Un pranzo per due

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"Si può sapere cosa significa questa scena?" sbottò Jungkook, non appena il suo fidanzato fu più vicino.

Taehyun sospirò a fatica, sentendo il rombo della macchina di Beomgyu allontanarsi lungo la strada. Ora era davvero solo. "Abbiamo finito tardi e non voleva che prendessi i mezzi pubblici a quest'ora, quindi mi ha accompagnato a casa, tutto qui" replicò con voce monotona. "Perché non mi hai chiamato? -proseguì Jungkook, spostandosi leggermente per farlo entrare nell'abitazione- sarei venuto io a prenderti al locale. Oppure ti divertivi troppo in compagnia di Beomgyu?".

Taehyun sbuffò, lanciando la giacca sul divano. Si voltò verso l'altro, visibilmente alterato. "Per quale motivo devi sempre rivolgerti in questi termini a persone che non conosci? Beomgyu è stato gentile a risparmiarti un viaggio in auto, dovresti solo ringraziarlo" esclamò, esasperato. Jungkook avanzò verso di lui, le braccia sempre incrociate al petto. "E sentiamo, di cosa dovrei ringraziarlo nello specifico? -sibilò- di aver portato in giro in macchina per Seoul il mio fidanzato oppure di essergli stato probabilmente appiccicato per tutta la serata?".

"Tu non stai bene" sbottò Taehyun, salendo le scale e dirigendosi in camera. Era stanco, voleva dormire e il giorno dopo si sarebbe alzato presto a causa dell'università. Per quale assurdo motivo Jungkook continuava ad insistere a voler litigare?

"Sai quanto tempo hai impiegato ad uscire da quella macchina di merda? -gridò ancora il ragazzo moro, inseguendolo al piano superiore- continuavo a chiedermi che cosa aveste da dirvi, dato che non ti vedevo mai scendere. Che c'è, forse aspettavi che ti desse il bacio della buona notte?". "Ma sei davvero serio?" esplose Taehyun, sbattendo una mano sullo stipite della porta mentre entrava in camera, voltandosi verso il fidanzato. Come poteva rivolgergli quelle parole, come poteva dubitare di lui?

"Tu cosa penseresti al mio posto? -sbottò Jungkook, stringendosi nelle spalle- non mi piace il fatto che rimani solo con quel Beomgyu, lo sai eppure non fai nulla per evitarlo. E non mi piace nemmeno che continui ad uscire con i tuoi fantomatici nuovi amici. Si può sapere cosa ti è successo? Per quale motivo ti atteggi da estroverso?". "Vuoi davvero sapere perché esco con loro?- urlò Taehyun, avvicinandosi per fronteggiarlo- vuoi davvero che te lo dica?".

Jungkook retrocedette di qualche passo, sbattendo le palpebre confuso. Era sempre stato abituato ad avere di fronte un ragazzo remissivo e pacato, tutta quella grinta era qualcosa che sembrava non appartenergli, ma che in realtà risultava scaturire naturalmente dal suo corpo. Era un Taehyun completamente diverso da quello che lui conosceva, il suo fidanzato prima d'ora non gli aveva mai gridato contro in quel modo.

"Mi sento libero, mi sento vivo- proseguì il ragazzo dai capelli rossi, con gli occhi ricolmi di rabbia- proprio come mi accade durante la boxe. Riesco ad essere davvero me stesso, in tutti i miei lati, mentre con te non accade mai, mi sento spesso frenato e svalutato. Critichi in continuazione ogni mia scelta, se in qualche situazione reagisco come tu non ti aspettavi riesci immancabilmente a farmi sentire in colpa. Con quei ragazzi invece non è così, sento di potermi esprimere liberamente senza essere costantemente sotto giudizio e ti assicuro che è una sensazione straordinaria. Ma invece di chiedermi se mi sono divertito e iniziare a riflettere sul perché preferisco ultimamente trascorrere il mio tempo con loro e non con te, riesci solo ad insultarmi e insinuare assurde accuse di tradimento".

Jungkook rimase in silenzio, attendendo che quel vulcano di emozioni si placasse dentro Taehyun. Vedeva raramente il fidanzato in quelle condizioni e ogni volta ne era sinceramente intimorito. Si chiese cosa davvero fosse cambiato e quale fosse stato il punto di svolta in cui Taehyun aveva iniziato a non sentirsi più a suo agio con lui, ma non riusciva davvero ad individuarlo.

"È Beomgyu, vero?- borbottò dopo qualche istante- è lui che ti mette queste strane idee in testa". Taehyun spalancò gli occhi, visibilmente sconvolto. "Io...io non ho parole!- gridò, prendendosi la testa tra le mani al colmo della frustrazione- dopo tutto ciò che ti ho sputato addosso hai davvero il coraggio di accusare Beomgyu come se io non potessi avere un pensiero individuale. Ho il voltastomaco, te lo assicuro".

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