Capitolo 31

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Erano passati due mesi da quando litigai con Elisa e non avevamo più parlato dal quel momento. Forse è meglio così. Tra due settimane iniziano le vacanze di Natale e io non aspetto altro. Devo riposarmi un po' perché tutto quello che faccio da quando è iniziata la scuola è sempre uguale: studio, studio, studio. A parte per due ore a settimana che vado a giocare a tennis e per la domenica che qualche volta vado al golf con mio padre. Diciamo che questo ci ha un po' uniti, nel senso che gli riesco a raccontare qualcosa di più sulla mia giornata ma raramente qualcosa di veramente privato, che riguardi Harry o cose del genere. Harry. Quanto mi manca il mio amore, poter perdermi nei suoi occhi, assaporare le sue labbra perfette, respirare il suo profumo, addormentarmi tra le sue braccia..ma magari durante le vacanze riusciamo a vederci. Non potrei chiedere regalo migliore.

Eccomi a casa dopo un'altra mattinata scolastica. Passai per la cucina e salutai Anna che mi disse che in pochi minuti sarebbe stato pronto il pranzo. Poggiai in camera zaino, giacca, scarpe e il resto e dopo essermi lavata le mani andai in salotto. Trovai un papà sorridente già seduto. Chissà cos'ha oggi.

Io: "Come mai quel sorriso?"

Papà: "Oggi ho accompagnato Anna alla visita..e..saranno due gemellini"

Io: "Ohw che bello! Sapete già il loro sesso?"

Anna: "Si un maschietto e una femminuccia" si intromise lei. Ormai ci avevo fatto l'abitudine ad averla in casa e l'idea di avere un fratellino e una sorellina mi piaceva. In questi mesi ho riflettuto molto e sono giunta alla conclusione che è giusto che mio padre vada avanti e che sia felice con Anna mi fa anche quasi piacere. Nulla in contrario, da quando ha saputo che è incinta e molto più gentile e premurosa. Che resti così anche dopo il parto vi prego. L'unica cosa che mi ha dato fastidio è che si è già rifatto una famiglia, e all'inizio sentivo di essere stata esclusa da quella che ormai eravamo solo io e lui ma mi ha fatto capire che lui ci sarà sempre per me e che io sarò sempre la sua bambina.

Dopo pranzo tornai in camera e chiamai Harry, volevo sentire la sua voce anche se non era passato molto dall'ultima volta che l'avevo sentita ma già mi mancava.

Harry: "Piccola!" D'istinto mi si formò un sorriso sul viso. Lui mi faceva questo effetto ogni volta, ogni singola volta che mi chiamava così.

Io: "Amore! Come stai?"

Harry: "Bene , tu piccola?"

Io: "Bene dai per domani ho poco da studiare e allora vado a fare due tiri a golf con papà al club che ci sono tutti i campi coperti. Il tour?"

Harry: "Oggi abbiamo il giorno libero così ci riposiamo un po' e poi un paio di concerti e basta fino a gennaio."

Io: "Almeno vi riposate un po' sono mesi che siete in tour e non fate qualche pausa."

Harry: "Si hai ragione. A proposito di vacanze che me dici di venire con me dai miei a Holmes Chapel? Torno sempre a casa per Natale e mi farebbe piacere se quest'anno ci fossi anche tu"

Io: "Davvero? Ma a loro va bene? Cioè io sono una sconosciuta.."

Harry: "No tu non sei una sconosciuta, ho parlato di te così tanto che ormai è come se ti conoscessero e poi sono curiosi di conoscerti"

Io: "Spero tu non abbia detto cose imbarazzanti ahah comunque chiedo a papà e ti dico ma non credo ci siano problemi."

Harry: "No tranquilla ahah va bene piccola, ora devo andare, ti amo"

Io: "Ti amo anche io, ciao amore"

Dopo questa chiamata sono felice. Ma felice nel vero senso della parola. Mi aveva fatto tornare a sorridere come una volta e riusciva a farlo anche solo attraverso un telefono.

Erano le quattro un punto quando io e il mio papà salimmo in macchina pronti per rilassarci giocando a golf. Era questo l'effetto che faceva su di noi, ci rilassava. Anche se quella di oggi potrebbe avere un effetto contrario dovendogli chiedere di andare da Harry. Non ho la più pallida idea di cosa possa dire. Dopo una ventina di minuti eccoci qua, scendemmo e prese le sacche con le mazze nel bagagliaio e mi passò la mia. Salutammo qualche persona e là che conoscevamo e andammo verso il campetto libeto se si chiama così. Facemmo un po' di riscaldamento e iniziammo. Ecco il momento fatidico.

Io: "Ehm papà..io dovrei chiederti una cosa"

Papà: "Dipende da cos'è, comunque dimmi"

Io: "Ecco..Harry mi ha chiesto se durante le vacanze andavo da lui che stava dai suoi genitori a Holmes Chapel..e ecco..posso?"

Papà: "No."

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