Capitolo 49

269 19 4
                                    

Harry's pov

«Ashton!» quasi urlai quando lo vidi entrare in salotto. «Che ci fai qua?» continuai sorpreso della sua visita, che mi aveva messo ancora più allegria.

«Ehi Harry, sono qui, o meglio dire siamo qui, per festeggiare il nostro nuovo ventunenne di domani, ovvero te!»

Ero sbalordito dal fatto che mamma avesse invitato i miei amici più cari, tralasciando alcuni parenti. Ma ero davvero felice di ciò, insomma che festa stava per iniziare!

«Ciao!» dissero Calum, Luke e Michael entrando in sala e avvicinandosi a noi per salutare come noi solitamente facevamo, ovvero con una pacca sulla spalla e il pugnetto.

«Ciao ragazzi! Che sorpresa! Ma non dovreste essere in tour voi?!» chiesi loro.

«Si infatti, ma il prossimo concerto è domani ed è in Scozia, perciò abbiamo pensato di venire a festeggiare sta sera!» rispose Cal alla mia domanda.

«Bene, allora iniziamo!» ci interrompette mia madre indicando i piatti sul tavolo che stavano freddandosi. Le sorrisi e annui.

Mi sedetti tra Gemma e Luke, che non la smetteva di parlare delle sue nuove chitarre, ahh povero ragazzo. Stavamo per iniziare quando vidi un posto in più a tavola così lo feci notare e mia sorella mi rispose che sarebbe passato mio padre a mangiare il dolce perché prima non riusciva così sorrisi semplicemente al pensiero di avere tutta la famiglia riunita per festeggiare il mio compleanno, che sarebbe venuto domani.
Mangiammo la porzione di pasticcio e chi, come Niall, fece il bis per poi passare alla carne con la verdura cotta come secondo. Era davvero tutto squisito come avevo immaginato, e il fatto che si fossero tutti impegnati chi per venire qua, chi per cucinare e chi per addobbare la sala, mi faceva sentire davvero amato. E non c'è sensazione migliore che si possa provare. Dopo aver finito anche l'arrosto, annunciarono che il festeggiato, ovvero io, doveva fare un discorso. Io non sapevo davvero cosa dire, mi sentivo in imbarazzo nonostante sia abituato a cantare davanti migliaia di persone, trovarsi li davanti a chi tieni di più e provare a dire qualcosa di sensato era davvero difficile. Molto difficile.

Presi coraggio e mi alzai, tenendo nella mano destra il calice con lo champagne che era stato comprato dai ragazzi per l'occasione.

«Beh vorrei iniziare ringraziando tutti voi, che avete deciso di trascorrere del vostro tempo con me per festeggiare il mio compleanno. Poi..vorrei ringraziare specialmente mia madre e mia sorella che hanno organizzato tutto questo. Anche i miei migliori amici che sono sempre i migliori e senza i quali non sarei di sicuro dove sono ora, e anche voi Calum, Ashton, Luke e Michael che ci avete accompagnato in parte in questa avventura. Infine vorrei ringraziare una persona davvero molto speciale per me..anche che se non è qui, la voglio ringraziare perché è la mia vita, e sto davvero bene con lei..Per chi non avesse capito, sto parlando di Camilla..e..» stavo finendo il mio discorso, quando sentii sbattere la porta d'entrata così mi fermai. Sarà sicuramente mio padre, stavamo aspettando lui per mangiare il dessert, e finalmente è arrivato.

«Camilla..» non posso credere a ciò che vedo. È un altro sogno o è lei davvero?

«Harry! Vieni qua festeggiato!» era lei, non stavo sognando, era la fottuta realtà questa.

Le corsi incontro, rischiando di inciampare varie volte e quando la raggiunsi, la strinsi in un abbraccio con tutta la forza che avevo, facendo comunque attenzione a non farle male. Si staccò da me e mi guardò negli occhi, Dio quanto mi mancavano questi attimi così, solo attraverso i nostri occhi e vi giuro che ogni volta sento dei brividi corrermi per tutta la schiena e poi per tutto il corpo. Solo lei riusciva a farmi questo effetto con un semplice sguardo. Mi risvegliai dai miei pensieri quando sentii le sue labbra poggiarsi con delicatezza sulle mie e lasciarvi dei piccoli baci. Presi il suo viso tra le mie mani e la baciai con dolcezza. Credo che questo sia stato il bacio più bello che abbia mai avuto. Mi sorrise e poi con la testa indicò dietro di me, cosa mi stava dicendo? Quando mi voltai capii, c'erano tutti che ci stavano guardando con un sorriso sulle labbra, sembravano felici di questa sorpresa, ma non quanto me. È il regalo più bello che potesse farmi, presentarsi qui il giorno prima di quello che avevamo preposto, portandomi ancora più felicità di quella che mi accompagnava già. In quel momento, dentro di me, avevo un intero zoo che ballava da capo a piedi nel mio corpo, ero troppo felice, potevo definirmi al settimo cielo.

I need loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora