Farewell

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"Yeonjun, sono stanco. Vorrei solo tornare a casa" si lamentò Jimin, appoggiando la testa alla parete dell'ascensore.

Chiuse gli occhi, cercando di riposarsi qualche istante. Lavorare nell'agenzia lo aveva sempre sfinito, ma ultimamente era diventato quasi insostenibile. La tensione tra lui e Yoongi era pesante da sopportare e fingere che non fosse accaduto nulla tra loro per non alimentare gossip nella MiniMini Enterprise era davvero faticoso. Jimin arrivava a fine giornata completamente stanco mentalmente e fisicamente.

"Lo so, ma ti prometto che ne vale la pena" insistette Yeonjun, agitandosi leggermente sul posto. "Ripetimi perché ci troviamo ancora qui invece di essere nella nostra abitazione" protestò Jimin, con un sospiro di rassegnazione. "Ho avuto un'idea geniale per impiegare l'ultimo piano del palazzo dell'agenzia" spiegò il fratello minore. Jimin scosse la testa, staccandosi dalla parete dell'ascensore con una piccola spinta. "Non possiamo davvero parlarne domani? Ho un mal di testa lancinante. E soprattutto dovresti anche discuterne con Yoongi, non sono l'unico proprietario della MiniMini Enterprise". "Lo so,- ribatté Yeonjun, non perdendo l'entusiasmo di fronte alla stanchezza del fratello- ma per prima cosa volevo mostrarlo a te, poi se ti sembra un buon progetto mi rivolgerò io stesso a Yoongi".

Jimin annuì con il capo "Spero davvero che non sia una perdita di tempo". Yeonjun sorrise, mentre l'ascensore apriva le porte. "Fidati, non te ne pentirai" ammiccò nella sua direzione, uscendo. Jimin lo seguì, percorrendo lo stretto corridoio che portava alla sala più grande dell'ultimo piano. La vista era spettacolare, da quell'altezza era possibile ammirare tutta Seoul tramite le grandi vetrate, ma lui e Yoongi non avevano ancora deciso come impiegarlo, motivo per cui era ancora vuoto e spoglio. Tuttavia, non era in quelle condizioni che Jimin lo ritrovò.

Il ragazzo biondo spalancò la bocca, bloccandosi sul posto. Davanti a lui vide la sala illuminata da delle lucine tese lungo le pareti, una coperta e dei cuscini disposti sul pavimento e varie foto stampate come polaroid appese ai muri. Al centro di tutto, Yoongi era in piedi insieme a Soobin, lo stesso sguardo perplesso che probabilmente doveva avere anche Jimin. Per un attimo i loro occhi si incrociarono ed entrambi compresero immediatamente come quello fosse un piano ideato da Yeonjun e Soobin per sistemare la situazione tra loro.

Jimin scosse la testa, fermando suo fratello. "Non me la sento, non sono pronto-mormorò- sono tremendamente a disagio ad affrontarlo anche solo per le questioni lavorative, non ho intenzione di discuterci ora". Yeonjun sospirò, appoggiando le braccia sulle sue spalle per guardarlo negli occhi. "Ascoltami bene, -sorrise, addolcendo il tono della voce- quando Soobin è venuto a prendermi a Tokyo, tu mi hai chiesto scusa per esserti intromesso nella nostra storia, ma hai anche sottolineato come a volte sia necessario per aiutare qualcuno a ritrovare il giusto percorso. Ora è giunto il mio momento di fare la cosa giusta. Tu e Yoongi vi siete persi, è evidente. Quindi lascia che sia io, con l'aiuto di Soobin, ad intromettermi nella tua relazione. Per una volta, lasciati aiutare".

Jimin sbuffò, gli occhi lucidi di lacrime. "E dire che sei anche il fratello minore, non hai diritto di farmi piangere" borbottò, colpendolo con il gomito, colpito dalle sue parole. "Ora basta smancerie- si intromise Soobin, raggiungendo i due ragazzi e afferrando Yeonjun per un braccio- è tempo di lasciarvi soli. Cercate di trovare il coraggio di parlarvi seriamente e soprattutto di ammirare tutto ciò che avete costruito insieme". Yeonjun lanciò un bacio volante a suo fratello, poi lui e Soobin sparirono lungo il corridoio, diretti verso l'ascensore.

Jimin si voltò verso Yoongi, incrociando le braccia al petto. Sentì un profondo senso di disagio pervaderlo, non sapendo davvero come agire. Quel silenzio tra loro era molto imbarazzante e Jimin non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in una situazione simile proprio con il suo fidanzato. O meglio, ex fidanzato ormai. Yoongi era diventato letteralmente tutto il suo mondo e gli sembrava strano, assurdo e surreale che faticassero persino a guardarsi negli occhi in quel momento.

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