Corteo

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Taehyun scriveva rapidamente sul suo quaderno, la testa china sui libri.

A causa del lavoro in palestra faticava a rimanere al passo con le lezioni, motivo per cui doveva cogliere ogni occasione possibile per sistemare gli appunti e studiare. Si concesse solo un istante di distrazione, sollevando lo sguardo e osservando il cortile universitario davanti a sé.

Era seduto al solito tavolo di legno, che solitamente condivideva durante la pausa pranzo con Beomgyu e Kai. Quel giorno, tuttavia, entrambi i ragazzi erano impegnati con vari progetti scolastici e non avevano potuto raggiungerlo. Taehyun amava trascorrere il tempo in loro compagnia, ma al tempo stesso apprezzava potersi dedicare dei momenti solo per lui, per mantenere meglio la concentrazione su ciò che doveva fare.

Il sole del primo pomeriggio scaldava l'aria, portando Taehyun ad arrotolare le maniche del maglioncino lasciando scoperti i suoi avambracci. Dondolò le gambe, dal momento che la panca su cui era seduto era talmente alta da non fargli toccare il suolo. Sul volto del ragazzo comparve un piccolo sorriso. Gli piaceva trascorrere alcuni momenti della sua giornata immerso nella tranquillità, gli permetteva di essere più produttivo e meno stanco per affrontare poi il resto dei suoi impegni.

Respirò a pieni polmoni qualche istante, prima di tornare a concentrarsi sul libro che doveva studiare. Ma nell'istante in cui i suoi occhi stavano per raggiungere le pagine del volume, intercettò la figura di Kai correre scompostamente verso di lui. Taehyun corrucciò la fronte, preoccupato nel notare il suo migliore amico palesemente agitato.

Qualche istante dopo, Kai aveva raggiunto il suo tavolo e cercava di recuperare ossigeno, piegato a metà e appoggiato alla superficie di legno. Taehyun chiuse il libro e il quaderno davanti a lui, comprendendo come si trattasse di qualcosa di importante e, forse, grave. Kai faticava a ritrovare un ritmo accettabile del respiro, ma era chiaro come volesse parlare il prima possibile.

"È successo qualcosa? Devo preoccuparmi seriamente?" domandò Taehyun, irrigidendosi e non riuscendo ad attendere a lungo. Kai annuì con la testa, imponendosi di cominciare a raccontare anche se aveva ancora il fiato corto. "È in atto una protesta- boccheggiò, affannato- è partita dal polo di giurisprudenza e ora sono diretti verso Yeouido per contrastare pubblicamente il governo e le decisioni sociali riguardo all'utilizzo dell'MBTI nelle relazioni. Ci sono davvero moltissime persone coinvolte, non hai idea di quante siano". "Lo so, Beomgyu qualche giorno fa mi aveva accennato di un gruppo all'interno del suo corso che si era organizzato per protestare- annuì Taehyun- tuttavia ne abbiamo discusso insieme e ha capito che sarebbe stato troppo pericoloso prendervi parte". Kai sbatté le palpebre, non sapendo come introdurre l'argomento.

"Taehyun, in realtà Beomgyu..." iniziò a dire, ma l'altro ragazzo lo interruppe. "È a lezione ora" terminò la sua frase. "No, è a capo del corteo" sputò Kai, allontanandosi di qualche passo temendo la reazione dell'amico.

Taehyun si irrigidì, mentre il sangue defluiva dal suo volto. "Cosa stai dicendo" mormorò, a bassa voce. Si rifiutava di credere alle parole del suo amico, era impossibile che il suo fidanzato si fosse lasciato coinvolgere completamente dalle proteste contro l'MBTI dopo che ne avevano discusso insieme. Tuttavia, Kai sembrava dannatamente serio e Taehyun era certo che il ragazzo non avrebbe mai scherzato su una questione simile.

"Questa mattina durante la colazione ho ascoltato il telegiornale- spiegò infatti Kai, agitando le braccia per rendere ancora più esplicativo il suo discorso- il governo è perfettamente informato della protesta organizzata e ha reso chiare le sue intenzioni. Cercheranno di fermare il corteo prima che raggiunga Yeouido per evitare problemi di disordine pubblico. Quando poi sono arrivato all'Università, ho incontrato Beomgyu che parlava ad una folla di persone. L'ho trovato strano, dal momento che in genere lui non si relaziona troppo con i suoi compagni di corso. Poi li ho visti radunarsi insieme ad altra gente e costituire il corteo di protesta, con cartelloni e striscioni. Mi sono ovviamente avvicinato per cercare di fermarlo, spiegandogli che è troppo pericoloso e che il governo aveva annunciato chiaramente che avrebbe utilizzato ogni mezzo possibile per fermarli. Tuttavia non ha voluto ascoltarmi, ha detto che era necessario per lui e per chi è giudicato e osteggiato solo per aver scelto di amare una persona con l'MBTI non compatibile".

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