Rocky

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Taehyun si rigirò nel letto, emettendo un piccolo lamento.

Il dolore alla testa si era attenuato, ma si sentiva ancora come se un tram lo avesse investito. Si spostò i capelli rossi dalla fronte, allungando poi un braccio per prendere il suo cellulare appoggiato sopra il comodino. La luce accecante del display nel buio della camera lo costrinse a stringere gli occhi. Notò la presenza di un messaggio.

Sospirò infastidito, notando che si trattava di Jungkook. Non lo aveva ancora perdonato per averlo lasciato da solo in infermeria, decisamente non si aspettava un comportamento simile da parte del suo fidanzato. E per quanto volesse veramente o meno metterlo alla prova, non era sicuramente quello il modo più maturo di farlo. Soprattutto perché Taehyun in quel momento aveva bisogno di lui.

Il ragazzo dai capelli rossi si sedette sul letto, aprendo il messaggio di Jungkook. Erano poche parole, completamente nello stile del suo fidanzato, ma dritte al punto. Jungkook affermava di essere profondamente dispiaciuto per ciò che era accaduto il giorno prima. Aveva un turno di lavoro in palestra, ma prometteva che sarebbe rientrato il prima possibile per potergli stare accanto. Gli ricordava anche che per qualsiasi cosa non avrebbe dovuto esitare a chiamarlo.

Taehyun lanciò il cellulare sul letto, in preda al nervosismo. Dispiaceva anche a lui litigare con Jungkook, tuttavia non riusciva davvero più a sopportare alcuni suoi comportamenti e anche quelle parole di conforto che gli aveva rivolto nel messaggio gli apparivano totalmente svuotate di significato. Taehyun si alzò faticosamente, aprendo la finestra per lasciar circolare l'aria. Era una bella mattina di sole e il ragazzo si ritrovò inconsciamente a sorridere. Magari nel pomeriggio avrebbe potuto fare una passeggiata, dato che non si sentiva ancora nelle condizioni di passare il tempo chino sui libri a studiare.

Il campanello suonò all'improvviso, riscuotendolo dai propri pensieri. Lanciò uno sguardo al cellulare, ma nessuno gli aveva scritto avvertendolo che sarebbe venuto a fargli visita. Magari si trattava di un corriere che recapitava qualche pacco ordinato da Jungkook. Solitamente si trattava sempre di attrezzi per la palestra oppure di bevande e barrette proteiche. Taehyun scese le scale reggendosi al corrimano, aprendo poi la porta d'ingresso. Sobbalzò, ritrovandosi di fronte Beomgyu.

"Sorpresa!" esclamò il ragazzo moro, allargando le braccia e sorridendogli allegramente. Taehyun sbatté le palpebre più volte, non comprendendo il motivo della presenza di Beomgyu sulla sua soglia di casa. Probabilmente stava ancora sognando.

"Cosa ci fai qui?" domandò schiettamente Taehyun, senza accorgersi di non risultare del tutto ospitale. Beomgyu sorrise, intuendo che la reazione del ragazzo fosse legata allo stupore di vederlo in piedi davanti a sé e non ad una scarsa voglia di trascorrere il tempo con lui. "Sono passato a controllare come stavi- replicò semplicemente Beomgyu, spostandosi il ciuffo- so che Jungkook è in palestra oggi, quindi ho pensato fosse una buona idea evitare di lasciarti solo".

Taehyun sbuffò divertito "Da quando conosci a memoria i turni di lavoro del mio fidanzato?". Beomgyu si strinse nelle spalle, evitando di percepire la stilettata al petto nel sentire l'altro ragazzo definire Jungkook come il suo fidanzato. Non che non lo fosse del resto, ma Beomgyu preferiva cercare di dimenticarsene.

"Ogni strategia è utile se significa non incontrare Jungkook" ribatté, con una smorfia nel volto. Taehyun sorrise, spostandosi di lato per lasciar entrare il suo amico. "In ogni caso hai ragione- ammise chiudendo la porta dietro di sé- abbiamo la casa solo per noi". Beomgyu si voltò a guardarlo, con espressione maliziosa. "Kang Taehyun, stai per caso pensando a qualcosa in particolare?" lo provocò. Il ragazzo arrossì immediatamente, diventando dello stesso colore dei suoi capelli. "Non ti preoccupare, -lo rassicurò Beomgyu, divertendosi parecchio- non sei nelle condizioni fisiche ottimali per reggere il mio ritmo".

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