Capitolo 40

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Mi svegliai dopo una dormita che sembrava fosse durata un eternità, invece potrei giurare di aver dormito anche meno del solito. Sarà la tranquillità che mette questo posto, la calorosità di questa famiglia, o quello che è successo ieri sera con Harry ma mi sembra di essere rinata, piena di forze e felice. Felice. Non mi definivo così da molto tempo e non lo ero davvero da ancora di più. È tutto merito della persona al mio fianco che dorme ancora dolcemente. Qualche volta sembra che mi sorrida, è qualcosa di stupendo. Ma cosa dico, lui è perfetto. Mi metto su un fianco in modo da poterlo osservare meglio e ammirare tutta questa bellezza. Sembra un bimbo che si è addormentato al fianco della mamma intenta a leggergli una storia e che poi si è addormentata pure lei nel guardare il suo piccolo. Credo non ci sia cosa più bella di poter dormire al fianco di qualcuno, sapendo che se farai un incubo o anche solo un sogno essa sarà sempre li a coccolarti e a proteggerti da tutti i mali.

Due occhioni smeraldo si aprirono e alla mia vista un sorriso si formò sul viso, e accanto come d'incanto si formano due tenere fossette, che Dio sono la mia morte. Le amo alla follia, insieme ai suoi meravigliosi occhi, al sorriso mozzafiato, ai riccioli beh a tutto il resto. Amo ogni singola parte di lui. Nel mentre che pensai mi arrivò un bacio sulle labbra e mi buttai letteralmente tra le sue braccia, l'unico posto che mi fa sentire al sicuro.

"Buongiorno amore" sussurrai intenta ad assaporare il suo profumo, quello che sta diventando sempre di più ciò che posso chiamare 'casa'.

"Buongiorno piccola" sussurrò a sua volta. "Sai, dovremmo farlo più spesso" ridacchiò.

"Mhh si può fare" risposi ridacchiando a mia volta.

Harry aveva reso ciascun momento unico e perfetto, ha moderato le sue spinte in modo che non potessi sentire dolore, mi ha incoraggiata a non vergognarmi di me.

Ci coccolammo un po' e poi decidemmo di scendere a sgranocchiare qualcosa. Dopo esserci vestiti andammo in cucina e trovammo solo Gemma che ci disse che Anne e Robin erano andati a trovare una loro amica. Ci sedemmo e bevemmo una tipica tazza di the inglese, che bontà. Ad Harry vibrò il telefono, intuii che fosse un messaggio quando iniziò a scrivere la risposta. Non lessi nulla, non mi sembrò corretto. Se vuole dirmi qualcosa sa benissimo che sono sempre qui pronta ad ascoltarlo. Sperai solo che non fossero di nuovo i manager pronti a rovinare un'altra giornata di vacanza. Che li lascino in pace per quel poco che possono stare a casa. Il mio riccio alzò la testa, mi rivolse un sorriso e disse solamente "Dobbiamo andare." prima di alzarsi ed andare al piano superiore. Andare dove? E perché dobbiamo per forza? E soprattutto ha detto 'dobbiamo' quindi deve essere qualcosa di impostante? La risposta a tutte le mie domande la troverò solo in lui. Mi alzai dalla sedia anche io e dopo aver ringraziato Gemma per il delizioso the raggiunsi Harry in camera. Si era già vestito, molto elegante aggiungerei. Camicia, maglione, jeans. E adesso cosa dovrei indossare? Non so dove andiamo, quanto stiamo e chi ci sarà. Frugai nella valigia e trovai un vestito blu elegante e semplice allo stesso tempo, poi presi un paio di Ugg grigi che con tutto questo freddo ci stanno sempre. Ovviamente misi anche un paio di calze, una collana che si intonava col vestito ed eccomi pronta. Per modo di dire dato che manca il trucco. Andai di fetta in bagno e diedi un tocco leggerissimo al mio viso. Una lavata di denti ed è fatta. Uscita dal bagno mi trovai Harry già con il cappotto che mi sporgeva il mio. Lo indossai e presa la borsa scendemmo. Salutammo Gemma e salimmo in macchina. Andava di fretta, non aveva spiccicato parola da quando aveva risposto a quel maledetto messaggio.Torturerei chi ha interrotto tutta la quiete che si era formata in questi giorni.

"Si può sapere dove diavolo stiamo andando?"

"Lo scoprirai presto." Aveva un tono duro, ma che gli avevo fatto? Più che altro non io ma qualcun altro. Non è il tipo che se la prende per una stupidata perciò credo sia importante e il fatto che mi abbia portata con lui e non mi abbia lasciata a casa come ieri mi ha fatto piacere.

Il viaggio è stato silenzioso, sembrava arrabbiato anzi lo era e si capiva da quanto stringeva il manubrio. Vorrei tanto sapere la causa di tutto ciò ma so che lo scoprirò solo quando saremmo arrivati.

"Siamo arrivati." disse freddo, nuovamente.

Nessuna sorpresa romantica o cose del genere, era un isolato pieno di edifici. Scendemmo dall'auto e ci incamminammo verso l'entrata. Sfiorai la mano di Harry con la mia, all'inizio sembrava quasi infastidito dal mio gesto ma poi cedette e unì la sua la mia. Prima di entrare lo richiamai.

"Harry. Harry, ascoltami. Qualsiasi cosa sia successa o che accada, io sarò sempre qui al tuo fianco a sostenerti."

Sembra che le mie parole lo abbiano un po' addolcito, mi guardò e comparve un piccolo ma importante sorriso.

"Grazie piccola. Ti amo" gli sussurrai un 'Anche io' per poi incoraggiarlo ad entrare non lasciando mai la sua mano. Salutò un paio di persone mentre ci dirigevamo in quella che deve la stanza più importante e in questo caso non so di chi, non so dove siamo e nemmeno il perché. Sono all'oscuro di tutto ma so per certo che se mi ha portata qua insieme a lui c'è un motivo. E io voglio scoprirlo.

Entrammo in questa stanza enorme e scorsi le figure di Niall, Liam, Louis e Zayn. Avanzai verso di loro per salutarli, erano passati mesi dall'ultima volta che li avevo visti e mi sono mancati un sacco. Il biondino sempre per primo, quanta tenerezza che mi fa. Dopo i vari saluti ci sedemmo in delle poltroncine davvero comode che davano su una scrivania. Peccato che la sedia al di là era vuota. Chissà a chi appartiene. I ragazzi sembrano abbastanza tranquilli eccetto Harry che sembra tra poco esplodere. Gli accarezzai la gamba e mi porse un sorriso.

Si spalancò la porta ed entrò una donna seguita da un uomo alto e abbastanza magro. Fermi tutti. Io la conosco, è la stessa che era insieme ad Harry nella foto! L'uomo uscì dalla porta e ci lasciò soli con lei. Si avvicinò ai ragazzi che la salutarono in modo quasi come fossero obbligati e forse è veramente così per poi avanzare verso Harry, il MIO Harry. Gli lasciò due baci su entrambe le guance, e giuro che dentro sentii ribollire il sangue, la prendo a schiaffi se si avvicina nuovamente al mio ragazzo. Niall lo notò e poggiò la sua mano sulla mia spalla in segno di calmarmi e per una volta decisi di seguire il suo consiglio. Ci tornammo a sedere e lei iniziò a parlare.

"Ciao ragazzi. Tu dovresti essere la ragazza di Harry giusto?"

"Si sono la sua ragazza." Ringhiai.

"Piacere io sono Cara. Vi starete chiedendo perché siete qui e rispondo subito alla vostra domanda."

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