Capitolo 53

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Pov's Harry

Erano passati più di trenta minuti e Camilla era ancora in quella che sarebbe stata la nostra camera per questi giorni e io mi stavo iniziando a preoccupare. Che fosse successo qualcosa? Magari si stava semplicemente rilassando sul letto, o doveva ancora finire di sistemare i nostri vestiti negli armadi. Proprio quando stavo alzandomi per andare a controllare che fosse tutto apposto, lei entrò in salotto e appena mi vide sorrise. Ma quello era un sorriso sforzato, lo potevo capire da miglia e miglia di distanza. Perché dopo essere andata nell'altra stanza, ha cambiato umore? Che abbia visto qualcosa? Ma cosa? Le domande continuavano ad assillarmi, senza trovare risposta.

«Harry, tutto bene?» la sua voce mi portò alla realtà.

«Si, perché?» risposi.

«Mi sembravi strano, pensieroso.» posso dire la stessa cosa di te.

«No, va tutto bene. Te invece?»

«Che vuoi dire?»

«Nulla, sembri triste.»

«Sono solo stanca, non ti preoccupare.» mi sorrise, sforzandosi più di prima per far in modo che sembrasse più realistico.

«Quindi non vuoi fare il bis stanotte?» scherzai, ricordando una delle notti più belle della mia vita, se non la più bella in assoluto.

«Mi sa che per stasera passo, vediamo domani» ridacchiò.

«Potrei prenderti anche adesso se preferisci.» scherzai nuovamente. Però l'avrei fatto sul serio se non fosse stata stanca e così strana.

**

La cena era ottima, e devo dire che siamo una squadra fantastica ai fornelli. Io mi occupavo del secondo, ovvero della carne e insalata, mentre lei della pasta al pomodoro. Cose semplici, ma molte volte sono anche le migliori. Dopo aver mangiato tutto e aver pulito i piatti e le padelle, decidemmo di guardare la televisione, io disteso comodamente con la schiena che aderiva al divano, lei che stava rannicchiata su di me poggiando la schiena sul mio petto e disegnando dei piccoli cerchi con la mano sinistra sul mio fianco.

Quando aprii gli occhi i titoli di coda stavano scorrendo sullo schermo segnando la fine del film, film di cui mi sono perso la fine perché ero troppo occupato ad osservare la meraviglia di ragazza, della mia ragazza, che si era addormentata quasi subito.

Ero intenzionato a portarla in braccio fino al letto per poi tornare tra le sue braccia ma, preferii stare restare lì, in fin dei conti eravamo insieme e questo bastava.

Un profumino assalì le mie narici, facendomi svegliare pian piano. Tastai il posto accanto a me ma era vuoto, e questo fu abbastanza per sentire già la sua mancanza. Mi alzai e sgattaiolai fino alla porta delle cucina, dove rimasi felicemente sorpreso alla vista di ciò che avevo davanti: una bellissima fanciulla con addosso un grembiule floreale stava preparando delle magnifiche uova strapazzate, bacon e spremendo delle arance per ricavarne una deliziosa spremuta fresca.

«Buongiorno alla mia piccola chef.»

Lei si girò e un sorriso comparve sul suo viso, un sorriso rilassato e felice potrei dire.

«Ciao, amore. Dormito bene?» mi chiese tornando all'opera.

«Quando ci sei tu dormo sempre bene perché tra le mie braccia ci sei tu, e non c'è cosa più bella di questa.» risposi felicemente.

«Mio piccolo poeta, ecco la sua colazione.» risi dopo la sua affermazione.

«Tutto per te, mio piccolo amore. Grazie principessa.» le si illuminarono gli occhi all'udire quell'ultima parola, principessa.

«Si figuri, principe. Ora mangia o si raffredda.» sorrise.

«Agli ordini sua maestà.» risi. «Cosa si fa oggi?» continuai.

«Sorpresa.»

«Non mi dirai nulla al riguardo vero?»

«Come sei intuitivo.» mi prese in giro con una smorfia alla quale riposi ridendo ancora più forte.

**

«Harry, sei pronto?» chiese impazientemente fuori dalla porta del bagno, dentro il quale ero ormai da più di quaranta minuti.

«Quasi.»

«Oh ma sei peggio di una donna! Muovi il tuo culo o te lo farò muovere io, capito?»

«Non è mica una brutta idea piccola!» scoppiai a ridere, facevo solo questo da quando mi svegliai.

«Eddai! Arriveremo in ritardo!» chissà cosa aveva organizzato.

«Non è colpa mia, sei tu che non hai voluto dirmi cosa hai organizzato!» risposi sorridente.

Prima che potesse rispondere continuai «Eccomi! Pronto per qualsiasi cosa tu voglia fare!» aprii la porta e la vidi sorridere alla mia vista.

«Era ora!» esclamò ridendo.

«Siccome siamo già in ritardo, sicura che non vuoi aspettare ancora cinque minuti e lasciarmi prenderti sul tavolo? Come idea è molto intrigante.»

Non rispose, la vidi solo scuotere la testa come per dire "sei sempre il solito" prima di prendermi la mano e trascinarmi verso la destinazione ancora a me sconosciuta.

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Holaa! Tutto bene? Finalmente ho aggiornato! Cosa ne pensate del capitolo? Come vi aspettavate reagisse Camilla davanti al messaggio? Tranquille, i misteri di Elisa, dei messaggi e di tutto il resto verranno presto svelati. Non dico più nulla!

Solo grazie per le visualizzazioni, i voti, i commenti, i follow. Grazie. Lo so che lo ripeto ogni volta ma voglio davvero che sappiate che significate tutto per me. Love you! 💖

Un bacio e al prossimo capitolo!

Bye!💖

Alice.

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