Capitolo 37

588 25 3
                                    

Non so cosa pensare. Un momento prima va tutto alla grande quello dopo mi crolla tutto addosso. E adesso cosa dovrei fare? Farlo leggere a Harry? Meglio di no. Forse è solo uno scherzo. Vorrei tanto che fosse così ma so che non lo è. Dalla porta del bagno esce Harry con solo un paio di boxer e se non avessi pensieri probabilmente gli sarei sarei già andata incontro per ammirare da più vicino tutti quei muscoli e quei tatuaggi che lo rendono ancora più divino. Mi raggiunge a letto sedendosi accanto a me è porgendomi una maglietta, intuisco che sia sua quando la prendo tra le mani. Odora di lui, quel profumo che mi fa impazzire ogni volta che entra dentro nei miei polmoni. Mi cambiai e ci infilammo sotto le coperte dove qualche minuti dopo ci addormentammo.

'Lui non ti ama, lui ama me. Lascialo andare Camilla, lui non ti appartiene più.'

Mi svegliai di colpo. Era piena notte e il buio regnava in tutta la camera. Mi tranquillizai alla vista di un Harry addormentato che mi stringeva a sé. Perché tutti questi pensieri? Non ne posso più. Ho passato tutta la notte con la paura che quello che la vocina mi diceva nei sogni o meglio dire incubi fosse vero ma so che lui mi ama. Non ho bisogno di certezze. Non ho bisogno che lui mi dica che mi ama perché lo so già. Mi ha già dimostrato molte volte quanto io sia importante per lui. Non ho bisogno di dimostrazioni.

Mi alzai dal letto senza svegliare Harry e indossai un paio di leggins e una felpa presi a caso e scesi al piano inferiore dove si trova la cucina. Sentii dei rumori segno che qualcuno mi aveva preceduta. Entrai e scorsi la figura di Anne già alla presa con i fornelli.

"Buongiorno tesoro, come mai già sveglia? A proposito buon Natale"

"Oh abitudine, grazie anche a lei Anne. Che cucina di buono?"

"Un po' di tutto, sai io amo cucinare e soprattutto nei giorni di festività"

"Harry è davvero fortunato ad avere una cuoca così brava a casa!" Mi sorrise per poi passarmi una tazza di latte caldo e tornare ai fornelli. Mi sedetti in una delle sedie che dava sul tavolo in cui avevamo cenato la sera prima. Nel giro di una decina di minuti entrò in cucina anche Harry con una tuta addosso. Salutò Anne con un bacio sulla guancia, erano davvero teneri insieme, per poi prendere una tazza di caffè e sedersi accanto a me. Mi lasciò un dolce bacio al sapore di caffè sulle labbra. Dopo qualche sorso appoggiò la tazza sul tavolo di legno e sfilò dalla tasca dei pantaloni il telefono che nel frattempo si era illuminato. Digitò qualcosa per poi rimetterlo via e prestare tutta la sua attenzione a me.

"Piccola..mi dispiace ma oggi non potremmo stare tutto il giorno insieme"

"Perché?"

"Devo tornare a Londra che la produzione ha bisogno di me ma ti prometto che stasera sarà speciale"

"Ma neanche il giorno di Natale non ti lasciano in pace?"

"Che ti devo dire..però stasera sono tutto tuo."

Detto questo si alzò e tornò in camera a cambiarsi, immagino. Non è possibile che anche oggi non lo lascino in pace, cazzo. Dopo una decina di minuti scese dalle scale ci salutò e se ne andò. Mi fa rabbia il fatto che non posso passare tutto il tempo con lui ma è anche un modo per conoscere meglio la sua famiglia. Passai tutta la mattinata ad aiutare Anne in cucina per poi andare a riposarmi un po' in camera. Ero stesa sul letto a fissare il vuoto, fissare qualcosa che di sicuro non avevo neanche visto perdendomi a pensare quando bussarono. Avrei tanto voluto che fosse Harry ma dentro sapevo che non poteva essere lui, infatti era Gemma. Le feci gli auguri che ricambiò e poi ci mettemmo a parlare di tutto e di più, mi trovo davvero bene con lei. Ad un certo punto venne fuori un discorso su Harry e iniziò a raccontarmi buffe su di lui, e iniziammo a ridere come non so cosa. Era davvero divertente, e di sicuro in questi giorni rinfaccerò Harry con quello che mi ha appena raccontato Gemma perché alcune cose sono troppo divertenti come quella volta che da piccolo in una recita scolastica si vestì da Elvis Presley e imitò la sua voce perfettamente, o come quella volta che a sette anni in seconda elementare giocando a calcio, tirò la palla piena di fango in faccia al suo allenatore.

Verso l'una scendemmo a pranzare e per fortuna mangiammo qualcosa di leggero in vista del cenone abbondante che ci aspettava la sera. Anche se non c'era Harry mi sentivo a mio agio perché la sua famiglia è davvero bellissima e molto accogliente, è come se ti conoscessero da anni e anni e ti dessero tutta la confidenza di questo mondo.

Passammo tutto il pomeriggio a chiacchierare e a fare quello che di solito fanno in questo giorno tanto speciale inclusi alcuni giochi. Nel tardo pomeriggio io, Anne e Gemma tornammo in cucina per finire di cucinare la cena tanto attesa. Nel frattempo arrivò Harry che vedendoci tutte insieme sorrise e diede un bacio a ciascuna.

"Ecco le mie donne tutte insieme a cucinare!" Esclamò con fare tanto dolce che lo avrei riempito di baci se non fossi stata sporca ci farina dai capelli ai piedi. Okay lo ammetto ce ne siamo tirate addosso un po' tra un biscotto e l'altro. Era davvero divertente ma se avessimo continuato non ne sarebbe rimasta più per i dolci.

Andai a fare una doccia e mi vestii con un paio di jeans, una maglietta bianca e un maglione bordeaux sopra perché faceva davvero freddo di sera. Nel mentre era entrato Harry che sembrava abbastanza strano, chissà cosa gli hanno detto. Mi avvicinai a lui stampandogli un bacio in quelle labbra perfette e mi infilai le mie vans nere. Prima di scendere controllai il telefono, un messaggio. Un altro messaggio sempre dal quel numero. Lo aprii e posso giurare di essere sbiancata in viso. Non ci posso credere. No.

I need loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora