Capitolo 60

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Pov's Harry

Da quando l'avevo lasciata all'aereoporto non riuscivo a fare altro che pensare a lei. Quella ragazza che mi rubò il cuore con il suo meraviglioso sorriso. Ricordo quando l'ho vista per la prima volta, in quella piscina. Mi era venuta sbadatamente addosso, e quando ha alzato il viso e ha visto che ero io, ha spalancato la bocca prima di sorridere. Poco dopo ha iniziato a scusarsi, io le dissi di non preoccuparsi, ma lei continuava a scusarsi lo stesso, era troppo tenera. Mi ha rapito da subito e quando in acqua iniziò a schizzarmi e rise per la mia faccia sorpresa, capii che in lei c'era qualcosa che volevo scoprire. Ricordo quel giorno come se fosse ieri, ma posso solo dire che ieri, invece, è stato uno dei più brutti della mia vita, dover lasciare andare una persona che si ama, non è facile. E io sono ancora qua, a chiedermi il perché non l'ho fermata quando stava per entrare in quell'aereoporto.

Ieri sera non sono riuscito a resistere e le ho scritto dei messaggi, ma lei non mi ha risposto. Mi sono addormentato mentre fissavo lo schermo del telefono, dove c'è la nostra foto, e mi sono svegliato speranzoso in una sua risposta. Ma non ne ho trovata, e sto ancora più male perché significa che mi vuole dimenticare. Io non voglio che lo faccia, non voglio che scordi tutti i bellissimi momenti passati insieme, i baci, le carezze, i sorrisi.

«Harry, stai pensando a lei vero?» la voce di Liam fece eco nella mia mente.

«Dannazione, si. Non riesco a fare altro. Mi manca, troppo.» risposi quasi sottovoce. Parlarne con loro, aveva reso tutto più realistico. Non era un semplice incubo, era la realtà. La fottuta realtà.

«Hai provato a chiamarla?»

Scossi la testa.

«Provaci. Sono sicuro che sta male quanto te e che le manchi anche tu.»

«Le ho scritto dei messaggi, non mi ha risposto. Perché chiamarla? È così chiaro che non mi vuole più sentire.»

«Tu provaci, magari ti risponde, chi lo sà, finchè non provi non lo saprai mai.»

Aveva ragione. Avrei dovuto provare, cosa ci avrei perso?

«Bene, allora io vado di là. Tra dieci minuti ci dobbiamo preparare per salire sul palco, il nostro tour mondiale sta per iniziare.» disse sorridente, prima di lasciare la stanza e abbandonarmi ai pensieri che mi continuavano ad assillare.
Avevo bisogno di sentire la sua voce, sentire che stesse bene, e magari sentirle dire le manco anch'io fottutamente tanto.

Presi il telefono e composi velocemente il suo numero, speranzoso che rispondesse.

Pov's Camilla

«Avete già deciso i nomi?» chiesi sorridente per quel poco che ci riuscivo ad Anna.

«No tesoro, però puoi sempre aiutarci a trovarli. Sono sicura che piaceranno anche a noi. Infondo sono anche i tuoi fratellini.» rispose sorridente, iniziavo ad adorarla questa donna, tralasciando quello che era all'inizio. Ma devo ancora capire cosa l'ha fatta cambiare.

«Posso chiederti una cosa? Anche se non vorrei sembrare indiscreta.»

«Certo, dimmi pure.»

«Ecco..beh all'inizio il nostro rapporto non era uno dei migliori e beh..volevo chiederti cosa ti ha fatto diventare così.. »

«Così come?» rispose incerta.

«Una donna dolce, protettiva e soprattutto che tiene molto anche a me. Sembri diversa, tutto qui.»

«Io ho sempre tenuto a te, solo non riuscivo a dimostrartelo. Diciamo che quando ho saputo della gravidanza, mi sono preoccupata di come sarei stata una volta mamma, e allora ho capito che anche tu avevi bisogno di una figura materna, nonostante la tua età. Sai che per qualsiasi cosa io sono qui, vero?»

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