Capitolo 51

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Quando mi svegliai, qualche raggio di sole entrava dalla finestra e si potevano sentire gli uccellini cantare, era qualcosa di dolce ma mai più dolce della creatura che stava dormendo accanto a me. Le sue braccia erano ancora attorno alla mia vita e le spostai lentamente per poter girarmi dalla sua parte e osservarlo meglio. Qualche ricciolo gli ricadeva sulla fronte, accennava ad un sorriso e chissà cosa stava sognando, e il suo viso rilassato mi fece pensare che finalmente si stava riposando dopo tutte le prove del mese appena finito. Poggiai la mia testa sulla sua spalla e mi accocolai a lui, lasciandomi cullare dai piccoli suoni che emetteva con la bocca, stava russando, ed era la cosa più dolce al mondo. Restai così per un po', un bel po', fino a quando la mano che accuratamente mi stringeva a lui, iniziò a muoversi e ad accarezzare il mio fianco. Due occhioni si aprirono e si incastrarono immediatamente con i miei, lasciando che il silenzio avesse più significato di tutte le parole che esistono. Le sue labbra toccarono delicatamente la mia fronte e vi lasciarono un piccolo bacio prima di incurvarsi in un bellissimo sorriso che fece comparire due amabili fossette.

«Auguri amore» sussurrai ancora poggiata sulla sua spalla.

«Grazie piccola» mi rispose facendo toccare le nostre labbra per poi passarle tra i miei capelli e lasciarvi un piccolo bacio anche lì.

«Ora sei ufficialmente un ventunenne, stai diventando vecchio caro mio.»dissi sorridente, aspettando una sua battuta come risposta.

«Ci arriverai anche tu piccola, non ti preoccupare» ridacchiò, ancora mezzo addormentato.

Lo baciai per poi alzarmi dal letto e dirigermi in bagno, non prima di aver trovato dei vestiti da indossare per il giorno appena iniziato, o forse meglio dire, continuato meravigliosamente.

«Piccola, dove vai?» mi chiese prima che lasciassi la stanza.

«A farmi una doccia, volevi farla prima te?»

«No, io vorrei farla con te.» mi rispose sorridente.

«Se ti lascio farla con me, mi dai un bacio?»

«Anche cento.»

Detto questo si alzò e mi venne incontro, entrando assieme a me in bagno e poi nella doccia. Era la prima volta che la facevamo insieme, e non fu nulla di sconcio anzi, era dolce e molto divertente. Volle insaponare i miei capelli e lo lasciai fare, solo che poi si toccò gli occhi sostenendo che avesse una ciglia dentro e iniziò a saltellare da una parte all'altra con questi occhi chiusi pieni di shampoo, devo dirlo era davvero divertente come scena. Presi un asciugamano e piano piano tolsi tutta la schiuma da essi, e quando li aprì, mi ci persi un'altra volta, era più forte di me, come una calamita per i miei occhi che non potevano fare a meno dei suoi.

Usciti dalla doccia ci vestimmo e dopo aver asciugato i capelli e avermi dato l'onore di asciugare i suoi ricci, scendemmo al piano inferiore dove erano tutti già svegli e pimpanti mentre imbastivano la tavola di delizie, tra le quali i miei amati pancakes.

Gemma saltò in braccio ad Harry che la prese al volo e la ringraziò per gli auguri appena ricevuti, e se non fosse sua sorella sarei stata altamente gelosa di tutto questo contatto. Quando scese dalle sue braccia, Anne e Robin gli si avvicinarono e dissero lui quanto fossero felici che fosse con loro per festeggiare il suo compleanno e cose del genere. Dopodiché ci sedemmo a tavola, e in poco divorammo letteralmente tutto quello che c'era, sembrava non mangiassimo da giorni. Ovviamente i suoi sapevano tutto quello che avevo organizzato per rendere tutto indimenticabile, e il piano avrebbe continuato il pomeriggio, ma tornando alla colazione, finita, andammo a fare due passi io e lui insieme a Gemma nei dintorni, e salutando i suoi amici che puntualmente lo aspettavano al solito piccolo bar all'angolo del strada principale per fargli gli auguri.

Tornando a casa decisi di scoprire un po' le mie carte, dando lui degli indizi su quello che avevo organizzato.

«Harry, preparati un piccolo borsone per un paio di giorni adesso che torniamo a casa, e non chiedermi nulla perché dalla mia bocca non uscirà alcuna informazione. Tu fallo e basta.» sorrisi dicendolo e guardando come le nostre mani sembravano create per essere incastrate l'una con l'altra.

«Va bene, ma dovrò avvertire i miei che per un paio di giorni non ci sono.»

«Sanno già tutto, tranquillo. Pensa solo a divertirti e a passare al meglio questa giornata. Ah e l'unica cosa che posso dirti è che partiamo dopo pranzo.»continuai.

«Va bene. Grazie piccola.» sorrisi senza rispondere, non credo ce ne fosse il bisogno, infondo io e lui ci capivamo anche solo attraverso gli sguardi e gli occhi.

Dopo pranzo, caricammo la mia valigia e il suo borsone in macchina e salutammo tutti, rincuorandoli che ci saremmo fatti sentire appena arrivati. Salimmo nella sua Range Rover e accese il motore.

«Adesso posso sapere dove stiamo andando?» chiese impaziente di essere a conoscenza della nostra meta.

«No, non ancora.» sorrisi.

«Allora come faccio a sapere quali strade prendere, siccome guido io?» ha anche ragione. Mannaggia.

«Hai ragione ahah, allora ehm la nostra destinazione è..ehm Brighton.» dissi lentamente pronta a ricevere la sua risposta.

«E cosa facciamo a Brighton?»

«Niente domande, Styles.» ridacchiai.

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ECCO IL NUOVO CAPITOLO, LO SO AVETE ASPETTATO MOLTO E MI DISPIACE MA HO AVUTO UN SACCO DI PROBLEMI, SOPRATTUTTO CON INTERNET NELL'IPAD, DOVE AVEVO SCRITTO IL CAPITOLO, E NON CHIEDETEMI PERCHÉ STO SCRIVENDO IN STAMPATELLO PERCHÉ NON LO SO NEANCHE IO LOL.

Va beh, tornando normali, volevo ringraziarvi per tutto, ma proprio tutto, TUTTO. Ora che ci saranno le vacanze natalizie spero anzi quasi sicuramente aggiornerò più spesso salvo altri problemi. Cosa importante: cosa ne pensate di questo capitolo? Lo so, non è bello me lo scorso ma mi serviva per il prossimo, e non vedo l'ora di scriverlo. Non voglio rubare altro tempo, perciò buona lettura e a presto (ma sta volta veramente, promesso.)

Un bacio e buonanotte,

Alice.

I need loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora