina per interromperti" ribatté Taehyun, stringendosi nelle spalle. Beomgyu sollevò lo sguardo sul ragazzo, intento a raccogliere i cocci rotti e appuntiti. Perché si comportava in quel modo, perché gli dava speranze? "Ah!" gridò un attimo dopo, riportando gli occhi sulle sue mani. Vide una goccia di sangue sgorgare dal dito indice. "Aish, perché sei così maldestro- lo riprese Taehyun ridacchiando- lascia stare, finisco io di raccogliere i pezzi, evita di tagliarti ulteriormente".

Beomgyu si sedette contro il mobile della cucina, sospirando frustrato, odiando sentirsi inadatto. Rimase ad osservare il ragazzo dai capelli rossi che terminava di sistemare il disastro che lui aveva combinato. Taehyun, alla fine, si voltò verso di lui. Il sorriso sul suo volto si spense. "Perché sei impallidito?- domandò, avvicinandosi maggiormente e prendendogli il volto tra le mani- stai male?".

Beomgyu normalmente sarebbe arrossito vistosamente per la loro vicinanza, ma in quel momento aveva ben altre preoccupazioni. "No, va tutto bene, davvero" si impose di rispondere sorridendo. Gli uscì, tuttavia, solo una smorfia. Taehyun lo fissò negli occhi per alcuni lunghissimi istanti. "Hai paura del sangue, vero?" sussurrò poi. Beomgyu scosse la testa con fermezza. Non gli piaceva apparire fragile davanti alle persone. Meno ancora proprio dinanzi a Taehyun.

"Non ti preoccupare, non ti sto giudicando- ribatté il ragazzo dai capelli rossi- anche se è solo un piccolo taglio". Beomgyu sbatté le palpebre, appoggiando la testa sul mobile dietro di sé. "Dove tieni il kit del pronto soccorso?" domandò Taehyun, con estrema dolcezza. "In bagno, nel primo scaffale" rispose semplicemente l'altro, evitando di guardare la ferita sulla sua mano. "Arrivo subito, cerca solo di non svenire" sorrise il ragazzo, scostando lievemente i capelli dalla fronte di Beomgyu.

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