Capitolo 6

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Indossai l'abito che avevo comprato nel pomeriggio con Harry, era di un blu scuro e si notavano dei tratti in pizzo. Davvero bellissimo. Mi truccai leggermente, e mi infilai un paio di tacchi neri. Prima di mettere il telefono nella pochette guardai se qualcuno mi aveva cercata e trovai 3 messaggi e 5 telefonate. Erano tutti di mio padre a parte un messaggio di Elisa, perciò decisi di leggere solo quello.

Da Elisa:
"Ciao Cami, tutto bene tu? Dai, lascia stare, sai che sono fatti così. Manchi anche tu! Un bacio."

A Elisa:
"Hai ragione, ma non sai che casino è successo oggi. Ti racconterò quando torno. Ciao bella!"

Raggiunsi il ristorante dell'hotel, ma non scorsi da nessuna parte la figura di Harry. Poco dopo due mani coprirono i miei occhi, quel profumo anche se nuovo, lo avrei riconosciuto ovunque. Era lui. L'unico ragazzo che riusciva a strapparmi un sorriso anche nei momenti peggiori.

Lo osservai, anche lui era vestito elegantemente; indossava una camicia che risaltava la sua figura perfetta con le maniche leggermente arrotolate fino ai gomiti, e non potevano mancare, i suoi soliti skinny neri, che gli stavamo divinamente.

«Ehi, scusa il ritardo ma non trovavo la macchina. Wow, sei bellissima.» disse guardandomi attentamente.

«Non fa niente. Pensavo mangiassimo qui, comunque grazie ma non è vero.» risposi abbassando lo sguardo, il mio viso imbarazzato si stava ricoprendo di un leggero rosso.

«Perché dici di no? I miei occhi dicono di si, e non mentono mai.» sorrise, facendo comparire le sue adorabili fossette.

Dio, quel ragazzo era la dolcezza in persona.

«Grazie.» sussurrai.

«Andiamo c'è un tavolo riservato in un ristorante qua vicino che ci aspetta. So che non vuoi vedere tuo padre, perciò ho pensato di non stare a mangiare qui in hotel.» disse.

«Grazie per averci pensato. Certo, andiamo.»

Salimmo sulla sua Range Rover nera e dopo una decina di minuti si fermò davanti ad un ristorante semplice ma molto, molto carino. Parcheggiò l'auto vicino all'entrata e poi entrammo nel locale. Era davvero ben arredato, con uno stile semplice ma elegante allo stesso tempo.
Ci accomodammo nel tavolo che aveva fatto riservare per noi, e iniziammo a parlare. Con lui era così naturale farlo, come se ci conoscessimo da tutta la vita. A questa sensazione l'avevo provata solo con Elisa, la quale conosco veramente dall'infanzia.

«Hai detto che studi ancora, giusto? Cosa di preciso?» mi domandò.

«Si studia un po' di tutto in generale, ma la materia principale è l'economia.»

«Oh, interessante. E hai già pensato a cosa fare finita la scuola?»

«Sinceramente no. Ho solo l'idea di andare via da casa appena fatti gli esami, in modo di avere un piccolo appartamento tutto mio e poterci fare quello che voglio.»

Lo vidi sorridere, e pensai che non gli avevo posto molte domande al contrario suo.

«Tu sei occupato con il tour, giusto?» chiesi timidamente.

Non volevo che pensasse che mi interessasse solo quell'aspetto della sua vita.

«Si, io e i ragazzi avremo ancora qualche concerto, poi ad ottobre finiranno e saremmo occupati con il nuovo album, gli impegni per promuoverlo e le prove.»

«Non avete un attimo libero, insomma.» dissi sorridendo, in modo che la mia affermazione non risultasse troppo dura.

«È così. Ma ci piace il nostro lavoro, e se potessi farei solo questo per tutta la mia vita.» affermò.

La serata passo velocemente, tra chiacchiere e ancora chiacchiere, e constatai che era davvero un ragazzo simpatico. Mi raccontò anche cose legate alla sua famiglia, e mi faceva piacere che si sentisse a suo agio tanto da parlarmi di cose così private.

Dopo aver finito di mangiare, lui insistette sul voler pagare il conto così cedetti, ma con la promessa che gli avrei offerto un gelato o qualcos'altro di simile più tardi.
Tornammo in hotel e notando la bella serata che si era prospettata decidemmo di andare a guardare le stelle dato che quella sera risplendevano ancora più del solito nel cielo dipinto di blu scuro.
Ho sempre desiderato farlo, nonostante non avessi mai trovato un momento adatto per farlo; ma con la sua compagnia, era di sicuro quello giusto per godermi quella vista spettacolare.

Cercava di dirmi i nomi delle stelle e delle costellazioni, ma se li stava inventando praticamente tutti, compresa la stella 'Jhonny'. Ma come si fa a chiamare una stella così? Boh. Resta il fatto che mi stavo divertendo come non mai.

Ad un certo punto sentii la sua voce, aveva iniziato a cantare.. E stava rendendo quel momento ancora più meraviglioso di quanto già non lo fosse.

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Ciao pipol! Come state tutti? Spero bene, e che vi stiate godendo quest'estate!
Che ne pensate del capitolo? E soprattutto della storia? Commentate e votate, mi raccomando e per qualsiasi cosa io sono a vostra disposizione. 💗

Vi voglio bene.
Un bacio, Alice. xx

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