Capitolo 39

561 27 9
                                    

Mi raggiunse nel letto e senza dire nulla mi coinvolse in un abbraccio, ma sta volta era davvero caloroso e bisognoso d'amore allo stesso tempo. Non servivano parole, noi ci capiamo anche col silenzio. Siamo bisognosi l'un dell'altro. Senza di lui io non sarei più viva, avrei un vuoto che solo lui saprebbe colmare. Lui è qualcosa che mi completa, come la catenella insieme al ciondolo. Non sarebbero una collana se non ci fossero entrambi. Io ho bisogno del suo amore perché solo allora saprò di non essere così terribile come penso, e avrò la certezza di essere qualcuno per cui valere la pena di lottare. Sciolse l'abbraccio e mi guardò ancora una volta negli occhi. Riuscii a vedere nei suoi della tristezza, ma tanto amore. Si avvicinò alle mie labbra per baciarle, all'inizio esitai ma poi cedetti. Come posso privarmi della cosa più bella al mondo?

So che non sarebbe mai stato capace di tradirmi, ma insomma la foto non era mica frutto della mia fantasia o ancor di più della mia gelosia, era reale e parlava chiaro. Avevo bisogno di risposte, brutte o belle che fossero. Non smetterei di amarlo anche se mi avesse già tradito altre volte, perché l'amore che mi lega a lui è troppo forte e non svanirà mai perché lui mi fa questo effetto, mi fa sentire le farfalle nello stomaco tutte le volte che mi tocca, che mi bacia o anche solo che mi guarda. Ho gli stessi effetti che ebbi la prima volta che lo conobbi, la prima volta in cui in quella piscina ci baciammo. Ma la voglia e soprattutto il bisogno di sapere la verità era in continua crescita e sembrava non voler cessare.

"Mi..mi hai..tradita?"

I secondi passavano ma una risposta non era ancora arrivata. Ansia, paura, ansia. Era questo che regnava su di me.

"No, mai."

Uh che respiro di sollievo. Sapevo che non l'avrebbe mai fatto ma avevo paura, paura che invece fosse tutto il contrario.

"Allora chi era nella foto con te? E qual'è il vero motivo per cui sei andato a Londra? Dimmi la verità."

"Vogliono..vogliono che stia con lei, è una modella e si chiama Cara. Sono andato nel luogo che mi avevano detto ma trovai lei. E dopo qualche minuto arrivarono i paparazzi che ci scattarono delle foto. Giuro che io non ne sapevo niente, credimi ti prego."

"Chi vuole che tu stia con lei?"

"I manager.."

"E perché? Tu una ragazza ce l'hai già."

"È questo il punto..vogliono che ti lasci per mettermi insieme a lei e avere ancora più successo per me, per i ragazzi."

"E..tu?"

"Io non ti lascerei mai. Sei mia e io sono tuo. Sei il mio amore, il mio sorriso, la mia felicità più grande. Non mi importa cosa vogliono che faccia, io non ti lascerò mai."

"E cos'hai intenzione di fare allora?"

"Combatteremo. Combatteremo per il nostro amore. Nessuno mai ci separerà, promesso. Ti amo piccola."

"Ti amo anche io Harry e non sai quanto. Mi dispiace per aver pensato.."

"Non fa nulla. Avevi delle prove e non potevi sapere come non lo sapevo io. A proposito come hai avuto quella foto? Immagino fosse una foto, giusto?"

"Si. Non lo so, un numero sconosciuto mi ha mandato diversi messaggi tra i quali una foto di oggi tua con una donna. Ma ora non voglio pensarci. Siamo qui insieme ed è questo quello che importa."

