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Avviso: In questo capitolo sono inclusi dei contenuti espliciti


Soobin entrò nell'ufficio di Yoongi, battendo lievemente sulla porta per annunciare il suo arrivo.

Il produttore musicale sollevò leggermente la testa dal computer, per poi riabbassarla immediatamente non appena notò che si trattava del ragazzo dai capelli viola. Soobin si morse il labbro, provando per l'ennesima volta in quelle settimane una spiacevole sensazione di disagio. Yoongi aveva improvvisamente smesso di pranzare insieme a lui, evitandolo e accettando di parlargli solo e unicamente per questioni lavorative. E anche in quel caso, dimostrava un'incredibile freddezza che non gli aveva mai rivolto.

Soobin non era stupido, aveva capito come la motivazione dietro a quel cambio di atteggiamento fosse legato alla partenza di Yeonjun. Tuttavia, era rammaricato che delle questioni private dovessero interferire in quel modo anche nella sua vita lavorativa. Avvertiva ogni volta una fitta al petto quando per caso il suo sguardo cadeva in direzione della sala prove, in cui era solito lavorare il ballerino biondo. Cercava di rinchiudersi nel suo ufficio tutto il giorno, completamente assorbito dalle mansioni che doveva svolgere, per annullare le emozioni negative che gli riempivano il cervello.

"Hai detto che volevi vedermi" esordì Soobin, dondolandosi leggermente sulla punta dei piedi. Yoongi sbuffò, prendendo una cartella contenente dei documenti. La lanciò dalla parte opposta del tavolo, in direzione del ragazzo, senza però mai guardarlo. "Abbiamo ricevuto alcune annotazioni da parte della casa discografica per cui tu hai realizzato il progetto. Mettiti immediatamente al lavoro per modificare ciò che hanno richiesto" replicò, in tono gelido.

Soobin sollevò un sopracciglio, prendendo la cartella. L'aprì, notando interi fogli scritti con critiche e annotazioni. Spostò lo sguardo su Yoongi, che continuava imperterrito a digitare sulla tastiera del suo computer, come se il ragazzo non fosse stato presente nella stanza. "Non capisco, -sbottò Soobin, chiudendo la cartella- ero certo di aver consegnato un buon progetto". "Se vuoi ottenere grandi successi e lavorare a livelli alti, non devi consegnare progetti buoni, ma progetti perfetti. E quello evidentemente non lo era" ribatté Yoongi, infastidito.

Soobin rimase in silenzio qualche istante, poi perse completamente la pazienza. "Hyung, possiamo parlare?- esordì, alzando il tono della voce- non è la prima volta che una casa discografica critica il mio lavoro, ma solitamente tu mi hai sempre difeso, o comunque confrontavamo insieme le eventuali migliorie da apportare. Puoi spiegarmi per quale motivo invece ora ti comporti così? Non sei più soddisfatto del mio lavoro?". Yoongi sollevò per la prima volta lo sguardo su di lui e Soobin si pentì immediatamente di aver parlato. Nelle iridi scure del ragazzo più grande leggeva solo una fredda rabbia, pronta ad investirlo.

"Pensavo che volessi migliorare la tua carriera- sputò, velenoso- e questo significa anche assumersi responsabilità senza il controllo o il sostegno costante di qualcun altro. Ho bisogno di far crescere figure professionali in questa agenzia, se tu ritieni di non esserne all'altezza, puoi dirmelo tranquillamente e sceglierò qualcun altro, mentre tu tornerai ad essere il sottoposto". Soobin scosse la testa "Lo sai benissimo che faccio sempre del mio meglio- ribatté- ma ciò non toglie che il tuo atteggiamento nei miei confronti è cambiato. Non sto parlando a livello professionale, Yoongi. Mi sto riferendo al nostro rapporto personale, che credevo di aver ormai costruito".

Il produttore musicale sospirò, levandosi gli occhiali da vista e massaggiandosi il ponte del naso. "Hai notato che questa settimana Jimin non si è presentato in agenzia?" chiese, stupendo Soobin per la strana domanda. Il ragazzo annuì con il capo, attendendo che Yoongi proseguisse nel suo discorso. "Piange tutte le sere -continuò infatti l'altro- e la mattina è un completo disastro. Non riesce a concentrarsi e nemmeno a lavorare. Vive ogni giorno spostandosi dal letto al divano e viceversa, rifiutandosi spesso anche di mangiare. Si incolpa terribilmente per la partenza di Yeonjun e per il fatto che il ragazzo ha tagliato tutti i contatti con chiunque, isolandosi. Le uniche notizie che gli giungono di lui sono legate alla filiale giapponese della MiniMini Enterprise. Se devo essere sincero, sono davvero furioso con te e non riesco a negarlo. È vero che Jimin e Yeonjun avevano litigato, ma è normale tra fratelli, soprattutto se si convive insieme. Tu invece avevi la possibilità di tenere Yeonjun qui a Seoul, ma hai preferito voltarti dall'altra parte piuttosto che accorgerti della condizione emotiva in cui si trovava".

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