Capitolo 13

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Gli raccontai tutto quello che ci eravamo detti io e mio padre. Sembrava sconvolto pure lui dalle parole di mio padre, come d'altronde lo ero io.

H: "Scusa se te lo dico..ma tuo padre è un idiota! Come si fa a trattare così una figlia? Va beh non ci pensare ci sono qua io con te"

Io: "Sei troppo dolce"

H: "Più dei marshmallows?"

Io: "Si"

H: "Più della nutella?"

Io: "Va beh ora non esagerare ahah"

H: "Antipatica. Per farti perdonare voglio un abbraccio"

Io: "Oh mi scusi mister dolcezza, venga qua che gli do il suo abbraccio"

Si avvicinò e io lo abbracciai forte, forse un po' troppo ma era davvero bello poter godere del suo profumo, delle sue braccia intorno a me. Sembrava tanto uno di quei orsacchiotti coccolosi tutti da abbracciare. E se forse era lui il mio orsacchiotto coccoloso?

H: "Già meglio!"

Io: "Stupido! A proposito sai mica se c'è qualcosa di interessante da visitare qui a Barcellona? Ho voglia di fare la turista capiscimi ahah"

H: "Mhh si ho presente qualche posto..domani ti ci porto io!"

Io: "Perfetto! Almeno non mi perdo ahah"

H: "Guarda che neanche io sono un esperto di questa città, potremmo perderci lo stesso domani ahah"

Io: "Questo mi consola ahah"

La notte la passammo a chiacchierare del più e del meno. Mi aveva tirato su il morale dopo la cena di ieri sera. Mi svegliai perché dei raggi di sole arrivavano dalla finestra fino al mio viso. Aperti gli occhi mi accorsi che accanto a me c'era Harry che dormiva ancora. Era la cosa più dolce al mondo. Decisi di andare a prendere la colazione e mangiarla insieme a lui in camera. Presi due cornetti al cioccolato e due cappuccini, ho sempre pensato che il caffè fosse troppo amaro per berlo così. Meglio con del latte. Tornai in camera e lui stava ancora dormendo beatamente sul mio letto. Guardai l'ora, erano le 10:00 e decisi di svegliarlo ma con dolcezza.

Io: "Buongiorno dormiglione" quasi gli sussurai mentre mi distendevo sul letto accanto a lui per aver migliore visuale dei suoi meravigliosi occhi che poco dopo si aprirono. Che spettacolo. Starei ore a guardarli senza mai stancarmi.

H: "Buongiorno a te dolcezza"

Dopo la sua affermazione arrosii. Nessuno mi aveva mai chiamato così. Soprattutto un ragazzo.

Io: "Ci siamo addormentati ed eri così carino che non volevo svegliarti ma è tardi. Ho portato la colazione" mi sorrise con fare mezzo addormentato.

H: "Graziee"

Gli porsi il cornetto e il cappuccino e poi presi i miei e iniziammo a mangiare. Che fame che avevo.

H: "Pronta per la giornata turisti?" sorrisi.

Io: "Certo!"

H: "Bene. Allora vado a cambiarmi e tra venti minuti torno qui, fatti trovare pronta! A tra poco" disse alzandosi.

Io: "A tra poco!"

Mi alzai e aprì l'armadio. Non sapevo che mettere. Forse un paio di shorts e una canotta con la bandiera americana potevano andare bene. Mi cambiai e indossai le mie adorate Nike rosse. Pettinai i capelli che stranamente non erano messi così male di prima mattina e misi un velo di mascara dopo aver lavato i denti. Pronta per la mia giornata da turista. Bussarono alla porta, era Harry. Aveva un paio di pantaloncini pure lui e una maglietta.

H: "Andiamo!"

Uscimmo dall'hotel e prendemmo la sua auto che dopo una decina di minuti lasciò in un parcheggio.

H: "Per prima cosa ti porto a vedere la Sagrada Familia, una chiesa molto famosa qui"

Arrivammo davanti a questa enorme chiesa. Era davvero bellissima con delle decorazioni. Dopo andammo all'Hard Rock a mangiare qualcosa, dentro era bellissimo. Un po' strano ma stravagante. Ordinammo due panini che poco dopo si fecero strada nelle nostre bocche.

Nel pomeriggio visitammo un sacco di cose, pure dei musei. Harry aveva organizzato davvero bene la giornata.

H: "Beh allora che ne pensi della giornata turisti?" Mi chiese sorridente.

Io: "Stupenda. Ti sei superato. Grazie mille. Non mi sono mai divertita così tanto."

H: "Mi fa piacere. Pure io mi sono divertito. Volevo chiederti..sta sera mangiamo insieme?"

Io: "Certo, ecco come finire questa stupenda giornata magnificamente."

Tornammo in hotel, e dopo una doccia decisi di mettermi un vestitino nero senza spalline che avevo preso a Dublino con Elisa. Quanto mi manca quella ragazza. Mi preparai e andai da Harry. Bussai ma nessuno rispondeva. Poco dopo mi aprì la porta un bellissimo riccio anche lui già vestito e pronto per serata. Ci dirigemmo al ristorante dell'hotel e dopo aver ordinato iniziammo a parlare. Arrivarono le nostre ordinazioni e quasi ci abbuffammo, sembrava che non mangiassimo da giorni. Ecco il lato negativo di camminare per tutto il giorno. La sera hai una fame da paura. La serata passò in fretta. Dopo aver finito di mangiare, andammo in piscina, a distenderci sui lettini a guardare le stelle. In piscina non c'era anima viva, solo a noi era venuta un'idea tanto folle che bella? Mi tolsi i tacchi e li appogiai per terra. Harry all'improvviso mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui. Non sapevo che fare ma la voglia di baciarlo mi tormentava. Peccato che invece di esprimere il mio desiderio, il riccio mi buttò in acqua.

Io: "Harry! Ma che diavolo fai?"

H: "Questo."

Si avvicinò a me, i nostri nasi si accarezzarono, le nostre labbra si sfiorarono fino a quando lui si decise di poggiare le sue sulle mie.

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