Tokyo, again

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Beomgyu lanciò un'occhiata a Taehyun, che a sua volta guardò Kai.

I tre ragazzi fissavano in silenzio Soobin da una buona mezz'ora, non sapendo esattamente come comportarsi. Avevano costretto letteralmente il ragazzo ad uscire con loro quella sera, Kai aveva persino fatto irruzione nel suo appartamento per trascinarlo fuori. Tuttavia, l'umore di Soobin non era migliorato nemmeno leggermente da quando erano entrati nel medesimo locale che erano soliti frequentare i fine settimana. Anzi, se possibile, era persino peggiorato, dato che ogni cosa in quel luogo gli ricordava prepotentemente Yeonjun.

Beomgyu osservò Soobin sospirare sconsolato per l'ennesima volta, mentre manteneva lo sguardo basso sul bicchiere appoggiato davanti a lui sul tavolino. Si morse l'interno della guancia, pensando ad un modo per introdurre un argomento, qualsiasi cosa pur di distrarre il suo migliore amico. Tuttavia, l'unica cosa a cui non riusciva a smettere di tornare con la mente era proprio Yeonjun e la sua improvvisa partenza.

Inutile dire che la notizia aveva sconvolto tutti loro. Beomgyu non si sarebbe mai aspettato che la persona che ormai considerava come suo fratello maggiore, fosse sparito nel nulla, inghiottito da un aereo diretto verso il Giappone, senza neppure dirgli una parola. Certo, Beomgyu avrebbe provato in tutti i modi ad impedirgli di partire, ma forse alla fine avrebbe rispettato la sua decisione. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli scuri, accorgendosi quanto il loro gruppo appariva spento e vuoto senza Yeonjun. Sperava che la sua fuga a Tokyo fosse momentanea, perché gli mancava troppo avere il ballerino biondo nella sua vita.

L'altra persona che ne aveva sofferto incredibilmente era Kai, soprattutto quando aveva provato a chiamare Yeonjun, ma la telefonata gli era stata declinata. Inutile dire che fosse scoppiato a piangere, pensando che il ballerino fosse arrabbiato persino con lui, pentendosi di non aver compreso prima quanto la situazione fosse difficile per lui, rammaricandosi di non averlo aiutato e sostenuto come meritava. Si era definito un pessimo amico, finché Taehyun non era intervenuto, tranquillizzandolo e spiegandogli che Yeonjun in quel momento non voleva parlare con nessuno, aveva semplicemente bisogno di un po' di spazio personale, libero da inutili pressioni.

Beomgyu spostò lo sguardo su Taehyun. Se c'era qualcuno che sembrava aver accolto con più tranquillità la partenza di Yeonjun, era proprio lui. O meglio, apparentemente era così, ma Beomgyu ormai lo conosceva abbastanza bene per sapere che dietro a quella facciata di indifferenza si celava invece una tempesta di emozioni. Probabilmente Taehyun più che deluso e triste, era arrabbiato. Aveva a lungo faticato per entrare in sintonia con Yeonjun e ora che apparivano davvero legati il ballerino scompariva senza nemmeno avvisarlo. Soprattutto, lasciando Soobin in quelle condizioni.

Beomgyu sospirò, voltandosi proprio verso il suo migliore amico. Soobin non accennava a parlare, piegato su sé stesso dai sensi di colpa e dalla sofferenza. Notando con attenzione i suoi occhi, si poteva facilmente comprendere come trascorresse le notti a piangere. Durante il giorno si tratteneva per professionalità sul lavoro, ma non doveva essere affatto semplice contando che la MiniMini Enterprise per ovvie ragioni trasudava ricordi di Yeonjun da ogni muro. E ora che la risata del ragazzo biondo non era più presente nell'aria, rimanevano solo quelli a cui aggrapparsi.

"Gyu hyung, è la nostra canzone!" esclamò all'improvviso Kai, facendo sintonizzare anche tutti gli altri sulle note che il deejay stava facendo risuonare per l'intero locale. Beomgyu sorrise, annuendo. Si trattava effettivamente della canzone che lui e il ragazzo più piccolo ascoltavano spesso ultimamente nelle pause tra una lezione e l'altra.

"Balliamo? Anche solo per questa canzone e poi torniamo seduti?" supplicò Kai, congiungendo le mani. Beomgyu si alzò in piedi, pronto a rendere felice come sempre il più piccolo del gruppo. Era indubbio affermare che Kai fosse il preferito di ognuno di loro e che sarebbero stati disposti a fare qualsiasi cosa lui avesse chiesto pur di soddisfarlo. In realtà era semplicemente impossibile non amare Kai.

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