"Hai ragione piccola. Vieni qua"

Mi lasciò un bacio, uno di quelli che ti tolgono il fiato. Continuò a baciarmi per poi mettersi sopra di me. I baci arrivarono fino sul collo per poi scendere sempre più giù. Alzò di poco il mio maglione e subito dopo si fermò in cerca di una conferma che non tardò ad arrivare. Me lo sfilò e lo lanciò in qualche angolo remoto della camera. Stessa fine fece poco dopo anche la mia maglietta. Presi l'iniziativa di togliergli il maglione perché si siamo proprio una coppia e sta sera ci siamo vestiti praticamente uguali. Lo gettai per terra insieme alla sua maglietta e sentii che mi stava iniziando a sbottonare i pantaloni che fecero anche loro la stessa fine degli altri vestiti. Ero rimasta in intimo e mi sentivo un po' in imbarazzo perché nonostante l'età, questa era la mia prima volta. Si, ho diciotto anni e sono ancora vergine. Aspettavo il ragazzo giusto, ed eccolo qua sopra di me. Pure i suoi pantaloni raggiunsero il pavimento. Rimanevano solo i boxer. Iniziai a tremare, molto probabilmente per il freddo e lui capendo al volo spostò le lenzuola e ci infilammo sotto ma con lo stesso desiderio di prima. Lo sentii lavorare con il gancetto del mio reggiseno ma di colpo si fermò.

"Sei sicura di volerlo fare? Se non sei ancora pronta non importa, lo faremo più avanti sempre se lo vorrai"

"Harry, sono pronta. Ho aspettato il ragazzo giusto e l'ho trovato."

"Aspetta..quindi questa è la tua prima volta?"

"Ssi.." Sprofondai nel cuscino, giurerei di essere diventata come un pomodoro dal l'imbarazzo.

"Amore non ti devi vergognare. Sono felice di essere il primo. Non potrei esserlo di più. A proposito, sei bellissima."

"Sei il primo e sempre lo sarai. Ti amo Harry"

"Ti amo anche io piccola."

Detto questo continuò e dopo qualche secondo sentii un clic, segno che anche il mio reggiseno se ne stava per andare. Mi baciò sulle labbra per poi scendere nuovamente sul collo e iniziare a succhiare su un punto, che tra poco diventerà violaceo. Grazie amore, domani vedranno tutto cosa stiamo facendo. Ma non importa, voglio far vedere al mondo intero che io sono tua e tu mio e di nessun altro. Si spostò sempre più in basso per poi raggiungere il mio seno e lasciarvi dolci baci. Iniziò a stuzzicare l'orlo dei miei slip che pian piano scesero pure loro. Toccava a me. Sfiorai i boxer e mi bloccai.

"Ma se ci sentissero i tuoi e Gemma?"

"Non ci sentiranno, tranquilla amore."

Gli sfilai quel pezzo di tessuto che ormai era l'unica cosa che ci separava e sprofondai con il viso nel cuscino, avevo paura di fare schifo insomma non l'avevo mai fatto e non sapevo cosa..cosa fare.

"Non avere paura piccola, ci sono qua io con te e lo faremo piano e insieme. Ti aiuterò io se avrai bisogno ma fino ad ora te la sei cavata alla grande da sola"

Interruppe i miei pensieri. Il mio angelo aveva capito tutto ancora una volta.

Poco dopo lo vidi scendere dal letto e avvicinarsi ai suoi pantaloni ed dal portafoglio estrarre una bustina argento. Si avvicinò al comodino spense la bajoure che era l'unica cosa che faceva luce e torno a letto aprendo la bustina e infilandosi il preservativo nella sua erezione. Nel giro di qualche minuto entrò in me, ma non era una cosa dolorosa come avevo immaginato, forse all'inizio ma poi il piacere dominava. Iniziò a spingere, e una dopo l'altra le spinte si facevano sempre più forti, lo volevo, e lui voleva me. Mi sussurrò su un orecchio un 'Ti amo' per poi continuare quello che stava già facendo. Sussurrai un 'Anche io' con fatica, era sempre più difficile respirare ma era qualcosa di indescrivibile sapere anzi sentirlo dentro di me. Non passo molto da quando venimmo insieme urlando, sempre moderatamente, i nomi l'un dell'altro. Uscì da me e si posizionò accanto e stremato come d'altronde lo ero io.

"Ben fatto piccola. È stato stupendo."

"Tu lo sei stato. Ti amo amore."

"Anche io."

Feci sfiorare le mie labbra sulle sue prima di addormentarmi al fianco del mio angelo.

I need loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora