Ultimatum

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Yeonjun si sporse per l'ennesima volta dalla sedia, controllando il corridoio.

Sospirò, non notando la persona che stava aspettando. Era da una buona mezz'ora che fingeva di essere in pausa caffè e ormai il suo espresso ghiacciato aveva perso di sapore. Tuttavia, era deciso a non sprecare la sua opportunità. Dal programma appeso in bacheca da Jimin, Yeonjun aveva appreso che Soobin avrebbe dovuto trascorrere la mattina in sala registrazione. Fortunatamente la stanza, essendo insonorizzata, era in un punto distante dell'agenzia, privo di uffici. Ciò significava poter approcciare Soobin senza rischiare di rendersi ridicoli davanti ai colleghi.

Dopo qualche minuto eterno, Yeonjun sentì il rumore inconfondibile di passi nel corridoio. Scattò in piedi, svoltando l'angolo e sorprendendo Soobin, che si stava dirigendo nella sala registrazione con il caffè stretto nella mano destra e alcuni fogli di appunti nella sinistra. Il ragazzo sobbalzò, rischiando di rovesciare il caffè sul pavimento.

"Yeonjun, mi hai spaventato!- boccheggiò, cercando di prendere tempo- cosa ci fai in questo settore dell'agenzia? La sala prove è dalla parte opposta". "Sono qui per parlare con te" ribatté il ballerino, incrociando le braccia al petto. Soobin sospirò, appoggiando il suo caffè nel tavolino vicino, accanto a quello di Yeonjun. "Davvero, ho molto lavoro da fare, non posso trattenermi" mormorò, evitando lo sguardo dell'altro ragazzo. "Ti chiedo solo qualche minuto" implorò Yeonjun, parandoglisi davanti.

Soobin scosse la testa, spostando il ballerino ed infilandosi rapidamente nella stanza attigua alla sala registrazioni per sfuggirgli. Non era insonorizzata e sentì perfettamente Yeonjun picchiare contro la porta. "Per favore, Binnie- lo pregò il ragazzo- voglio solo capire che cosa è accaduto, perché sei fuggito in quel modo". Soobin abbassò lo sguardo sulla consolle davanti a sé, cercando di evitare di ascoltare la voce di Yeonjun, che giungeva attutita dall'esterno.

"Soobin, apri per favore- proseguì il ballerino, scivolando a terra, appoggiando la schiena contro la porta- mi dispiace se ho fatto qualcosa di sbagliato, non volevo ferirti in alcun modo. Parlami, insultami, ma spiegami che cosa ti ha portato a reagire così". Soobin scosse la testa, inghiottendo le lacrime. Non gli piaceva essere così emotivo, ma sentire la voce preoccupata di Yeonjun lo faceva sentire in colpa. Avrebbe voluto aprire la porta, rifugiarsi tra le sue braccia e ammettere la motivazione che lo spingeva a evitarlo. Si era lasciato letteralmente prendere dal panico e ora si vergognava troppo per ammettere di essere stato immaturo.

"Soobin, per favore" ripeté ancora Yeonjun, appoggiando la testa contro la porta e chiudendo gli occhi. Si sentiva stremato, voleva solo ricucire il suo rapporto con il ragazzo, anche se significava essere solo amici e cancellare tutti i baci e ciò che era accaduto tra loro. "Soobin" sussurrò un'ultima volta, arrendendosi al fatto che il ragazzo dai capelli viola non sarebbe mai uscito dalla stanza e Yeonjun non poteva di certo aspettarlo tutto il giorno, evitando di lavorare.

Soobin scivolò a sua volta a terra, sentendo i singhiozzi soffocati di Yeonjun. Chiuse gli occhi, mentre alcune lacrime scendevano silenziose sul suo volto. Odiava sentire l'altro ragazzo soffrire e addirittura piangere a causa sua. Era consapevole che stava rovinando tutto ciò che si era creato tra loro, l'alchimia che li legava e i sorrisi che si rivolgevano. Yeonjun non era semplicemente un amico per lui, era diventato molto di più e la consapevolezza di ciò lo spaventava terribilmente. Soobin aveva compreso i sentimenti che provava per Yeonjun e non sapeva come comportarsi, era tutto così nuovo per lui. Si passò una mano tra i capelli, cercando di calmarsi. Prima o poi avrebbe davvero dovuto affrontare Yeonjun, non potevano continuare su quel filo pericoloso per sempre.

Soobin appoggiò la testa contro la porta, nella stessa esatta posizione di Yeonjun. A dividerli c'era solo qualche centimetro di porta e molte parole inespresse.

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