Dior

135 16 18
                                    


Soobin sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo.

Indossava già il pigiama ed era comodamente sdraiato sul letto king size della camera d'hotel. Era notte inoltrata e le luci di Tokyo brillavano attraverso la vetrata. L'unico rumore che spezzava la quiete erano i continui sbuffi infastiditi di Yeonjun.

Il ballerino provava alcuni passi di danza da ore ormai, cercando di perfezionare i movimenti. Faticava tuttavia a identificare ciò che voleva davvero per rappresentare modernità e tradizione. La musica prodotta da Soobin risuonava nelle sue orecchie, facendogli scoppiare ormai il cervello. Il suo corpo sembrava aver perso l'eleganza dei movimenti, si sentiva sgraziato e impreciso. Tutto ciò non faceva altro che provocargli maggiore frustrazione.

"Smettila, non è logorandoti che riuscirai ad ottenere un buon lavoro" lo riprese Soobin, stanco dell'ennesimo sospiro di delusione emesso dal ballerino. Yeonjun sollevò lo sguardo su di lui. "Il problema è che la tua musica è perfetta- si lamentò- e io invece non sono capace di inventare una coreografia all'altezza". Soobin chiuse il libro, appoggiandolo sul comodino. "Non è vero, sei solo stanco e devi riposarti" ribatté, alzandosi dal letto e raggiungendo il ballerino. "Concediti delle pause ogni tanto" mormorò, appoggiando le mani sulle braccia di Yeonjun.

Il ragazzo sussultò, non aspettandosi quell'improvviso contatto fisico. Soobin lo fissava con decisione e affetto, facendogli allentare un po' la tensione dai muscoli. "Levati gli auricolari e vieni a dormire" ordinò il ragazzo dai capelli viola, in tono risoluto. Yeonjun obbedì, appoggiando il tutto sul tavolino più vicino. Poi si voltò, scuotendo la testa. "So che ti sto disturbando, ma concedimi ancora una decina di minuti per provare a terminare il lavoro" pregò. Soobin afferrò con più forza le braccia del ragazzo, costringendolo a seguirlo verso il letto.

"Basta, hai già provato abbastanza" concluse, stringendo Yeonjun e sdraiandosi sulle coperte trascinandolo con sé. "Che fai, lasciami!" squittì il ballerino, a disagio per quella vicinanza. Le sue guance si tinsero di rosso per l'imbarazzo e nascose il volto nel petto di Soobin. Il ragazzo circondò il suo corpo con le braccia, impedendogli di liberarsi. "Ti costringo a dormire, che ne abbiamo bisogno entrambi" rispose semplicemente, come se non stesse davvero abbracciando Yeonjun nel letto della loro suite.

"Va bene, ti assicuro che non tornerò a ballare, ma ora puoi lasciarmi andare?" supplicò il ragazzo biondo, temendo di prendere fuoco da un momento all'altro. "No, -rispose Soobin appoggiando il mento sopra la testa del ragazzo- solo in questo modo sono sicuro che non trascorrerai l'intera notte a pensare alla coreografia". "Seriamente, non respiro" piagnucolò Yeonjun, cercando di liberarsi, ma Soobin lo strinse ancora più forte. "Dormi" ordinò, chiudendo gli occhi. Il ballerino respirò a fatica, rassegnandosi a passare la notte attaccato all'altro ragazzo. Il petto di Soobin iniziò ad alzarsi e abbassarsi ritmicamente, segno che si era addormentato. Yeonjun si chiese come potesse seriamente essere così tranquillo e rilassato in un momento simile, ma era piuttosto scontato che Soobin non provasse i suoi stessi sentimenti.

Yeonjun trasse una serie di lunghi respiri, chiudendo gli occhi e provando a calmarsi. Del resto, stava solo per dormire abbracciato al ragazzo che gli piaceva, davanti ad una vetrata mozzafiato che rifletteva le luci di Tokyo. Sarebbe stato tutto molto romantico se fossero stati davvero una coppia. Yeonjun lasciò scorrere una mano sul petto di Soobin, cercando di sistemarsi meglio su di lui. E nonostante il battito sfrenato del suo cuore, alla fine riuscì ad addormentarsi anche lui.




Yeonjun si fermò al centro della stanza, respirando affannosamente.

MBTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora